Del 21 Marzo 2024 alle ore 22:08
Un Paese fermo perché quindi i cittadini non si fidano più delle istituzioni.”
di Fedora Quattrocchi
Volentieri, in onore di un membro delle forze dell’ordine che ha svolto una tesi di laurea in argomento di Giurisprudenza nella Pubblica Amministrazione ed il cui volto e nome potrà certo palesarsi a sua discrezione, riporto parte del suo pensiero con grande, immensa ammirazione e stima, anche per le discussioni svolte insieme in ricordo della mia personale esperienza di whistleblower di cui vado fiera, nel campo delle Scienze della Terra e con esperienza di oltre 25 anni, fino a divenire Dirigente Tecnologo dello Stato ed opinionista di settore.
Il primo caso di Whistleblower (denunciatore-fischiettatore di fatti presuntivamente illeciti nella Pubblica Amministrazione) nell’epoca moderna vinse la causa – per un caso simile a quello di Assange (torture/eccidi scorretti del nemico/prigionieri/civili durante una guerra) – nel 1777, negli Stati Uniti d’America, durante la guerra di secessione. Ci fu infatti il primo caso non solamente riportato, ma anche documentato, di protezione dei Whistleblowers. “Il caso di Whistleblower più antico, riportato nei documenti ufficiali, risale al 1777, negli Stati Uniti, un paese fondato l’anno prima. Due ufficiali Richard Marven e Samuel Shaw avevano assistito alle torture inflitte a dei prigionieri civili inglesi, da parte del loro comandante in capo, Esek Hopkins.
Essi, in un’epoca dove la fedeltà verso i superiori era fondamentale, decisero di fare qualcosa di impensabile fino ad allora, denunciarono il loro superiore poiché secondo loro, anche se in tempo di guerra, aveva agito in maniera non corretta. Dopo aver denunciato il loro superiore, vennero deposti dal loro incarico. Non solo, il comandante ha anche intentato una causa per diffamazione contro i due uomini, che li ha portati in carcere in attesa dell’esito del processo. Shaw e Marven chiesero aiuto al Congresso, spiegando che loro furono arrestati per aver fatto quello che ritenevano essere il loro dovere. Sconvolto, il congresso all’unanimità votò la prima Legge per la protezione del Whistleblower (1778), il congresso autorizzò il pagamento delle spese legali per la difesa dei soggetti sotto processo e ordinarono il licenziamento di Hopkins. Alla fine, Shaw e Marven vinsero il processo (A. Stanger: ‘Truths.’” Whistleblowers: Honesty in America from Washington to Trump, Yale University Press, 2021. Capitolo 1°).” Al termine, il Congresso ritenne che dovesse essere sancito pubblicamente: “Questo è il dovere di tutte le persone al servizio degli Stati Uniti, così come degli abitanti/residenti, questo per fornire il prima possibile le informazioni al Congresso o alle altre consone Autorità di ogni cattiva condotta, frode o reato minore commesso da qualunque Ufficiale o persona al servizio di questi stati, di cui possono venire a conoscenza” (U.S.A. JOURNAL OF CONGRESS, July 30, 1778, pag. 732, su https://memory.loc.gov/ll/lljc/011/0300/03190732.tif ).
Durante la guerra di secessione, negli Stati Uniti d’America, al fine di limitare le truffe ai danni del governo americano relativamente a numerosi casi di rifornimento di cibo scaduti, così come di armi e munizioni difettose, il 2 marzo 1863, fu emanato il False Claim Act, dove si può trovare una vera e propria protezione del segnalante dalle possibili ritorsioni quali il licenziamento, molestie e declassamento, e garantendo loro anche una percentuale sul denaro recuperato al fine di incoraggiare le segnalazioni. Siccome avvenne durante la presidenza di Lincoln, e da esso fu fortemente voluta, questa Legge viene ancora oggi definita Lincoln’s Act o Lincoln’s Law.
A questa successe il Lloyd-La Follette Act, che venne emanata nel 1912. Questa Legge dava il diritto agli impiegati federali di poter accedere direttamente al Congresso degli Stati Uniti d’America per segnalare ogni caso che ritenessero importante. Al Lloyd-La Follette Act seguiranno ancora il Water Pollution Control Act del 1972, il Safe Drinking Water Act del 1974, e il Solid Water Disposal Act del 1976. Infine, nel 1989 sarà emanata la Legge federale “Whistleblower Protection Act”, un’evoluzione del False Claim Act, rivolta a proteggere i dipendenti statali che denunciano illeciti. L’importanza della disciplina per il legislatore americano è testimoniata da ulteriori provvedimenti successivi, culminati con il Sarbanes-Oxley Act (“SOX”) del 2002 e il Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act del 2011 (“Dodd-Frank Act”).
In Europa, nel Regno Unito, la prima forma di tutela verso i Whistleblowers fu la Legge del 1998, “Public Interest Disclosure Act” rivolta a proteggere un ampio spettro di tipologie di lavoratori, pubblici e privati, che segnalassero qualcosa di illegale o anche solo “presunto”. Questa legge, frutto dell’esperienza, “fu introdotta a seguito di una serie di eventi catastrofici e di scandali politici ed economici di alto profilo che ebbero un impatto molto forte sull’opinione pubblica. Sulla base di alcune evidenze, si comprese come molti eventi avrebbero potuto essere evitati se si fosse dato ascolto alla segnalazione di qualcuno che si era reso conto del pericolo o del comportamento illecito”. Lo schema impostato in Inghilterra poneva le basi della propria politica contro la corruzione, oltre ai classici strumenti repressivi del sistema penale, mediante la diffusione di modelli etici, attraverso la formazione del personale e istituendo degli organi di controllo nei confronti delle amministrazioni, oltre che la previsione di un sistema di consulenza e supporto a tutto il personale qualora non fossero chiare le azioni da adottare in particolari circostanze.
Si è venuto quindi a formare un meccanismo in cui i gradi apicali non sono solo tenuti a rispettare la Legge ma devono fare quanto è in loro potere affinché non vengano a crearsi condizioni che possano facilitare i fenomeni CORRUTTIVI/IRREGOLARI/ILLECITI/SCORRETTI E NON ETICI; tutto è basato su una cultura giuridica volta a far emergere la corruzione. In queste condizioni diventa naturale una corretta valutazione dell’impiegato che effettua una segnalazione, che non sarà una gola profonda o una spia, ma un elemento fondamentale di quella macchina costruita al fine di combattere la corruzione così come ogni grado di illegalità. Analizzando il modello anglosassone risulta evidente quanto possa essere importante non limitarsi a creare un adeguato quadro normativo, senza anche creare una base culturale adeguata, affinché il cambiamento abbia origine dalla base.
Tutto questo cosa ha portato in USA ed in Europa? Ora ad un totale tracollo morale, etico, giurisprudenziale ed economico (Homo Homini Lupus in tutti i campi umani): Assange ancora in carcere in U.K. a marcire e noi whistleblower italiani martoriati da procedimenti disciplinari e licenziamenti. In arrivo il mio libro con tutti i nomi e cognomi, anche dei Giudici con bassa cultura whistleblower e quadro probatorio eclatante: “La casta debole delle Scienze della Terra e della Magistratura sul whistleblowing. Un Paese fermo perché quindi i cittadini non si fidano più delle istituzioni.”
L’articolo “La casta debole delle Scienze della Terra e della Magistratura sul whistleblowing. è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.