Il presidente: “Nel mercato globale rischi e opportunità, fondamentale il ruolo dei JIC”
ROMA – Il piccolo schermo che ormai è diventato grande, con un vero e proprio boom dei tv 55 pollici nelle case degli italiani. Un’offerta sempre più ricca e variegata sia sui canali tradizionali che sulle nuove piattaforme, di cui ormai si usufruisce sempre più in solitudine e in mobilità e sempre meno in famiglia e a casa. E una concorrenza sempre più aspra sul mercato nazionale, europeo e globale, soprattutto per quanto riguarda i media di streaming, che punta in direzione di una sempre maggiore concentrazione del mercato tesa a rafforzare l’egemonia oligopolistica già esistente. È questo il quadro del mercato tv che emerge dalla Relazione annuale al Parlamento ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’ che il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ha tenuto stamattina alla Camera dei Deputati. In una Sala della Regina gremita, partendo dal doppio compleanno della televisione e della società che ne rileva gli ascolti, Imperiali ha esaminato i radicali cambiamenti intervenuti (e in corso) sul mercato tv e individuato le prospettive – e anche i pericoli – di una sfida sempre più globalizzata fra i soggetti in campo.
120 MILIONI DI SCHERMI, DI CUI 97 MILIONI CONNESSI
Rottamati 40 milioni di apparecchi con tubo catodico, oggi l’Italia è popolata da ben 120 milioni di schermi digitali, di cui oltre 97 milioni connessi. Proprio la moltiplicazione degli schermi ha segnato, negli anni, il passaggio dalla visione prevalentemente lineare di contenuti integrali, ovvero nel loro formato originale, alla visione on demand di contenuti prevalentemente frammentati. Contestualmente c’è stato anche il passaggio – graduale – da una fruizione tipicamente condivisa (con la famiglia riunita davanti al cosiddetto ‘focolare domestico’) a una visione, invece, marcatamente individuale, personalizzata, tipicamente fruita in mobilità.
LA TV ITALIANA CAMBIA E CRESCE
“La tv italiana, grazie anche all’adozione precoce e alla rapida diffusione del digitale terrestre e dell’alta definizione, si è adattata prontamente alla nuova realtà, rimanendo – sempre – centrale nella nostra società; contribuendo – sempre – alla modernizzazione del Paese; trasformandosi, gradualmente, da mezzo classico, a carattere diffusivo, a media digitale, prevalentemente interattivo. Con ottimi risultati”, ha osservato Imperiali. Infatti, facendo leva su quantità e qualità, ritualità e innovazione, nella stagione televisiva 2022-2023 i broadcaster italiani sono riusciti a crescere nella Total Audience (+1,4% rispetto alla stagione precedente), hanno raggiunto giornalmente oltre il 90% dei telespettatori e hanno conquistato l’82,3% del totale del tempo dedicato alla visione tv anche grazie all’ascolto incrementale generato dagli schermi digitali (crescita del 20,3% per le visualizzazioni e del 25,1% in termini di tempo speso).
AUDITEL, DA 7 A 380 CANALI TV RILEVATI
Anche per Auditel nell’arco di 40 anni sono intervenuti molti cambiamenti, ma sempre a partire da un punto fermo: la società ha da subito adottato il modello di governance riconosciuto come il più evoluto a livello internazionale, ovvero il Joint Industry Committee (Jic), organismo a controllo incrociato che riunisce tutte le componenti del mercato televisivo (i broadcasters, gli investitori pubblicitari, le agenzie e i centri media). “Per anni si è temuto che sistemi di rilevazione così ‘partecipati’ potessero cristallizzare la competizione e blindare le posizioni dominanti. È accaduto esattamente il contrario. Auditel e le sue consorelle (italiane ed europee) hanno contribuito al costante allargamento del mercato e alla crescita plurale dell’offerta di contenuti”, ha spiegato Imperiali. Infatti, nell’arco temporale che va dalla storica liberalizzazione delle trasmissioni via etere – sancita il 28 luglio 1976 dalla Corte Costituzionale e dal quadro normativo che ne conseguì – allo storico switch off del 2012, la concorrenza è cresciuta vertiginosamente: alle 7 storiche emittenti pubbliche e private se ne sono aggiunte ben 373, per un totale di 380 canali TV oggi rilevati da Auditel.
IL RUOLO DEI JIC A DIFESA DELLA DEMOCRAZIA DIGITALE
“Se fino a ieri si pensava che i sistemi di misurazione contribuissero solo a stabilire una misura del ritorno degli investimenti pubblicitari, oggi sono diventati un presidio fondamentale della concorrenza e della democrazia digitale”, ha sottolineato il presidente di Auditel. Che ha aggiunto: “Sono gli unici che possono certificare con precisione le reali preferenze dei consumatori; risultano indispensabili nella corretta distribuzione del finanziamento pubblico; mettono a nudo, per contrasto, i pericoli insiti nel gap informativo – lo squilibrio nell’accessibilità e nella verificabilità dei dati – che impatta sul funzionamento del mercato, con implicazioni sempre più rilevanti in termini economici, di concorrenza, di sicurezza e anche di data protection; contribuiscono, in ultima analisi, all’integrità e all’equità complessiva del sistema, con evidenti ricadute anche sul pluralismo e sulla qualità dell’informazione”.
I RISCHI DI UN MERCATO ASIMMETRICO
Oggi sul mercato globale dello streaming operano 27 diverse piattaforme. Nel 2012 c’era solo Netflix.
L’eccesso di offerta non potrà che spingere verso una fase di consolidamento e concentrazione, dinamica destinata a rafforzare ulteriormente la dimensione egemonica di pochi soggetti globali che già dispongono di dimensioni di scala impressionanti. “Proprio le elezioni europee e i conseguenti nuovi assetti istituzionali, con la normativa che sta prendendo forma sull’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale, offrono l’opportunità di completare in logica di trasparenza, di equità e soprattutto di sostenibilità, il quadro regolatorio dell’Unione in un settore così delicato per l’interesse generale. E, tenuto conto della velocità con cui viaggia, non possiamo permetterci di compiere con l’intelligenza artificiale gli stessi errori, gli stessi ritardi, gli stessi vuoti legislativi che hanno caratterizzato la crescita e lo sviluppo disordinato del settore digitale”, ha dichiarato sempre Imperiali.
Tanto più avendo la consapevolezza che le leve dell’intelligenza artificiale sono nelle mani degli stessi giganti tecnologici già oggi in posizione dominante e nella consapevolezza che l’intelligenza artificiale è portatrice di nuovi disequilibri, oltreché di rilevanti pericoli sul fronte della privacy. “È un lavoro urgente e non più differibile. Senza trasparenza, senza parità competitiva, senza equità fiscale è davvero inimmaginabile garantire a tutti i soggetti un reale level playing field, ossia la possibilità di competere nei 27 Paesi all’interno di un quadro legislativo unico, che protegga i consumatori, garantisca un uso etico e responsabile della tecnologia e includa – naturalmente – anche i sistemi di misurazione”, ha concluso il presidente di Auditel.
FONTANA: IN RELAZIONE ANALISI ATTENTA TRASFORMAZIONE SENZA PRECEDENTI
“Negli ultimi decenni il settore dei media ha subito una trasformazione senza precedenti, guidata dall’avvento della tecnologia e dalla interconnessione digitale. Questa evoluzione ha portato nuove sfide e opportunità, ma anche sollevato preoccupazioni sotto il profilo delle dinamiche concorrenziali, della protezione dei consumatori e della tutela dei principi del pluralismo informativo. La relazione di Auditel offre uno sguardo dettagliato su questo universo mutevole, fornendo un’analisi attenta delle criticità del settore”. Lo ha detto il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in occasione della presentazione, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, della Relazione Annuale Auditel 2024 ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’.
Esse, ha proseguito Fontana, “includono la moltiplicazione dell’offerta da parte di soggetti che non rispettano i principi di trasparenza e responsabilità, lo squilibrio tra la dimensione globale dei giganti statunitensi e quella locale degli operatori europei e il rischio di un ulteriore consolidamento delle posizioni oligopolistiche dominanti. Tali fattori minacciano seriamente non solo l’assetto economico e concorrenziale del mercato dei servizi audiovisivi, ma anche la libertà, la qualità e il pluralismo dell’informazione. In questo contesto, i sistemi di rilevazione degli indici di ascolto si confermano sempre più cruciali per il corretto funzionamento del mercato dei media. L’incontro di oggi ha offerto interessanti spunti di riflessione sulle strategie da adottare per assicurare trasparenza, equità e competitività”.
ASCANI: PIONIERA ADOZIONE CORRETTO MODELLO GOVERNANCE
“La Relazione annuale Auditel 2024 arriva in un anniversario importante sia per Auditel stessa che per la televisione. Ogni ambito dell’economia e della società è stato fortemente impattato, se non stravolto, dall’evoluzione tecnologica. Il mondo della televisione non è rimasto estraneo a questo processo che ha cambiato l’oggetto insieme alla parola. In questa esplosione dell’offerta il broadcasting continua a ricoprire un ruolo fondamentale”. Lo ha detto la vicepresidente della Camera dei deputati, Anna Ascani, in occasione della presentazione, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, della Relazione Annuale Auditel 2024 ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’.
“I dati Auditel ci dicono che la televisione mantiene l’audience e una grande eterogeneità di pubblico- ha aggiunto Ascani- L’ingresso di nuovi attori con contenuti e nuove modalità di fruizione può essere utile se segue regole condivise e di questo l’Europa si sta occupando. In questo senso, Auditel è stata pioniera sull’adozione e sul perseguire un corretto modello di governance”.
BARACHINI: TEMA CENTRALE CAMPO GIOCO COMUNE CON REGOLE CERTE
“La parte più strategica all’interno della Relazione Auditel è il tema della creazione di un campo di gioco comune che abbia regole certe e sicure per tutti, sia a livello nazionale che per stranieri. Siamo di nuovo in presenza di una rivoluzione del sistema dei media che ovviamente fa riferimento alle potenzialità dell’intelligenza artificiale”. Lo ha detto Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, in occasione della presentazione, nella Sala della Regina della Camera dei deputati, della Relazione Annuale Auditel 2024 ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’. Secondo Barachini “il recente passato può insegnarci molto, perché abbiamo faticosamente capito che la distribuzione di un contenuto può superare l’importanza di produrlo. Infatti, nel nostro fragilissimo mondo dell’informazione sta avvenendo l’abbassamento della qualità del contenuto perché al centro del processo non ci sono più la creazione e la creatività in ambito giornalistico, ma la distribuzione. Ogni innovazione deve essere accompagnata da un sistema di regole che non deve frenare il suo sviluppo, ma è proprio la norma che può consentire una crescita basata sulla capacità dell’uomo di produrre benessere”.
MOLLICONE: TRASFORMARE RELAZIONE IN RICHIESTE FORMALI A PARLAMENTO
“Auditel rimarca la necessità del numero nelle questioni di politica pubblica, infatti i dati vanno visti non solo come numeri ma come simboli. Voi chiedete una regolamentazione dei Jic attraverso una veste giuridica. In questo senso, è importante che Auditel venga in audizione per trasformare l’indirizzo di Relazione annuale in richieste formali al Parlamento italiano per migliorare anche il mercato pubblicitario. Bisogna intervenire prontamente come legislatori per mantenere un aggiornamento costante della materia”. Lo ha detto Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati, in occasione della presentazione, nella Sala della Regina di Montecitorio, della Relazione Annuale Auditel 2024 ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’.
LASORELLA: RELAZIONE CONFERMA IMPORTANZA LAVORO, AGCOM AL SUO FIANCO
“La Relazione conferma ancora una volta l’importanza del lavoro di Auditel, che svolge da 40 anni, in un settore che è in costante mutamento. Auditel ha dato riprova della propria capacità di expertise originaria. Agcom non può che convenire con questa analisi e ne ha costantemente incoraggiato l’approccio e l’organizzazione, impegnandosi a estendere questi aspetti sulle radio e sul web. Agcom continuerà a profondere ogni sforzo necessario per una sempre più attenta tutela dei diritti con l’aiuto di quanti hanno a cuore un ecosistema digitale aperto, trasparente e sicuro”. Lo ha detto Giacomo Lasorella, presidente di Agcom, in occasione della presentazione, nella Sala della Regina della Camera dei deputati, della Relazione Annuale Auditel 2024 ’70 anni di TV, 40 anni di Auditel: il ruolo dei JIC nel nuovo scenario mediale’.
fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
L’articolo VIDEO | Quarant’anni anni di Auditel, la relazione di Imperiali: “È cambiato tutto” è già apparso su Il Corriere Nazionale.