Del 4 Aprile 2024 alle ore 16:03

Il Sindaco di Sammichele di Bari, Lorenzo Netti, informa i cittadini del suo Comune, delle circostanti comunità territoriali e gli Organi di Stampa dell’invio alle principali autorità preposte alla tutela dell’integrità territoriale, dell’ambiente e della pubblica salubrità, di un esposto/diffida al Sindaco di Turi, redatto dal legale e dal tecnico specialista incaricati dall’Amministrazione civica, nel quale vengono evidenziate importanti lacune nei procedimenti autorizzativi riferiti all’impianto di produzione di conglomerati bituminosi a ridosso del centro abitato.

Com’è ormai tristemente noto, alle porte di Sammichele di Bari, ma in territorio ricadente nel confinante Comune di Turi, è spuntato un vecchio impianto per la produzione di bitume, precedentemente operativo in provincia di Verona, classificato per legge come “insalubre” della più elevata classe di rischio. Tali impianti, in base alle norme del Testo Unico delle Leggi sanitarie, devono essere collocati nelle zone industriali, comunque lontano dai centri abitati. Circostanza, questa, che sussiste solo formalmente nella vicenda che solleva oggi fortissime perplessità di cittadini ed associazioni territoriali, in quanto pur essendo – l’impianto – ad otto chilometri dalla cinta urbana di Turi (comune di riferimento amministrativo) è di fatto a ridosso dell’abitato di Sammichele di Bari, la cui Amministrazione Comunale è stata tenuta all’oscuro di tutto sino al sorgere della torre produttiva nell’ambito di una cava per la produzione di materiali lapidei.

Nel documento, redatto dall’avv. Francesca Pizzutilo sulla scorta della relazione dell’ingegnere Gianluca Giagni, si riscontrano tutta una serie di punti oscuri nella precedente sequenza autorizzativa, ai fini di un necessario, ineluttabile riesame della stessa per stabilire se vi siano davvero, o meno, le condizioni per l’entrata in funzione dell’impianto senza rischi per la quiete, il decoro e la salubrità del contesto urbano direttamente coinvolto.

In particolare, nella diffida del Comune di Sammichele di Bari, si esprimono dubbi sulla carenza di una nuova valutazione d’impatto ambientale; sull’assenza della specifica autorizzazione sindacale e del parere sanitario, riferiti alla scelta localizzativa, previsti dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie per le industrie insalubri di prima classe; sul mancato nulla osta del Consiglio Comunale di Turi, pur previsto dalla legge regionale n. 22 del 2019 per il caso di impianti bituminosi nell’ambito di cave funzionanti, comunque dislocate, come nel nostro caso, in zona agricola e di salvaguardia ambientale del PRG.

Nella diffida, firmata dal Sindaco, l’avvocato del Comune ha chiesto spiegazioni su tutti i punti di potenziale criticità, sottolineando la necessità di verifiche puntuali sull’effettivo stato del sito ed auspicando un immediato riesame dei provvedimenti autorizzativi.

Il mio Comune, che ha sin qui ricevuto la massima attenzione da parte delle Autorità cui è indirizzata la diffida – ha dichiarato il primo cittadino di Sammichele – si aspetta che vengano fugati tutti i dubbi con approfondimenti istruttori orientati alla revoca o all’annullamento dei permessi rilasciati, confidando di non dover ingenerare incresciose code litigiose non giovevoli per le pubbliche amministrazioni nel solco del preminente principio di leale collaborazione”.

Resta da vedere il seguito che verrà dato al grido di allarme sammichelino, soprattutto dal Comune di Turi, dalla Città Metropolitana di Bari e dalla ASL Bari.

ph.geoconsultingitalia.com/

L’articolo Dal Sindaco di Sammichele di Bari esposto/diffida al Sindaco di Turi è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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