Nelle note di regia, Massimo Romeo Piparo, a 30 anni dalla sua prima, avanguardistica, messinscena scrive “leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere rock. Che l’ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l’epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni ’70”.
“Jesus Christ Superstar”, la celebre opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, ha fatto il suo ritorno trionfante al Teatro Sistina di Roma, mantenendo intatti da quel lontano 1971 quel vento di innovazione e di commozione che lo hanno reso uno degli spettacoli più emblematici di sempre.
Questa rivisitazione iconica dell’ultima settimana di vita di Gesù, sotto la geniale direzione di Piparo, che non perde mai la misura e il rispetto per il testo originale, continua a catturare l’immaginazione e il cuore del pubblico con la sua potente fusione di musica rock, sentimenti e sensazioni viscerali.
L’opera è molto più di uno spettacolo teatrale: è un’esperienza che abbraccia la spiritualità, l’arte e la passione. Sin dalle prime note, il pubblico è trasportato in un viaggio epico attraverso i momenti più intensi e drammatici della storia cristiana.
La popstar internazionale Anggun (tre dischi di platino con la popolarissima “Snow on the Sahara”) grazie al suo aspetto orientale, che tanto ricorda Yvonne Elliman l’attrice originale del film, è una Maria Maddalena fascinosa e persuasiva con la sua voce autorevole e la sua presenza magnetica.
A vestire per la prima volta i panni di Gesù è Lorenzo Licitra, che ha ricevuto il testimone del mitico ruolo direttamente da Ted Neeley, indimenticato protagonista del popolarissimo film del 1973, e che per 50 anni ha portato Gesù nei teatri di tutto il mondo. Il trentatreenne cantautore e performer siciliano, già vincitore di X-Factor nel 2017, ha dato vita al personaggio con un’energia e una sensibilità incredibili, trasmettendo tutta l’umanità e la sofferenza del Messia.
Feisal Bonciani, nel ruolo di Giuda, offre una performance che tocca le mille sfumature dell’indole umana. Mentre Frankie hi-nrg mc, uno dei precursori del rap italiano, che interpreta Erode, spacca con “Kinh Herod song” in chiave hip-hop.
La colonna sonora, eseguita dal vivo da un’orchestra impeccabile, posizionata a vista sul palco girevole, diretta dal Maestro Emanuele Friello, rende giustizia alle celebri canzoni di Lloyd Webber e Rice, regalando momenti di pura magia e intensità emotiva. Dai potenti riff di chitarra alle dolci melodie, la musica guida lo spettatore in un viaggio spirituale che s’insinua nelle pieghe più esclusive dell’anima.
Jesus Christ Superstar è un’opera che parla a tutti: credenti e non credenti, amanti del teatro e della musica. La sua capacità di trasmettere suggestioni collettive, di affrontare temi universali come la fede, il tradimento e il sacrificio, la rende una tappa imprescindibile per chiunque cerchi un’esperienza teatrale coinvolgente e indimenticabile.
L’articolo Jesus Christ Superstar: l’inno rock dell’ultima settimana di Gesù al Teatro Sistina di Roma è già apparso su Il Corriere Nazionale.