Del 16 Marzo 2024 alle ore 11:29

“Il pensiero poetante” è l’erranza della locuzione che designa i rapporti tra arte e matematica, tra poesia, filosofia e ricerca scientifica ovvero la storia della cultura: dall’ideale greco di bellezza, ai solidi platonici, alla sezione aurea fino alla prospettiva con Masaccio e Piero della Francesca.

In particolare: poesia e filosofia sono costantemente intrecciate e la loro l’affinità è consegnata alla critica ed alla storia proprio con la locuzione “il pensiero poetante”.

Lucrezio e Leopardi

Lucrezio nei suoi versi, nel fare sue le teorie di Democrito, parla del vuoto e sembra preconizzare l’indeterminazione di Heisenberg e Planck.

Sulla natura, sul problema della conoscenza e del sapere degli antichi s’interroga l’intera opera di Giacomo Leopardi con cui ha nutrito i suoi “studi matti e disperatissimi”Per il recanatese, il filosofo può interrogare e interpretare la natura solo tenendo ben presente il poetico che la abita.

La sua poesia vive e s’intreccia nello spazio della filosofia: “questo globo ove l’uomo è nulla, sconosciuto è del tutto”, e piega verso la matematica, segnatamente, verso la topologia: quei “nodi quasi di stelle” sono un riferimento, ante litteram, alla teoria dei nodi; e ci ricorda il suo amore per l’astrofisica, nutrita da adolescente: “le nostre stelle o sono ignote, o così paion come essi alla terra”.

I versi “le nostre stelle o sono ignote, o così paiono …un punto di luce nebulosa”  “questo globo ove l’uomo è nulla, sconosciuto è del tutto” sono la sintesi di filosofia e poesia e richiamano l’astrofisica e se la natura parla la lingua della matematica, come scrive Galileo ne “Il Saggiatore”, il recanatese lo sapeva bene già a 15 anni, quando scrisse “Storia dell’astronomia“  e poi  “Alla luna“, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”  “Sopra gli errori popolari degli antichi” o il “Dialogo della terra e della luna“ e l’Infinito.

I rapporti tra arte, filosofia, scienza: Hofstadter, Escher, e la topologia

In tempi a noi più vicini Hofstadter in “Gödel, Escher e Bach. Un’eterna ghirlanda brillante” evidenzia come nell’opera di Escher convivino matematica e logica, le tassellazioni, la geometria iperbolica e i versi di Giacinto Plescia  risentono delle lezioni e delle ricerche su “Topologia e Morfologia” di René Thom e del pensiero di Heidegger: «È una poesia ben incardinata nei binari del pensiero heideggeriano, quella di Giacinto Plescia in “l’Erranza”. Dall’indicazione “formale” del pensiero poetante, la raccolta si propone chiaramente di ragionare, più che evocare, attraverso la voce poetica.

Così in “L’essenza 2”, in versi come L’essenza / è / attesa /dell’evento / e / dell’avvento sembra di essere in quelle prime lezioni friburghesi sulla lettura di Paolo come grimaldello del pensiero occidentale. E con altrettanta certezza la dimensione centrale di “l’Erranza” è quella della gettatezza. Molto bello, dal punto di vista formale, l’uso di alcune espressioni come temporalità immaginaria o capelli di luce che ricordano i Fadensonnen di Celan.
Buono, anche, il tentato superamento concettuale di alcuni snodi heideggeriani: penso alla famosa intervista di “solo un dio ci potrà salvare”, come via d’uscita dalla Tecnica. Nell’Erranza invece c’è ancora spazio per il luccichio delle stelle, ma queste appariranno senza essere state chiamate né desiderate. Per ora non rimane – ecco un’altra bella espressione – che camminare sul selciato della catastrofe».

Conclusione

Si può ben dire, per parafrasare Shakespeare: ci sono più cose nella poesia, nella filosofia e nella scienza, che in cielo e in terra e di quante ne tu abbia mai immaginato.

G. Plescia 

Laurea in Architettura, Politecnico di Torino, con Pubblicazione, stralcio. Corsi di Perfezionamento post-laurea in “Estetica ed Ermeneutica delle Forme Simboliche” ed in “Scienza e Filosofia, Temi di Epistemologia Generale ed Applicata” e Corso di Laurea in Filosofia. Frequenza ed esami al Corso di Specializzazione in Pianificazione Urbanistica, Facoltà di Ingegneria, Roma. Valutazioni Comparative per Docenze all’Università e  Bandi di Ricerca e Progetti al Cnr al Miur ed alla UE.

Ha conseguito Due Premi nell’ambito del “PirelliInternationalAward”; è stato finalista Premio “Onor D’Agobbio”, Città di Gubbio.

Pubblicazioni-Ricerche: “Strutture fullereniche” per il Dip.to di Tecnologie dell’Architettura Design “P. L. Spadolini” Università degli Studi di Firenze; Modelli matematici per la gravità quantistica all’8th Italian Conference on General Relativity and Gravitational Physics, Cavalese, TN; In margine alle previsioni dei black-holes di Stephen Hawking: 14th International Conference General Relativity and Gravitation, Firenze.

Con altri: Applications of the Theory of Structural Stability, Black- sburg,Virginia University, Usa et al.; Industry Allocation and Urban Morphogenesis, in Atti Amse, Parigi, et al.; Analysis of Post-Industrial Spatial-Archemorphism, in Atti Amse, Nizza, et al.; Spazialità hi-tech: technocities, highways, valleys in: “Innovazione e sviluppo nelle regioni mature” a c.d. R.P. Camagni – L.Malfi, F. Angeli, et al.; Allocazione industriale e morfogenesi urbana in “L’analisi degli insediamenti umani e produttivi” a c.d. G. Leonardi F. Angeli e Bollettino dell’UMI, et al.

L’articolo Il pensiero poetante: l’erranza è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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