Del 27 Marzo 2024 alle ore 16:55

Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato la norma che prevede test psicoattitudinali per i magistrati: verranno eseguiti dopo le prove scritte e li gestirà il Csm. Il ministro Nordio: “Nessuna lesa maestà”. Gratteri: “Facciamoli anche ai politici”

ROMA – Il governo dà l’ok ai test psicoattitudinali a cui sottoporre gli aspiranti magistrati: saranno effettuati dopo le prove scritte e secondo il ministro della Giustizia Carlo Nordio non si tratta in alcun modo di “una invasione di campo” nei confronti dell’indipendenza della magistratura. “Non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà“, ha dichiarato ieri sera il ministro, ricordando che i test saranno condotti “da professionisti di altissimo livello come docenti universitari titolari di materie psicologiche” e “verranno gestiti dal Csm“. Insomma, “non c’è nessuna interferenza del governo”. Stamani è arrivato il commento – al veleno – di Nicola Gratteri, procuratore a Napoli. “Se la politica ritiene che test psicoattitudinali siano indispensabili per i magistrati, io aggiungo facciamoli per tutte le strutture apicali della pubblica amministrazione di questa nazione. Quindi anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno incarichi di responsabilità di governo, incarichi regionali e comunali”.

NORDIO: “NESSUNA INTERFERENZA”

Parlare di interferenza o oltraggio all’indipendenza magistratura è improprio. Parliamo di un momento prodromico, che non si applica ai concorsi in atto ed entrerà in vigore successivamente. La valutazione finale è sempre rimessa alla commissione che decide sull’esito delle prove scritte e orali”, ha aggiunto Nordio, che ha ribadito: “Tutta questa intera procedura è sotto la responsabilità del Csm e delle commissioni che vengono nominate e che si pronunciano sulla idoneità del candidato tenendo conto anche di questo test psicoattitudinale”.
I testa psicottitudinali contenuti nella norma approvata ieri dal Consiglio dei ministri, ha detto ancora Nordio durante la conferenza di ieri sera successiva al Consiglio dei ministri, non rappresentano “un’invasione di campo del governo nei confronti della magistratura, non vi sono interferenze del Governo. Tutto viene gestito sotto il governo del Csm”.

“NESSUNA LESA MAESTÀ”

Quindi, ha ribadito il ministro, “non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà. Quando sono diventato magistrato c’era l’esame sangue e quello polmonare. Nessuno di noi ha pensato che fosse un vulnus rispetto alla nostra privacy. E poi si fanno in tutta Europa”. L’esame psicoattitudinale “avverrà dopo le prove scritte“, ha concluso il ministro.

Agenzia DIRE www.dire.it

L’articolo Via ai test psicoattitudinali per magistrati, Gratteri: “Allora facciamoli anche a chi governa” è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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