Del 3 Aprile 2024 alle ore 21:57
100DomandeSullaSessualità : rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo
La società araba in epoca preislamica (giahiliya) definita anche “età dell’ignoranza” aveva una tradizione nei rapporti uomo donna completamente diversa da quella che poi nascerà con la proclamazione dell’Islam da parte del profeta Muhàmmad (italianizzato in Maometto). In questo periodo storico le donne potevano mostrarsi senza problemi indossando anche abiti trasparenti e i rapporti tra i due sessi abbastanza liberi, tanto che durante le feste importanti gli uomini si scambiavano figlie e sorelle. Le donne in una specie di poliandria riuscivano ad avere rapporti con più uomini contemporaneamente e in grado di ripudiare i mariti facilmente usando anche formule di matrimonio a tempo (mut’ah) che andava incontro alla semplice soddisfazione sessuale come la diffusa prostituzione praticata dalle schiave che issavano una bandiera rossa davanti alle tende.
La vittoria dell’Islam non è solo la conversione a una sola divinità maschile ma rappresenta il momento storico in cui tutto il genere maschile sottomette irreparabilmente quello femminile. Da allora la separazione dei sessi diventa obbligatoria e la sessualità della donna sottoposta a una vigilanza rigorosa e confinata esclusivamente nel matrimonio. Situazione ben sottolineata dal detto popolare : Quando un uomo e una donna sono soli, in loro compagnia c’è il diavolo
Muhàmmad rimasto orfano da bambino crebbe in solitudine ma con solide basi culturali amplificate dai viaggi con i carovanieri dello zio che gli fecero conoscere religioni monoteiste come l’ ebraismo e il cristianesimo. A soli venticinque anni ricevette una proposta di matrimonio dalla donna per cui organizzava carovane, la per due volte vedova e quarantenne Khadigia. Il matrimonio risulterà felice e allietato nonostante l’età della sposa, dalla nascita di sei figli ma l’amata sposa, morirà lasciando il Profeta in un pesante sconforto. Gli amici cercheranno invano di consolarlo e dopo molte insistenze lo convinceranno a prendere un’altra moglie secondo le usanze del tempo. Maometto prolunga la fedeltà carnale alla prima moglie sposando una bambina di sei anni Aisha figlia di un suo caro amico e da lì la sua sessualità esuberante prende il sopravvento. Sposerà altre 8 mogli ma la preferita resterà sempre Aisha che si rivelò una donna di grande intelligenza e capace di memorizzare tutti i suoi detti hadith. Nell’Islàm la sessualità non è demonizzata come nel cristianesimo, l’istinto sessuale e la sessualità sono doni di Dio e non c’è nessun disprezzo per la carne, per cui il modello islamico trova la quadra tra il godimento fisico e fede religiosa. Maometto sostenne di aver avuto molte rivelazioni sull’atto sessuale dall’arcangelo Gabriele mentre era a letto con la sua preferita Aisha, secondo queste rivelazioni il coito non doveva essere breve ed egoistico ma un piacere per la coppia. L’uomo non doveva montare la donna come una bestia ma dopo un lungo gioco amoroso e le donne erano tenute a mantenersi pulite, belle non rifiutandosi mai allo sposo. A una giovane che chiese dei diritti dello sposo, il profeta rispose che la donna non può rifiutarsi al desiderio del marito nemmeno se fosse seduta sulla gobba di un cammello. Il rapporto sessuale è un pilastro del matrimonio nikah e prevede l’obbligo di soddisfare il partner o come dice Maometto: «Ciascun coniuge deve aver assaggiato il piccolo miele del congiunto» Il marito può allontanarsi dal letto coniugale al massimo per 120 giorni, dopodiché è definitivamente separato. La moglie può essere ripudiata al massimo 3 volte, il terzo ripudio è definitivo. A Medina il Profeta lasciava entrare chiunque in casa ma le sue mogli erano giovani e belle e qualcuno gli disse che erano oggetto di sguardi lascivi. Turbato il profeta comunicò ai credenti il versetto: Non entrate negli appartamenti del Profeta senza permesso …e quando domandate un oggetto alle spose fatelo dietro una tenda …(Cor. XXXIII,33)
Successivamente il Profeta rivolgendosi alle donne : Che abbassino gli sguardi e custodiscano le loro vergogne …e si coprano il seno d’un velo (Cor.XXIV , 31)
L’articolo Da Maometto in poi, come saranno considerate le donne islamiche? è già apparso su Il Corriere Nazionale.