Del 3 Aprile 2024 alle ore 16:31

Nel mondo del calcio, le storie di resilienza, passione e riscatto non smettono mai di affascinare e ispirare. La recente nomina di Michele Mignani alla guida tecnica del Palermo rappresenta l’ultimo capitolo di una saga che merita di essere raccontata, non solo per le vicende sportive ma anche per le dinamiche umane che vi ruotano attorno.

Michele Mignani, ex allenatore del Bari, ha vissuto una parabola professionale intensa e, a tratti, contraddittoria con il club pugliese. Dopo aver guidato la squadra a una fantastica promozione dalla Serie C alla Serie B, Mignani ha sfiorato il sogno della Serie A, mancato per soli 60 secondi. Una conclusione amara che ha lasciato l’amaro in bocca a tifosi e addetti ai lavori, soprattutto per le modalità con cui si è concluso il suo rapporto con il Bari.

La società ha deciso di esonerarlo in seguito a una serie di risultati, secondo la stessa società, non all’altezza delle aspettative, nonostante la squadra avesse pareggiato sette gare, vinto una (a Cremona, mica a Salò) e perso solo una partita, proprio contro la squadra destinata alla promozione diretta in Serie A. Una decisione che ha destato non poche perplessità, vista la capacità di Mignani di mantenere alto il rendimento del team costruito con estrema mediocrità ed approssimazione, riuscendo a capire quali fossero i limiti della rosa e mettendola in condizione di ottenere il massimo in un contesto estremamente competitivo, ma questo, evidentemente, non è stato ben compreso dalla società, tanto che con l’addio di Folorunsho, Caprile, Cheddira, Benedetti, Antenucci ed Esposito, mai rimpiazzati a dovere, è apparso subito evidente che questo sarebbe stato un campionato di stenti. Ma il suo score, purtroppo, non ha convinto i quartieri alti del San Nicola.

Oltre ai risultati sul campo, quello che emerge con forza è la figura di Mignani come uomo di sport e di valore. La sua onestà e la sua integrità, qualità che gli hanno costato caro fino al punto di determinare il suo esonero, rimarranno impresse nei cuori dei tifosi baresi, che hanno visto in lui non solo un tecnico capace ma anche un uomo di principi che, magari, avrà pure commesso errori (e chi non li commette) ma i suoi modi, il suo stile anche neo momenti difficili, hanno fatto breccia nei tifosi che hanno imparato ad apprezzarlo sotto tutti i punti di vista.

Oggi, Mignani si accinge a scrivere una nuova pagina della sua carriera, sedendo sulla panchina del Palermo. Questo nuovo incarico si presenta come un’opportunità di riscatto, non solo professionale ma anche personale, dopo il pessimo trattamento subito a Bari. Un’occasione per dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, il suo valore sia in termini di competenze tecniche che di qualità umane.

A Mignani, toto corde, va un sincero “in bocca al lupo” per questa sua nuova avventura. Gli auguri di successo sono doppiamente sentiti, soprattutto alla luce delle ingiustizie subite. Che questo nuovo capitolo possa portargli quelle soddisfazioni che merita, riconoscendo il suo impegno, la sua dedizione e la sua integrità. Sarebbe il giusto epilogo per una storia di sportività vera, di quelle che rendono il calcio non solo un gioco, ma una lezione di vita.

“Bisogna lasciare la ragione agli altri perchè questo li consola del non avere altro” – Andrè Gide

 

Massimo Longo

L’articolo Michele Mignani: un nuovo inizio al Palermo dopo lo svincolo col Bari tra errori e rimpianti è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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