Vi è sempre più forte la necessità di un cambio di passo e di un impegno più incisivo nella lotta contro le guerre: la situazione della politica internazionale in Palestine, Israele, in Russia e in Ucraina dovrebbe insegnare che la Pace va coltivata. In qualità di poeta e scrittore, sento fortemente la necessità di un’azione sempre più decisa, più forte per fare fronte a queste guerre e contribuire a un futuro più sereno e sicuro per noi e le future generazioni.

Ho deciso di inviare una richiesta a più di 300 sindaci italiani chiedendo a loro che venga piantato l’ulivo della pace. “Restiamo umani”, sensibilizziamo, educhiamo, promuoviamo la pace nelle scuole e tramite le nostre azioni politiche per il governo delle nostre Città.

Non possiamo farlo restando nello stesso modo di sempre, dobbiamo attingere dall’umano il meglio, ricercare nuove sensibilità, impiegare tutta l’intelligenza, ampliare la nostra conoscenza. La posa dell’albero può essere l’inizio di un percorso che raflorzi in tutti la conoscenza delle condizioni necessarie perché la pace regni tra tutte le genti, in ogni angolo della terra.

Possiamo diventare semi di pace per germogliare un’umanità di alberi di pace e favorire una convivenza basata sulla libertà, la solidarietà, l’amore tra i popoli. È ormai da anni che promuovo queste idee e vorrei questa volta suggerire i politici locali a portare avanti questa idea.

Ringrazio profondamente le amministrazioni che hanno per ora accolto la mia proposta, sperando che le altre facciano altrettanto.

RICHIESTA AL SINDACO PIANTAGIONE ULIVO

Prof Cheikh Tidiane Gaye-poeta per la pace

Poeta e scrittore Presidente della ‘Accademia Internazionale Leopold Sedar Senghor

www.cheikhtidianegaye.com

ph frantoio d’orazio

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