100DomandeSullaSessualità: rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo
La crescente opposizione tra denatalità e sovrappopolazione
Sin dalla preistoria i popoli hanno condizionato la fertilità per aumentare o ridurre le nascite a seconda del periodo storico vissuto. La donna nel Rinascimento metteva al mondo pochi figli ricorrendo anche a irrigazioni interne a base di aceto e preparati di erbe, non preoccupandosi troppo dei divieti ecclesiastici sull’ aborto , punibili anche con la morte. Le donne più povere per sbarazzarsi dei figli, li abbandonavano dentro una cesta sulla soglia dei conventi e questa pratica era tanto diffusa che i Medici a Firenze fecero costruire l’ospedale degli Innocenti. Più avanti i seguaci Calvinisti Shakers, costantemente divisi per sesso addirittura nei balli, praticarono una rigorosa astinenza sessuale che li portò a una rapida scomparsa per mancanza di figli. Alcune ricerche in Afghanistan riportano oltre 500 tecniche di controllo della fertilità e a conoscerle erano le donne o gli erboristi. Il 72% dei metodi era per l’aumento della fertilità mentre la restante percentuale era indirizzata alla contraccezione o all’aborto. I rapporti sessuali hanno inizio variabile a seconda delle diverse culture e soprattutto per le femmine dovrebbero iniziare solo dopo il matrimonio dato che la verginità in alcuni posti è ancora considerata importante. La fertilità femminile comincia con il menarca e termina con la menopausa, nei paesi più ricchi il menarca è anticipato a 11-12 anni e a volte proprio a questa età iniziano i rapporti sessuali. La frequenza dei rapporti sessuali varia tra le diverse culture e non è facile da definire. L’antropologo Bronislaw Malinowski è stato il primo artefice di uno studio sulla sessualità giovanile nelle isole Trobriand dove riscontrò che giovani coppie di adolescenti si appartavano in una capanna chiamata “casa dell’amore” e gareggiavano per il numero di coiti giornalieri senza che ci fossero gravidanze tra le giovanissime compagne. Un’osservazione che meravigliò lo studioso ma non gli anziani del villaggio che ritenevano normale una contraccezione da “intensa attività sessuale ”. Si sarebbe portati a pensare che in assenza di moderni mezzi di contraccezione (preservativi, dispositivi intrauterini e pillole anticoncezionali) gli alti tassi di fertilità corrisponderebbero a elevata frequenza dei rapporti ma ciò non è riscontrabile in alcuni studi portati a termine tra Stati Unit e India. Gli indiani hanno rapporti meno frequenti (meno di due volte a settimana) rispetto agli omologhi euro-americani (da due a tre volte la settimana). L’induismo suggerisce l’astinenza durante molti giorni sacri: la prima notte di luna nuova, la prima notte di luna piena, la metà luminosa e la metà oscura …fino a 100 giorni di astinenza l’anno. Oltre a limitazioni di tipo religioso ci possono essere governi che attuano politiche pro nataliste o antinataliste con minacce già prospettate nel passato da dottrine economiche come quella di Thomas Robert Malthus (1766-1834), un pastore inglese che pubblicò prospettive pessimistiche sul futuro dell’umanità se si fossero superati i due figli per famiglia. Secondo calcoli attendibili, gli abitanti del pianeta ai tempi di Cristo erano duecentocinquanta milioni mentre all’inizio dell’età moderna la popolazione mondiale doveva essere intorno al mezzo miliardo. All’inizio di quest’anno invece il numero di abitanti della terra ha superato gli otto miliardi con differenze geografiche notevoli e sotto gli occhi di tutti. In Italia i nati sono in continuo calo, dai novecentomila del 1961 siamo passati a quattrocentomila nel 2001. In Spagna il tasso di natalità ha toccato i livelli più bassi dal 1941. I nuovi nati nel 2023, secondo l’istituto di statistica spagnolo (Ine), sono stati 322.075, un calo del 2% sull’anno precedente e un crollo del 25% nell’ultimo decennio. Una progettualità globale è necessaria per porre fine a questo dannoso squilibrio tra sovrappopolazione in zone povere e denatalità in zone ricche e non certo al suono di missili e bombe o con trasferimenti su Marte come proposto recentemente da miliardari creativi.
L’articolo Perché oggi si fanno meno figli? è già apparso su Il Corriere Nazionale.