Del 25 Marzo 2024 alle ore 16:50
Egr. Direttore,
se oggi viviamo in una società libera, indipendente e dal benessere diffuso, lo dobbiamo al concerto di regole che forma la nostra Costituzione, che in tutti questi anni ha guidato lo sviluppo della nostra società in un mondo in sempre più rapida trasformazione.
Oggi viviamo tutti momenti difficili nel nostro paese. Una crisi che ormai non è più solo economica, ma anche sociale e politica, sta colpendo più con durezza ovunque e sono soprattutto gli strati più deboli della popolazione, le fasce sociali più disagiate a pagare il prezzo più alto, in modo particolare sono i nostri figli. La causa principale è lo squilibrio generato dagli eccessi e dalle storture del modello di sviluppo che ha governato la crescita della cosiddetta civiltà occidentale e che si è dimostrato non più sostenibile.
Il prossimo futuro si annuncia arduo, come e forse più del recente passato.
Dobbiamo essere pronti ad affrontare le difficoltà e, soprattutto, a preparare il terreno per la ripartenza di un nuovo ciclo di sviluppo che sia maggiormente sostenibile, cioè basato su criteri di una più diffusa condivisione di compiti e responsabilità e, al tempo stesso, di una migliore e più equilibrata distribuzione della ricchezza, in tutto il territorio dal nord al sud.
Tutto questo dovrà passare anche attraverso la revisione di alcune parti della nostra Carta Costituzionale, ma dobbiamo fare attenzione: gli equilibri di uno stato democratico sono una cosa delicata e non bisogna farsi tentare dalle facili scorciatoie. Gli italiani ed in modo particolare i nostri nonni hanno già sperimentato sulla loro pelle cosa succede quando il populismo prende il sopravvento sul buon senso.
Da più parti si propone che la costituzione italiana è la migliore del mondo. Non bisogna distruggerla e cambiarla. Non so se questo sia sufficiente ad attirare l’attenzione di tutti nostri politici che governano la nostra Nazione. Sicuramente è un passo nella giusta direzione, e allora francamente in questo momento difficile per la nostra “Patria” in virtù anche di una terza guerra mondiale: la nostra Costituzione è ancora giovane, bisogna essere capaci di mantenerla nella sua autorevolezza e di farla evolvere in linea con le esigenze della società moderna, senza alterarne i principi. Basta guerre ci vuole la Pace nel mondo!
Cav. O.M.R.I. Antonio Guarnieri
L’articolo Gli italiani non vogliono più guerre! è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.