Del 16 Marzo 2024 alle ore 20:33
Foto SSC Bari
Dopo il Venezia la Sampdoria, in pieno missione impossibile per un Bari che stenta già di suo, poi con gli squadroni c’è poco da stare allegri. E si, perché oggi la Sampdoria, squadra assolutamente battibile persino dalla Feralpi, è scesa a Bari ricordandosi di essere la Sampdoria blasonata che non lascia, storicamente, scampo ai galletti e così è stato. Figuriamoci se col Bari stentava. Del resto lo avevamo detto e previsto in settimana.
Serviva una prova di orgoglio, un acuto, un grido di battaglia, come a voler dire che nonostante tutto “ci siamo”, la tifoseria voleva sentire un battito cardiaco per cercare di proseguire in questo campionato e darne ancora un senso, e se vogliamo il battito cardiaco c’è stato perché quella di oggi, al di là di errori macroscopici individuali, è stata forse una delle più belle gare viste al San Nicola, intendiamoci, nulla di trascendentale, ma se mettiamo sulla bilancia le “non partie2 contro il Sudtirol, la reggiana, ed altre dove non ha tirato nemmeno una volta in porta, quella di oggi è stata decisamente bella.
Buono il primo tempo del Bari che con un atteggiamento propositivo si è affacciato nella metà campo avversaria, ha creato parecchi grattacapi ad una difesa che è pur sempre la terzultima peggiore in campionato, ma gli è mancata la cattiveria giusta per colpire. Ha creato diverse palle gol con Puscas, Maita, Dorval, Sibilli, Di Cesare tutte miseramente sbagliate. E’ parso un Bari che si è scrollato un po’ di paura di dosso e che di palla in palla si è fatto coraggio da solo come un caricabatteria del cellulare.
Nel secondo tempo il Bari ha iniziato in modo aggressivo ma gli errori sono proseguiti, anche dalla Sampdoria che ha dimostrato di essere squadra assolutamente alla portata, ma il Bari non ne ha approfittato soprattutto con Puscas che non ne ha azzeccata una nel controllo e nella gestione del pallone (non ne parliamo con le conclusioni) e con Maita che ha sbagliato tutto nell’ultimo passaggio, una prestazione davvero insufficiente la loro.
Il Bari ha avuto la possibilità concreta di portarsi in vantaggio grazie ad un rigore ma Sibilli che però lo ha sbagliato. Quando l’annata è negativa c’è poso da fare, nemmeno gli episodi fanno la differenza. Ci si mette pure la sfortuna con una traversa colpita d Puscas su un assist di Sibilli e si cominciano a capire tante cose, anche le più dubbiose.
E siccome il calcio è imprevedibile ed il Bari è assai vulnerabile sotto tutti gli aspetti, tal Kasami su un inserimento ha portato in vantaggio la Sampdoria che ha dato il colpo di grazia ai baresi che non sono riusciti più a raddrizzare la gara nonostante i cambi di Iachini di Nasti e Kallon. Anzi, a dimostrazione della scarsa lucidità, Nasti a fine gara si è persino fatto espellere dimostrando, sebbene ce ne fosse stato bisogno, la sua disarmante inaffidabilità sia tecnica che sportiva. Non bastava la pochezza del Bari, ci si mette anche l’autolesionismo, e allora c’è poco ancora da dire se non prendere atto che la C è dietro l’angolo.
E’ un’annata negativa e il timore è che finisca male, molto male, perché se si perdono anche queste partite dove l’atteggiamento è stato più propositivo, con un rigore sbagliato, un palo e tante occasioni sprecate, allora il rischio concreto di una retrocessione è visibile a occhio nudo, e al di là della pochezza della rosa c’è da fare i conti anche con la sfortuna che in questi casi si abbatte inesorabilmente e senza alcuna pietà. Il calendario ci presenta sfide ulteriori dal coefficiente altissimo di difficoltà, la classifica è pesante e per lottare per la salvezza ci vogliono altre prerogative. Altro che playoff, speriamo che tutti prendano atto che l’obiettivo è solo uno, la salvezza che appare anche di difficoltà elevata non essendo questa squadra attrezzata per salvarsi. E’ allarme rosso, occorre serrare i ranghi e cercare di fare più punti possibili, già, ma con chi, tenuto conto di questo Bari di oggi? Chi garantirà qualche sconfitta e qualche pareggio? Francamente non vediamo squadre attrezzate in tal senso, il sospetto è che tutte quelle che incontrerà, coinvolte in reali obiettivi e con rose attrezzate e con motivazioni altissime, potrebbero fare un boccone dei biancorossi.
Un segnale del difficile momento del Bari è visibile nei falli laterali quando tutti i giocatori baresi si defilano, si nascondono, nessuno vuole il pallone.
La classifica si fa terribilmente complicata, non proprio compromessa ma poco ci manca. Beccare ancora una volta un gol in zona centrale dell’area con tre difensori centrali lascia alquanto sbalorditi ancorché perplessi, perché certi giocatori saranno pure scarsi, altri over quaranta, ma crediamo che Iachini debba provare anche a cambiare qualcosa in difesa perché la difesa a “tre” non solo non rende ma è deleteria. E lui che è un allenatore di esperienza dovrebbe capirlo, anzi, avrebbe dovuto capirlo sin da subito.
L’allenatore non ha inciso fino adesso anche se non ha grosse colpe avendo trovato lacune a destra e a manca, ma non ha saputo dare al svolta con soldati non scelti da lui, però almeno sotto il profilo motivazionale c’era da attendersi qualcosa in più soprattutto dopo le due confortanti vittorie consecutive – senza convincere occorre dire – contro le ultime due in classifica, peraltro su rigore.
Ci chiediamo dove, il Bari, possa trovare certezze fino alla fine, con quale condizione psicologica si possono affrontare le ultime otto gare?
Questo Bari assomiglia tantissimo al Bari dei Matarerse con Catuzzi alla guida la cui resa fu deficitaria tanto che la società si affidò ad un allenatore esperto, come Iachini, Gigi Radice. Risultato? Retrocessione mesta in C nonostante l’esperienza. Con l’aggravante che all’epoca la rosa era buona, con Bagnato, Acerbis, Bresciani, Baldini, i baresi terribili, questa rosa è molto scarsa, costruita male, e lacunosa. E allora la paura regna sovrana e l’orizzonte è assai nebuloso.
Massimo Longo
L’articolo Il Bari perde ancora pur giocando meglio. E’ allarme rosso è già apparso su Il Corriere Nazionale.