Poiché il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale è diventato un argomento di grande attualità per l’uso indiscriminato che ne fanno i giovani, ma anche altre realtà del mondo economico, politico e sociale, il nostro punto di riferimento a livello locale per la sua passata esperienza politica nell’ambito delle istituzioni è il prof. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regione Puglia.
Lui ha attraversato tutta la temperie della seconda metà del Novecento.
D: Prof. Pietro Pepe, qual è il Suo pensiero in merito all’Intelligenza Artificiale, premesso che anche noi giornalisti siamo stati coinvolti sin dall’anno scorso all’aggiornamento formativo.
R: L’avvento della (IA) intelligenza artificiale ci pone davanti ad una serie di questioni ed ha iniziato a modellare le nostre vite. È già tra noi, dove ci porterà?
Mi è sembrato necessario, innanzitutto, approfondire la sua storia, il suo significato, il suo campo di applicazione ed in particolare i suoi potenziali “Benefici e i suoi potenziali rischi” e contribuire alla sua conoscenza, attraverso la semplificazione dei suoi concetti, per’ altro in continua evoluzione.
È una disciplina che studia “se e in che modo si possano riprodurre i processi mentali più complessi” mediante l’uso del computer. Il termine fu coniato a Dartmouth (Stati Uniti) durante un convegno organizzato da un esperto di informatica, John McCarthy, nel 1956 e segna la sua nascita come settore autonomo.
Come tutte le scoperte scientifiche e tecnologiche l’intelligenza artificiale è un’arma a doppio taglio che può sfuggire di mano e finire in mani sbagliate che potrebbero utilizzarle per manipolare l’opinione pubblica. Sono macchine che non hanno il libero arbitrio del discernimento, della scelta e seguono le istruzioni. Non sono pochi i rischi etici, sociali e persino politici che potrebbero derivare e interessarci.
Dobbiamo, perciò, pensare a macchine “Pensanti” che imparano da sole; robot, droni, applicazioni capaci di gestire miliardi di dati. Gli algoritmi sono procedimenti per la Risoluzione di un problema e di calcoli numerici. Ormai fanno parte della nostra vita, ce la facilitano e la rendono più sicura. Ma il rischio è che ci sfuggano di mano. Il vaglio critico, se non c’è, si corre pericolo.
L’essere umano, pensando di travalicare ogni limite in virtù della tecnologia, rischia, nell’ossessione di voler controllare tutto, di perdere il controllo su sé stesso, nella ricerca di una libertà assoluta, di cadere nella spirale di una dittatura tecnologica. Sono concetti ricavati dalle letture del messaggio di Papa Francesco per la 57° Giornata Mondiale della Pace, che ha ispirato questa riflessione.
Si rischia, senza dubbio di più, se le cattive intenzioni sono non di individui ma di nazioni. Penso, per esempio, alle prossime elezioni americane, per la prima volta vedremo come l’intelligenza artificiale sarà usata o abusata per raccontare fandonie sull’avversario.
D: Quali sono i campi di applicazione che un software simula le conversazioni umane?
R: Dunque, l’intelligenza è già tra noi e si apre ad un elenco di settori:
–il Sanitario: le nuove menti digitali hanno rivoluzionato il campo della cura e della diagnostica (Tac e Risonanze magnetiche);
–l’Automobilistico: veicoli che si muovono senza conducenti e con una sicurezza maggiore;
–il Finanziario: come gestire i rischi nelle operazioni di Borsa nel Mondo.
Le macchine pensanti hanno trovato applicazioni nel campo dell’istruzione, nella domotica (le luci e i termostati), nell’editoria, nel commercio, nell’agricoltura per ottimizzare le pratiche agricole, in particolare ancora è utilizzato per migliorare l’efficienza operativa nell’industria manifatturiera e nella riduzione dei costi delle risorse energetiche.
Viene, addirittura, impiegata per l’analisi dei testi sacri e per preparare omelie o piani pastorali, e tradurre le celebrazioni Religiose in tutte le lingue del mondo. È rilevante per la politica, per l’economia, per la cultura, per la comunicazione, per la sicurezza dei dati privati e per il forte impatto sulla vita sociale.
I nuovi programmi pensanti sono stati utilizzati nel settore “Lavoro” con la fabbrica delle automobili elettriche da parte dell’imprenditore Elon Musk che è convinto da Magnante che il genere Umano presto si libererà della necessità di lavorare. “Rivoluzione” che potrebbe travolgere il vecchio mondo, cambiando il 75% dei lavori soprattutto quelle pensanti sostituiti dai robot.
A suo giudizio cresceranno le domande di lavoro per pianificare, i progettisti e le professioni ad alto contenuto creativo. Come controllare questo cambiamento, come evitare che un moderno “Stranamore” volesse utilizzare l’intelligenza artificiale per manipolare l’opinione pubblica a suon di false notizie, di foto generate autonomamente, per innescare un conflitto tra le Nazioni o truccare le elezioni politiche. Diventa perciò essenziale affrontare le sfide sia etiche che regolamentari, e garantire un utilizzo responsabile e sostenibile di questa tecnologia in rapida evoluzione.
D: Qual è il Suo auspicio nell’uso di questo straordinario mezzo di comunicazione?
R: Mi piace concludere con le nobili e sagge parole del Santo Padre che all’inizio del nuovo anno ha rivolto il suo appello al mondo intero, affinché il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale possa contribuire a porre fine a guerre e a conflitti e alleviare molte forme di sofferenza che affliggono le comunità, le famiglie e la persona umana.
Non si può fare a meno della tecnologia, sia che sia buona, cattiva o neutrale; il punto vero è affidato alla responsabilità e alla coscienza di chi l’adopera. Stiamo assistendo al trionfo della tecnologia, che ha bisogno, però, di umanità, di emozioni e di interpretazione di sé stessi.
D: Sembra che sia in corso di discussione una legge quadro, di cui si parlava nei giorni scorsi; le forme di applicazioni stanno andando oltre i confini umani, come l’imitazione vocale.
R: Il compito della scienza e della politica è contemporaneamente arduo e avvincente. Ci vuole da parte di tutti tanta cultura e soprattutto onestà, specie dai responsabili della cosa pubblica ad ogni livello. Le discipline scientifiche non bastano all’uomo, servono filosofia, arte, letteratura, poesia per dare un senso pieno alla vita.
Infatti, la Comunità europea con una legge quadro sulla intelligenza artificiale, ha avviato una sua riflessione che, ci auguriamo, possa essere approvata nella prossima legislatura, tenendo presente nella complessa e difficile impresa i diritti fondamentali della persona, delle comunità sociali e politiche.
Dipende da ognuno di noi, partecipando in modo consapevole e critico individuare le difese dai possibili inquinamenti.
Il mondo che ci lasciamo alle spalle ci dava delle certezze, la religione, la famiglia, lo Stato, la politica e i partiti, la scuola, la sanità, le sicurezze sociali, in sintesi una società conosciuta: il futuro sarà orribile o grande secondo la nostra intelligenza e l’impegno che dedichiamo ad affrontare le straordinarie sfide.
Il timore che la intelligenza artificiale possa superare quella umana non tiene conto che la nostra mente è generata da un corpo ed è inserita in un ambiente modificato.
L’articolo L’ intelligenza artificiale tra benefici e rischi è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.