Del 3 Marzo 2024 alle ore 06:18

Abbiamo visto che nel nostro centro dobbiamo entrare con l’auto, e che appositi cartelli verticali e orizzontali ci devono orientare in un labirinto di aree dove collocare i nostri rifiuti nei contenitori separando quelli pericolosi da quelli innocui

La legge parla anche di riduzione, quindi è auspicabile che troviate, strada facendo, anche una pressa stazionaria per la plastica o il cartone.

Se vi ricordare, siamo partiti dallo scolapasta di plastica che l’ingegnere della municipale diceva che non va messo nella differenziata e voi state differenziando ora una batteria dell’auto che, nel fai da te, avete cambiato; passando dalla zona dei liquidi avete versato l’olio delle frittura di mamma Rosa e qui avete trovate un bel cartello bianco con scritte cubitali blue che vi spiegano come rispettare le norme evitando danni ai contenitori dei liquidi, e vi siete accorti che il sistema di chiusura del contenitore con tutti gli accessori e dispositivi  è atto ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e di svuotamento.

Già bella cosa!  Poi, sempre come prevede la legge quel contenitore ha un dispositivo luminoso che avverte quando è pieno, per evitare il traboccamento e da sotto la piattaforma dei liquidi parte un tubo in perfette condizioni per lo scarico dei liquidi per il trasporto.

Accanto c’è un’altra piattaforma con un cartello enorme con su scritto: ” Deposito di oli minerali usati nel rispetto delle disposizioni di cui al D.Lgs n. 95/1992 e succ. mod., e al D.M. n. 392/1996″ qui avete da buttare olio minerale usato per pulitura di mobili che non vi serve più.

La batteria l’avete messa in una vasca completamente chiusa a stagno per evitare la fuoriuscita dei liquidi. A margine di quest’area trovate accatastati in un box vari contenitori usati dal Centro che devono essere rigenerati per essere di nuovo usati.

Avete notato, andando in giro, che tutti rifiuti sono coperti, che la carta è nella pressa e non accatasta a mucchio sotto il cielo, e che il cassone dell’organico si apre a libro e poi chiude ermeticamente.  Attenzione ai rifiuti infiammabili sono cartelli che trovate dappertutto, poi entrate in una area dove trovate cinque grandi box, nel primo c’è un container aperto con ceste di metallo con video e monitor e porta una sigla R3, dopo trovate un altro container anche questo con apertura frontale nel quale trovate piccoli elettrodomestici, cavi elettrici, tutti i pezzi del computer dopo il monitor, cellulari, un mare di roba la sigla è R4 ma sopra ogni vasca c’è scritto PED ovvero piccoli elettrodomestici.

Siete ancora nel viale dei Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e vedete che più avanti c’è un area R1 dove ci sono i pezzi grossi per il freddo, congelatori, frigoriferi, condizionatori e poi R2 dove ci sono i grandi bianchi, lavatrici, cucine, microonde.

Qui trovate impianti di sollevamento o rampe d’accesso; quindi l’area è grande come grandi sono i rifiuti. Tutto viene gestito con accortezza in modo da non creare danni che possano causare il rilascio di sostanze inquinanti o pericolose per l’ambiente o compromettere le successive operazioni di recupero.

Tutto il centro, oltre ad essere circondato da alberi, deve essere gestito al fine di non ammorbare l’aria perché la legge dice appunto che devono essere prese idonee misure per garantire il contenimento di polveri e di odori.

Ordine e disciplina: il centro di raccolta deve essere disinfestato periodicamente e devono essere rimossi giornalmente i rifiuti che si dovessero trovare all’esterno degli scarrabili/platee o all’esterno del centro. All’entrata avete trovato il sistema di controllo e peso che vi ha schedato, perché sia ingresso che in uscita per i rifiuti che vanno al recupero ci deve essere le procedure di contabilizzazione. Infine, la durata del deposito di ciascuna frazione merceologica conferita al centro di raccolta non deve essere superiore a due mesi, mentre la frazione organica umida deve essere avviata agli impianti di recupero entro 72 ore, al fine di prevenire la formazione di emissioni odorigene.

Ecco che passando dall’area dei mobili e arredi che vedrei meglio in un centro di riutilizzo, state uscendo dal centro e avete visto un container a vasca con cascame di vetro da finestre e porte, e sui lati altri due cassoni uno con materassi e uno con pneumatici.  Avete fatto un tour che vi ha fatto capire come è fatto il Centro…. uno per tutti i rifiuti, e avete capito come rispondere a chi vi domanderà: ” questo dove lo metto?”.

Anzi uscendo Carletto vi ha ricordato che avete un neon e una lampadina in auto e per fortuna vicino all’uscita c’è un grosso baule con su scritto R5. L’aprite e trovate sotto il coperchio delle ripiegature di cuoio dove infilate il neon, e delle vaschette di polistirolo dove poggiate la lampadina. Ora potete uscire, il personale addetto ha aggiornato la vostra scheda. Avete passato un’oretta al centro sapendo di aver fatto una cosa giusta. Ma giusto per dircelo questo non è un sogno è un diritto. (continua)

Primo Capitolo – Centri di raccolta, questi sconosciuti

Secondo Capitolo  – Storia di un decreto piccolo piccolo 

Terzo Capitolo    –  Tanto per cambiare… la parola autorizzazioni

Quarto capitolo  Tutti per uno

Quinto Capitolo  Uno per tutti 

L’articolo Centri raccolta rifiuti. Le regole per gestirli, tanto per capirci è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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