Del 4 Marzo 2024 alle ore 11:29

 di Camilla G. Iannacci

 La bellezza

 Un fiore è bello perché in esso possiamo riconoscere un’ organizzazione ovvero la sua simmetria ed i suoi colori.

Nel caso della bellezza identifichiamo lo stesso modello in un oggetto, riconosciamo e apprezziamo un principio di organizzazione e di pensiero nell’oggetto che però  non ha alcuna utilità.

La posizione riguardo ad un oggetto bello è disinteressata, mentre il suo aspetto dà piacere.

La bellezza presuppone forma, misura, proporzione, simmetria. Quando l’esperienza estetica inizia con un senso di ordine e l’armonia e diviene un qualche genere di ricerca, un modello di riflessione,  la contemplazione delle bellezza si dà, si getta verso un’esperienza del sublime.

 Il sublime

 Si può sperimentare il sublime specialmente nelle forme in natura, nella contemplanza di cascate potenti e pietre sporgenti.

Il sublime non ha un nesso con la proporzione e richiama grandezze senza limiti ed incommensurabili.

 Le forme dinamiche, estreme della natura e il senso del sublime

 La natura si esprime in forme dinamiche e in forme più estreme quale la tempesta, il tuono, la bufera, il fulmine.

L’esperienza che facciamo della forza illimitata della natura e delle umane tragedie ci mette al confronto con l’inadeguatezza: fenomeni che che generano sgomento, terrore ed angoscia ma nel contempo della bellezza e del sublime.

Sublime, è ogni oggetto che suscita terrore, è un’entità che spaventa, è un principio di disturbo pertanto rappresenta una disorganizzazione interna: è una utopia-distopia.

La natura che s’incontra nel sublime è una natura diversa da quella che s’incontra nella bellezza.

Se la bellezza calma, il sublime disturba e disgrega.

 La bellezza e il sublime come due poli in continuo del nastro di Möbius

 C’è bellezza e  c’è la bellezza-sublime: la bellezza e il sublime rappresentano due poli in un continuo: un polo è la bellezza associata ad un senso della leggerezza e un ordine equilibrato, ad un principio di organizzazione, nell’altro estremo c’è una forma di bellezza-sublime che rappresenta una disorganizzazione, una distopia e scaturisce dalla scoperta dell’abisso costitutivo dell’esistenza.

La differenza tra questi due estremi è la differenza tra due spazi topologici che s’incontrano come in un nastro di Möbius: un fiore, un poema, un tramonto, un dipinto, o un brano musicale, che possieda bellezza del primo genere può essere vista anche come bellezza del secondo genere.

Si ha la compresenza di due sensibilità in una: la physis, bistabile, si biforca e abita lo spazio möbiusiano: un meta-paradigma aldilà della metafisica-ermeneutica-epistemica.

Conclusioni

 Se il piacere, per un oggetto, si fa dipendere dal fatto che questo diletta, per via di attrattive od emozioni, non si può esigere il consenso nel giudizio estetico: perché ciascuno consulta il suo sentimento particolare e in tal modo cessa anche ogni disputa.Tra ciò che piace nel giudizio e ciò che diletta nella sensazione, vi è una differenza essenziale ed è argomento dell’estetica.

 Plescia 

Laurea in Architettura, Politecnico di Torino, con Pubblicazione, stralcio

Corsi di Perfezionamento post-laurea in “Estetica ed Ermeneutica delle Forme Simboliche” ed in “Scienza e Filosofia, Temi di Epistemologia Generale ed Applicata” e Corso di Laurea in Filosofia.

Frequenza ed esami al Corso di Specializzazione in Pianificazione Urbanistica, Facoltà di Ingegneria, Roma.

-Due Premi nell’ambito del “PirelliInternationalAward”

-Finalista Premio “Onor D’Agobbio”, Città di Gubbio.

-Valutazioni Comparative per Docenze all’Università e  Bandi di Ricerca e Progetti al Cnr al Miur ed alla UE

-“Strutture fullereniche” per il Dip.to di Tecnologie dell’Architettura Design “P. L. Spadolini” Università degli Studi di Firenze

-Modelli matematici per la gravità quantistica all’8th Italian Conference on General Relativity and Gravitational Physics, Cavalese, TN

-In margine alle previsioni dei black-holes di Stephen Hawking: 14th International Conference General Relativity and Gravitation, Firenze

-Applications of the Theory of Structural Stability, Black- sburg,Virginia University, Usa et al.

-Industry Allocation and Urban Morphogenesis, in Atti Amse, Parigi, et al.

Analysis of Post-Industrial Spatial-Archemorphism, in Atti Amse, Nizza, et al.

-Spazialità hi-tech: technocities, highways, valleys in: “Innovazione e sviluppo nelle regioni mature” a c.d. R.P. Camagni – L.Malfi, F. Angeli, et al.

-Allocazione industriale e morfogenesi urbana in “L’analisi degli insediamenti umani e produttivi” a c.d. G. Leonardi F. Angeli e  Bollettino dell’UMI, et al. 

L’articolo La bellezza, la filosofia e il nastro di Möbius è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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