Nel panorama delle cooperative della regione Lazio, Marco Marcocci emerge come figura di rilievo e punto fermo per il suo impegno a favore del movimento.
La sua recente riconferma a Presidente di Confcooperative Lazio rappresenta una continuità di leadership che garantisce stabilità e coerenza nel perseguire gli obiettivi dell’associazione di categoria.
Durante il suo primo mandato, Marcocci ha dimostrato una profonda conoscenza delle esigenze e delle sfide del comparto, lavorando instancabilmente per promuovere la crescita e lo sviluppo del settore. Una delle principali priorità di Marcocci, infatti, è stata quella di favorire il dialogo continuo tra le diverse federazioni e la politica, ma anche di facilitare l’accesso al credito, sostenere l’innovazione, valorizzare il lavoro rosa e la managerialità femminile, promuovere la collaborazione tra le imprese.
Oggi, la rielezione significa per Marcocci rappresentare fino al 2028 un movimento che, a 50 anni dalla sua fondazione, annovera 710 cooperative e dà voce a 106.500 soci e 33.390 lavoratori che, insieme, generano un fatturato aggregato di 2,1 miliardi di euro. In quattro anni, nonostante la pandemia e la crisi economica, la forza lavoro è aumentata del 17,8% e il valore aggiunto del 17,7%. In proporzione Confcooperative Lazio ha corso più di tutta la regione, vedendo crescere il Pil del + 5,1% contro il + 3,7% complessivo.
Ma la sua riconferma va oltre la mera continuità. È anche un’occasione per portare avanti nuove iniziative e strategie per affrontare le sfide emergenti in ambito sociale, civile, dei servizi alla persona e capitalizzare le opportunità del mercato in evoluzione.
Presidente Marcocci, quali sono gli obiettivi e le principali sfide che Confcooperative Lazio dovrà affrontare nel prossimo quadriennio?
La sfida principale sarà quella di affermarci sempre di più come modello di sviluppo sostenibile, che può ricucire le tante fratture sociali dei nostri territori. Essere Terzo settore senza timore di esserlo e con la consapevolezza di essere necessario a completare il sistema di welfare delle nostre città insieme al Primo e al Secondo settore.
Durante i lavori della convention, ha tenuto a sottolineare che il 62% dei vostri occupati è donna e il 44% delle cooperative associate è a guida femminile. Quali sono i settori in cui vede maggiori opportunità di crescita?
In tutti ma in particolare avrei piacere di vedere questa crescita nei settori più a declinazione maschile, come il settore dei servizi non sociali.
Come valuta il ruolo delle cooperative nella transizione verso un’economia più sostenibile e verde?
Le cooperative sapranno cogliere sempre di più questa sfida, perché è nella loro natura: la trasformazione di vincoli in risorse e opportunità è stato il punto di partenza delle prime cooperative. Questo spirito brucia ancora oggi nei cooperatori veri.
Quali sono, a suo avviso, le principali cause che favoriscono la diffusione del lavoro sommerso nel Lazio e, più in generale, nel nostro Paese?
Ognuno deve fare la sua parte per contrastare questo tumore fatto di appalti e gare al massimo ribasso, che deve essere contrastato con una attenzione più alta all’applicazione dei CCNL e con una riduzione contestuale del costo del lavoro.
In che misura, e in che modo, possono essere coinvolte le comunità locali nella promozione di opportunità lavorative dignitose nei territori rurali o meno sviluppati?
Noi abbiamo sviluppato il modello delle cooperative di comunità che ben si prestano alla valorizzazione di questi contesti: soggetti imprenditoriali che mettono in rete persone e servizi per creare e ridisegnare comunità.
Come possono essere incentivati gli investimenti privati e pubblici nei piccoli comuni per favorire lo sviluppo economico e sociale delle aree meno popolate?
In questi contesti serve promuovere la nascita di nuove realtà di prossimità, con riduzione dei tributi locali e contributi allo start up. Non solo per far nascere nuova occupazione ma per mantenere percorsi di cittadinanza e di appartenenza ai territori che si vivono.
Infine, Presidente, considerando l’importanza del prossimo Giubileo e il ruolo di Confcooperative Lazio nell’ambito dell’economia e dello sviluppo sociali, quali opportunità concrete prevede che si possano innescare per le cooperative e per le nostre comunità in questo periodo di celebrazione religiosa e culturale?
Il Giubileo sarà per tutti noi un percorso spirituale prima di tutto. Non vogliamo dimenticarcelo. In questo ingaggio faremo la nostra parte. E saremo pronti dove già siamo, nelle strade, nei quartieri, nella nostra magnifica città a rendere questa esperienza umana ancora più a misura di persona.
L’articolo Marco Marcocci riconfermato Presidente di Confcooperative Lazio: continuità e innovazione per il futuro delle Cooperative è già apparso su Il Corriere Nazionale.