Del 16 Marzo 2024 alle ore 17:52

Trascrivo da Avvenire del 12 marzo: “Il fondatore del Diritto internazionale moderno, Ugo Grozio (siamo nel 1600 olandese, ndr) ci dice che con la bandiera bianca si vuole avviare un negoziato, non arrendersi». E questo è il senso delle parole del Papa, che peraltro non ha evocato questa immagine ma ha seguito il ragionamento dell’intervistatore della Radiotelevisione svizzera: non una sollecitazione alla resa dell’Ucraina, ma alla sospensione temporanea delle ostilità”.
Questo Papa che ha il coraggio di parlare di pace e di schierarsi contro gli appassionati delle armi e delle guerre, criticato da molti, con i difetti che necessariamente ha qualsiasi papa per il solo fatto d’essere a capo di una Chiesa molto difettosa, è assai più vicino al Vangelo di quanto lo fossero i suoi predecessori. Eppure, stranamente ha ricevuto critiche assai peggiori di quelle ricevute dagli altri due papi. Addirittura qualcuno è arrivato a dargli dell’usurpatore, quasi come se Benedetto XVI non avesse dato le dimissioni, fosse stato segregato in una cella, e non avesse avuto la possibilità in qualsiasi momento, da buon cristiano il cui parlare dovrebbe essere “sì, sì; no, no” (Mt 5, 37), di denunciare l’usurpazione.
Ma c’è chi lavora troppo di fantasia. Malefica fantasia.

Renato Pierri 

L’articolo Bandiera bianca e le critiche infondate a papa Francesco è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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