Una vera e propria svolta culturale ad ampio raggio, e quindi non solo musicale, è quella che il Conservatorio di musica statale ‘N. Piccinni’ di Bari ha da due anni a questa parte messo in campo per favorire una maggiore e migliore diffusione del complesso messaggio artistico che viene dalla plurisecolare storia della musica. Non a caso dunque, quella ‘svolta’ si è concretizzata a ridosso della nuova gestione triennale dell’istituto barese, quando il m° Corrado Roselli ne è diventato direttore dopo la canonica sua democratica elezione da parte di tutti i suoi docenti; segno che questo professionista, già stimato docente di violino nello stesso istituto (allievo a suo tempo della nota violinista russa Ludmilla Kutnezof-Marvulli), ha ben interpretato la sua funzione non solo di mero funzionario del Ministero ma anche quella di promotore di larga e variegata musica ‘colta’. Veramente moltissime sono state, sono e saranno tali iniziative che, ad ingresso libero, si rivolgono ad un pubblico cittadino (sempre numeroso) il quale viene accolto nel bell’Auditorium annesso all’istituto col nome di Nino Rota, mitico suo direttore negli anni ’50-’70 del secolo scorso. Ne citiamo solo alcune che possono testimoniare appunto quegli intenti e che si sono svolte o si volgeranno in queste settimane.
Ad esempio, il recital di tanti giovani clarinettisti provenienti da alcuni conservatori statali europei (persino dalla Finlandia!) ideato e organizzato dal m° Antonio Tinelli; ovvero i diversi recital di organisti europei in un vero e proprio festival ideato dal m° Enzo Filocaro, tutti organisti molto noti i quali vengono a Bari, al Conservatorio, per esibirsi sull’imponente strumento che è lì ubicato. Per non tacere dei recital a tema come quello realizzato dal noto docente-violinista Francesco D’Orazio il quale, con il clavicembalista Michele Visaggi, ha prima spiegato e poi suonato alcune composizioni del violinista settecentesco P. Nardini.
Accenniamo poi alle varie edizioni della rassegna “L’ombra illuminata” ideate dalle prof.sse Annese e Caianello che illustrano, con dovute esecuzioni, le molte ma ignote composizioni di musiciste donne spalmate in tanti secoli. Infine da sottolineare la recente performance della orchestra del Conservatorio barese, sempre ben diretta dal m° G. Pelliccia che ha presentato rare e non rare composizioni di musica per film di Rota (film ‘Il Gattopardo’) e Shostakovic per un film come Eyes Wide Shut del mitico Stanley Kubrick, il quale volle utilizzare un bellissimo valzer del compositore russo-sovietico, qui a Bari benissimo eseguito e bissato dalla giovane orchestra del Conservatorio .
(Pf. Moliterni)
L’articolo Il ‘nuovo’ Conservatorio di Bari è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.