100 Domande Sulla Sessualità rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo
Da Onan a Queer, orientamento sessuale e percorsi di genere
Papa Francesco nei giorni scorsi ricevendo i partecipanti al convegno “Uomo-donna immagine di Dio” dichiara: ho chiesto di fare studi sull’ideologia del gender, il pericolo più brutto di oggi, che cancella le differenze e rende tutto uguale; cancellare la differenza è cancellare l’umanità. Uomo e donna, invece, stanno in una feconda “tensione”
La Chiesa si è dimostrata sempre tranciante sugli orientamenti sessuali sin dai tempi biblici e la sua condanna è quasi la regola come risultava al povero Onan obbligato per legge a fecondare la moglie del fratello defunto e non come la Bibbia dice, disperdendo il suo sperma diventando antesignano del ben più moderno “pipparolo”.
Onanista è la qualifica storica che accompagna quella di sodomita, indicativa di un qualsiasi allontanamento dai precetti procreativi della Chiesa medievale sempre più violenta e pronta a portare sin sul rogo coloro che commettevano l’orrendo crimine. I sodomiti a Firenze venivano bruciati pubblicamente su pire di legno e finocchio, quest’ultimo utile a moderare l’acre odore della carne bruciata e coniare anche l’appellativo dispregiativo per i condannati e ancora in uso oggi.
Sesso biologico e Orientamento di Genere si contrappongono da quando nella prima metà del Novecento, due figure chiave gettarono le basi al concetto di genere: la filosofa Simone de Beauvoire, con la celebre frase “donne non si nasce si diventa” espresse il concetto che la biologia non è destino e l’antropologa Margaret Mead, grazie ai suoi studi sul campo, sorprese gli americani dimostrando che le differenze di comportamento sono dovute a differenze culturali e non a fattori genetici.Dagli anni ’70 del secolo scorso, grazie alle femministe anglosassoni il concetto di genere fu introdotto per separare il Sesso biologico dal Sesso sociale. Nel 1995, il genere diventa una questione globale ed entra come dimensione politica sui documenti delle Nazioni Unite della quarta conferenza Mondiale di Pechino, riguardante il tema delle donne e le diseguaglianze di genere.Verso gli anni ’90 compare in Nordamerica la teoria Queer che contesta il concetto della “naturalizzazione” dell’omosessualità perseguito dai “Gay and Lesbian studies”. L’orientamento sessuale non in tutte le persone segue il genere ma è insito in una socialità con norme che influenzano sia il genere che il desiderio. Il genere dovrebbe essere qualcosa di neutro per rendere libere e vivibili tutte le vite. L’antropologia con lo studio sul campo delle varie popolazioni e il confronto con altri tipi di culture e società, ha dimostrato che esistono differenti interpretazioni dei generi e vari modi d’intendere la genitorialità, la famiglia e la sessualità. Nella società degli Inuit o eschimesi esiste una fluidità di passaggio sia da un genere all’altro che nella sessualità, l’attribuzione del genere cambia quando i bambini e le bambine diventano adolescenti con la possibilità di procreare. La sopravvivenza degli Inuit si era basata soprattutto sulle risorse interne di cui i figli erano la parte più importante; l’orientamento sessuale veniva adattato al genere, indispensabile alla sopravvivenza e alla funzionalità della società Inuit. Il capo famiglia andava a caccia per dare cibo alla famiglia aiutato dal figlio maschio ma se mancavano figli maschi era la figlia la femmina che si doveva comportare da maschio cambiando anche il suo nome, questo non vietava che in alcune situazioni potesse tornare a identificarsi con il genere attribuito alla nascita. Tra i nativi indiani il partner omosessuale passivo era chiamato “berdache”, termine usato dai conquistatori spagnoli e poi dagli antropologi americani. Nelle tribù indiane i maschi dovevano dimostrare aggressività e coraggio e chi non ne era dotato da giovane, cominciava a vestire abiti femminili e avviato alle attività domestiche . Avendo in sé gli attributi del maschio e della femmina, erano accettati come terzo genere (Callender e Kochema 1983) e berdache potevano essere entrambi i sessi biologici. Oggi secondo alcuni esperti, Vaticano e teoria queer tentano la decostruzione del termine genere ma con fini opposti, il primo vede nel termine genere un nome in codice per l’omosessualità, la teoria queer invece aspira ad una vita utopica che ecceda il genere. In conclusione riporto da:
Io donna, Corriere della Sera […] Lanciata sul palco dell’Ariston dalla cantante BigMama, la parola queer è tra le prime ricerche su Google. E indica un orientamento sessuale che non si allinea e non si riconosce nella “eteronormalità” […]
L’articolo Definirci uomo o donna non ci basta? è già apparso su Il Corriere Nazionale.