In un mondo che sembra dominato dalla competizione, dalla discordia e dall’aggressività, la gentilezza rimane una forza trasformativa, un faro di speranza che illumina il cammino verso una società migliore
L’influenza dei media sulla società, in particolare sui giovani, è un tema di crescente preoccupazione. Molto spesso ci si chiede quali siano gli effetti dell’esposizione a contenuti violenti nei programmi televisivi, nei videogiochi e nella musica sullo sviluppo di comportamenti aggressivi. Le ricerche condotte negli ultimi decenni hanno prodotto risultati sorprendenti.
Una serie di studi ha evidenziato che la violenza dei media può influenzare nel lungo periodo attraverso l’acquisizione di modelli aggressivi duraturi, noti come “scripts”, che portano alla desensibilizzazione nei confronti della violenza stessa.
L’esposizione costante alla violenza nei media può portare ad un fenomeno di assuefazione, dove ci si abitua gradualmente alla presenza e alla rappresentazione della violenza. Come esseri umani, siamo inclini all’abitudine fin dai primi stadi della vita, quando rispondiamo agli stimoli con reazioni fisiche. Tuttavia, con il passare del tempo, ci adattiamo a tali stimoli e la nostra risposta si attenua. Anche di fronte alla violenza nei media, tendiamo ad assimilare tali contenuti come parte della normalità, anche se potremmo preferire il contrario. Più i media espongono alla violenza, maggiore è l’effetto di assuefazione alla stessa. Ci si abitua anche alla violenza e l’abitudine intensifica la risposta a un determinato stimolo quando questo non è più una novità.
Nonostante ciò, l’uomo conserva la capacità di distinguere tra eventi e di valutare cognitivamente le situazioni.
I dati statistici indicano un graduale decremento dei delitti contro la persona, come omicidi e rapine, mentre si osserva un aumento di reati come bullismo, cyberbullismo e coinvolgimento in baby gang, soprattutto nell’età scolare.
In conclusione, mentre i media continuano a essere un terreno di dibattito per la loro rappresentazione della violenza, è fondamentale riconoscere il ruolo della famiglia, come prima agenzia educativa che, in alleanza con la scuola, contrasta la trasmissione di modelli aggressivi e violenti.
Educare i giovani al rispetto e alla gentilezza rimane una priorità per costruire una società migliore.
In una società sempre più connessa, ma paradossalmente distante, i social media spesso amplificano la logica della prepotenza, premiando chi urla più forte e mettendo a tacere chi porta messaggi di differenza e compassione. Eppure, la gentilezza non è solo un atto di debolezza, ma un’arma potente che può ribaltare il paradigma delle relazioni umane.
Nel turbine frenetico della vita moderna, sembra che la gentilezza sia diventata una virtù dimenticata, un’antica reliquia in un mondo governato da rapporti ostili e da un’aggressività dilagante.
Specialmente tra i giovani, l’individualismo e la difesa estrema della propria soggettività hanno alimentato un egocentrismo che spesso sfocia nell’aggressività. Tuttavia, la gentilezza può essere vista come un atto rivoluzionario, un modo per costruire connessioni e favorire un ambiente di comprensione reciproca.
Le ricerche scientifiche confermano che la gentilezza ha un impatto significativo sulla salute mentale, migliorando il benessere sia di chi la pratica che di chi la riceve. Riduce lo stress, migliora l’umore e promuove un senso generale di felicità, diventando così un alleato prezioso in un’epoca in cui la salute mentale è diventata una priorità.
Nel mondo digitale, dove le parole possono avere un impatto duraturo, la gentilezza può prevenire la diffusione dell’odio e contribuire a creare un ambiente virtuale più inclusivo e sano.
Un gesto gentile può avere un effetto a cascata, influenzando positivamente coloro che entrano in contatto con esso e contribuendo a una comunicazione più armoniosa e compassionevole.
Empatia, rispetto e generosità sono tutti elementi essenziali della gentilezza e integrarli nelle nostre azioni quotidiane è una scelta potente, che ci avvicina a un futuro in cui la connessione umana e la solidarietà sono al centro della nostra esistenza.
Giovanna Quarta
L’articolo Gentilezza: un’arma potente contro l’aggressività dilagante è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.