Del 3 Aprile 2024 alle ore 21:19
Questo è il significato di Zanzibar, parola che forse proviene dal persiano; pare che gli arabi siano stati i primi a commerciare sull’isola gli schiavi neri africani, che poi venivano destinati ai vari mercati.
Zanzibar è un’isola che fa geopoliticamente parte della Tanzania, la città principale è Stone Town che è stato ed è ancora un importante centro di commerci.
Le piccole vie del centro sono interessanti, si possono ammirare il palazzo del sultano detto Il Palazzo delle meraviglie, e anche edifici dell’800 (tuttavia non è consigliato recarsi nottetempo in questa parte della città).
Il centro storico è patrimonio UNESCO, e ciò dimostra l’importanza storico-architettonica del luogo. E’ stato solo dopo la rivoluzione di Zanzibar nel ’64 che l’isola si è unita al Tanganica, e il tutto da quel momento si è chiamato Tanzania che, in pratica, è più o meno il risultato dei due nomi uniti insieme. La storia dell’isola è quindi articolata: il percorso l’ha portata dalla fase politicamente autonoma ai tempi del sultano, a divenire protettorato inglese; successivamente, si è poi trasformata in una zona quasi autonoma com’è ancor’oggi. Ma la storia di Zanzibar parte da ben più lontano, quando da noi c’era l’Impero romano era abitata dai bantu che venivano dalla costa e vivevano nei villaggi dedicandosi all’agricoltura. Attorno al 1000 sbarcarono i persiani e gli arabi, e tutta la zona divenne molto importante dal punto di vista commerciale tanto che le merci, viaggiando nell’Oceano Indiano, arrivavano fino in Cina. I colonizzatori persiani e arabi si sono fusi con i nativi bantu dando vita a una nuova lingua e cultura: lo swahili. E mentre da noi era morto Lorenzo il Magnifico e Colombo aveva scoperto l’America, là arrivarono i Portoghesi dal capo di Buona Speranza con le armi da fuoco, e si sostituirono ai precedenti colonizzatori; fu così che Zanzibar divenne una tappa di considerevole importanza nel lucroso commercio delle spezie. Ma alla fine del ‘600 ecco arrivare il sultano di Oman, che ha via via soppiantato i portoghesi nel commercio di spezie, schiavi e avorio; i più ricchi erano i mercanti di schiavi, che avevano anche il controllo militare della zona. E si giunge così all’800 con una Zanzibar talmente importante che il sultanato di Oman sposta la capitale a quella che diverrà Stone Town, appunto. Nel corso del secolo ci sono altri cambiamenti, e nel 1861 si crea il sultanato di Zanzibar dopo la separazione dall’Oman. Ma ecco che sbarcano tedeschi e inglesi; questi ultimi avevano agito ovunque contro la tratta degli schiavi, e obbligarono il sultano ad abolire la schiavitù. Ovviamente le varie tensioni fra Oman, Zanzibar e Inghilterra sfociano in una guerra che porta al controllo inglese fino al ’64, cioè fino alla rivoluzione appunto. Oggi il turismo è una parte cospicua dell’economia, sulle coste sono nati diversi villaggi turistici; e la globalizzazione dei mercati è giunta anche qui, con le conseguenze facilmente immaginabili.
Trovandosi pochi gradi sotto l’equatore, flora e fauna somigliano a quelle della costa orientale africana, con in più qualche specie endemica.
Un consiglio: per visitare l’isola meglio scegliere i periodi invernale o estivo, ovvero i più asciutti.
SandraFallaci©
ph /zweilawyer.com
L’articolo Terra dei neri è già apparso su Il Corriere Nazionale.