Inquinamento a Milano, dalla Basilicata invito al Sindaco Giuseppe Sala ad aderire al Progetto Ricas Italia per la cultura della sostenibilità
Dai 27 Comuni dell’Area Sud Basilicata parte il Progetto “Ricas Italia”, la Rete delle Istituzioni e dei Cittadini per la Cooperazione, la Cultura, l’Ambiente e la Solidarietà, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta
ROMA –  Dalla Basilicata prende l’avvio il Progetto
Ricas Italia” per la cultura della sostenibilità, ideato dal
giornalista originario di Maratea Biagio Maimone, fondatore del sito ” Progetto di Vita per il Sud”
(www.progettodivitasud.it ) dal Gal – La Cittadella del Sapere” è dal Festival del Cinema Marateale, il cui Direttore è Nicola Timpone, che vede i 27 Comuni dell ‘Area Sud della Basilicata, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea, città candidata a capitale Italiana della Cultura 2026, impegnati in un progetto teso al contrasto della crisi climatica e ambientale. 
Del suddetto progetto ne ha parlato Maimone durante il Premio Voucher, tenutosi nell’ Auditorium Testori della Regione Lombardia, in occasione della BIT.
Porre al centro i valori della sostenibilità e della tutela ambientale, significa attribuire centralità all’essere umano e al creato nel suo complesso, creando quell’armonia tra la natura e l’uomo, che è ineludibile perché vi sia reale sviluppo, tale in quanto tiene conto dell’importanza di preservare la salute di ogni essere vivente. La cultura della vita è, per tale motivazione, il leit motiv che guida l’impegno a favore della sostenibilità e della tutela ambientale” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale, pochi giorni prima, ha scritto una lettera al Sindaco di Milano Giuseppe Sala chiedendogli di aderire al Progetto ‘Ricas Italia’: “Gentilissimo Sindaco, la Città di Milano, grazie al Suo eccellente contributo, è antesignana di un processo di cambiamento per quanto attiene la  tutela ambientale e la cultura della sostenibilità.
Apprezziamo il Suo impegno a favore della crescita culturale della Città di Milano, che costituisce un modello a cui uniformarsi da parte delle altre città,  in quanto chiama in causa l’impegno dei cittadini e il loro senso di consapevolezza rispetto alla rilevanza che assume il rispetto dell’ecosistema.
Condividiamo il Suo impegno per l’affermazione della cultura della solidarietà, intesa come universale collaborazione nell’opera di riscatto del valore del bene primario costituito dal  creato, tesa ad evitare che l’essere umano ed ogni altra sua creatura si estingua.
L’ Area Sud della Basilicata nutre la medesima e  profonda aspirazione, ossia l’aspirazione  di essere foriera della salvaguardia del creato, che può realizzarsi solo se si dà corso ad  un  percorso innovativo che veda l’uomo al centro.
Siamo convinti che la Città di Milano vorrà aderire al Progetto ” Ricas Italia” in veste di Comune Capofila, insieme ai 27 Comuni dell’Area Sud, per le sue finalità connesse alla cultura della vita in ogni sua espressione”.
La Basilicata vedrà la nascita del Progetto eco-ambientale e solidale “Ricas Italia“, la cui finalità è, attraverso una Rete di Comuni della Basilicata, che dovrà poi estendersi a tutti i Comuni d’Italia e
diffondersi ed affermarsi in tutta Europa, promuovere la cultura della sostenibilità, della solidarietà e della cooperazione.
Daniele Stoppelli, Sindaco di Maratea, ha dichiarato che Maratea, candidata a “Capitale Italiana della Cultura 2026″: “parteciperà all’attuazione del progetto eco-sociale “Ricas Italia,” che rientra tra le iniziative che si prefiggono l’intento di dare impulso ad un nuovo modo di diffondere la  cultura dei territori e la cultura della sostenibilità, contro il degrado e la povertà”. 
Il progetto prende le mosse da un territorio del Sud Italia, qualificandosi come un’ iniziativa che guarda al futuro, lacui finalità è quella di preservare la cultura dei territori.
L’intento primario del progetto è la costituzione della Rete dei
Comuni e delle Regioni per la tutela ambientale, la cultura, la cooperazione e la solidarietà tra i cittadini, contro la povertà e l’inquinamento del pianeta. 
Il suddetto progetto possiede i requisiti per essere proposto all’Unione Europea al fine di dare impulso ad un nuovo modo di fare cultura a favore della sostenibilità, contro il degrado e la povertà.
La Rete dovrà aggregarebil maggior numero di Comuni e di Regioni, affinché si impegnino attivamente per la tutela ambientale e contro l’inquinamento, nonché per la salvaguardia
dell’intero ecosistema, attraverso azioni concrete che coinvolgano,
nel contempo, i cittadini e le Istituzioni.
Strategica sarà la cultura che si esprime nella cura dei territori, che conduce a quella cultura che può definirsi la cultura della bellezza che genera progresso sociale e morale.
E’ ben evidente come la povertà culturale e morale generi povertà
economica e miseria, nonché il proliferare della violenza e della
malavita.
Ai Comuni, alle Regioni e ai cittadini spetterà il compito di monitorare i singoli territori.
Ne consegue, pertanto, che ad essi è affidata anche la responsabilità
di controllare privati e industrie affinché rispettino l’ambiente e utilizzino tutti i mezzi necessari per evitare l’inquinamento, al fine della salvaguardia del benessere dei territori.
Grande rilievo avranno le amministrazioni comunali e regionali in
quanto dovranno interfacciarsi con il governo italiano e i governi degli altri Paesi Europe, considerato che il tema dell’inquinamento del pianeta è un tema che coinvolge tutte le nazioni.
“La povertà culturale e morale è la conseguenza del degrado
ambientale” ha dichiarato Nicola Timpone, Direttore Generale del “Gal
– La Cittadella del Sapere”, il quale ha aggiunto: “L’acuirsi della crisi dei valori della nostra società ha prodotto, oltre ad un impoverimento economico complessivo, anche la decadenza del valore della cultura umana”.
L’ideatore del progetto Biagio Maimone ha affermato: “Per noi porre al centro l’uomo e la sua dimensione sociale ed ambientale significa creare una nuova forma di relazione umana e di comunicazione, che si avvalga della creatività quale forza propulsiva per  incamminarsi in un nuovo processo socio-economico che possa realmente  favorire il progresso umano. Riteniamo che ‘Fare Rete’ sia, in tale contesto, fondamentale per far vivere un tessuto sociale che includa tutti, nessuno escluso. Dovrà essere coinvolta l’intera Europa, a cui chiederemo lo stanziamento di fondi da destinare alla salvaguardia del patrimonio ambientale.
La Regione Basilicata è antesignana di un processo di evoluzione socio-culturale grazie alla sua storica visione ecosostenibilità dell’ambiente, fautrice senza dubbio alcuno,  di un impegno rivolto a creare un’economia sostenibile, dal quale non si può derogare”.
Francesca Lovatelli ha dichiarato: “La Rete si prefigge di interfacciarsi con tutti gli organismi nazionali ed  internazionali per monitorare ciò che accade ed il tasso di inquinamento prodotto, per poi segnalare ai vari organismi competenti le anormalità
riscontrate perché vi pongano rimedio. Non si deve eludere la considerazione che il clima rappresenta il fattore principale per la salvaguardia del pianeta e degli esseri umani e che, pertanto, non si possa assolutamente  prescindere dal difenderlo sia da parte dei singoli Comuni, sia da parte di tutti i cittadini”.
Maimone ha concluso sottolineando:
“Educare al rispetto dei criteri che salvaguardano il clima e, conseguentemente, l’ambiente e l’intero ciclo della vita degli esseri viventi  è l’obiettivo che ogni singolo Stato e ogni singolo cittadino deve prefiggersi. Nondimeno rilevante consideriamo essere il tema dell’alimentazione, letto in termini di capacità di produrre cibo attraverso l’utilizzo di risorse naturali e tecnologie non inquinanti, sempre più attente alla salvaguardia della natura e alla creazione di nuove opportunità di lavoro. E’, in tal modo, possibile creare un nuovo welfare che generi ricchezza attraverso la natura e la salvaguardia dell’ambiente, nonché la sana nutrizione dell’uomo, affinché  si garantisca, nel contempo, il suo benessere e il progresso umano.
Urge l’esigenza, perciò, di creare un connubio tra sostenibilità, cultura e solidarietà, fonte di opportunità per il futuro dell’umanità.
Mai più terre depresse e mai più uomini ai bordi della strada! La cultura del bello ha il potere di condurre al vero progresso umano.
E’ tale consapevolezza che può avviare un reale processo di umanizzazione e di cooperazione sociale continua contro le varie forme di povertà: ambientali economiche, civili e sociali, nonché morali”.