Del 21 Marzo 2024 alle ore 17:59
Le istituzioni intendono tutelare la salute degli abitanti di Taranto e dei lavoratori?
Perché il Ministro Gilberto Pichetto Fratin non risponde alla lettera pubblica di Peacelink del 17 marzo con la quale la nota associazione chiedeva risposte chiare in merito al picco di benzene registrato dalla centralina di via Macchiavelli alle 2 di mattina di quel giorno?
Il 18 la medesima centralina ha registrato un altro picco e ieri altri due a distanza di un’ora. Riteniamo che occorra un intervento urgente e concreto da parte delle autorità competenti a cominciare dal ministero dell’ambiente considerando che gli impianti ILVA e quelli della raffineria ENI sono in esercizio sulla base di un’autorizzazione ministeriale che nel caso del siderurgico è in proroga dal 23 agosto 2023.
Com’è noto il benzene è un cancerogeno certo, secondo la classificazione dell’ Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).
Ci associamo alle richieste di Peacelink ed in particolare chiediamo: un’indagine approfondita per accertare le cause del picco di benzene di oggi e individuare i responsabili, l’adozione di misure immediate per ridurre l’inquinamento atmosferico a Taranto, in particolare nel quartiere Tamburi e la chiusura dell’impianto da cui si sono originati i picchi in questione, con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini.
Riteniamo indecente il fatto che le uniche dichiarazioni dei ministri riguardino la continuità produttiva e la tutela dei lavoratori; a questi ultimi va da sempre la nostra solidarietà, ma riteniamo che lo scambio salute – lavoro sia la negazione dei loro diritti costituzionali e che ci siano modi migliori per garantire il diritto al lavoro attraverso le opportunità di riconversione previste dal Just Transition Fund e dal PNRR.
Ieri è stata la giornata mondiale della felicità, ma a Taranto abbiamo respirato benzene e altre sostanze contaminanti; auspichiamo che le vittime dell’inquinamento e della precarietà lavorativa siano realmente felici in quanto libere dalla paura della malattia e dal ricatto occupazionale.
Per Europa Verde Taranto
I co-portavoce provinciali Gregorio Mariggiò e Paola Fago
Foto di Markus Lindner da Pixabay
L’articolo Europa Verde: Che succede a Taranto? è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.