Il pensiero scientifico e filosofico, da sempre, è impegnato nella riflessione sul “chaos”. Il “chaos” è presente non solo nella matematica e nella fisica ma è costitutivo dell’universo, é “consustanziale” alle esperienze di vita dell’individuo.
Si parte con i frattali di Mandelbrot rappresentati tramite il “Fractal Zoom” per arrivare ad un frattale presente in natura e commestibile come il cavolo romano.
Il chaos è esperibile anche attraverso i modi di dire, con una precisazione: il noto detto “col cavolo che te lo dico” va declinato, per avere un’dea del chaos, “te lo dico col cavolo romano”.
A coloro cui i cavoli sono indigesti proponiamo una narrazione aulica del chaos con l’effetto farfalla.
di Camilla G. Iannacci
Indice dei contenuti
La complessità: fisica e filosofia
Mauro Ceruti: la complessità, la tecnica e la filosofia
Nietzsche: il chaos, dionisiaco e l’apollineo
Il “chaosmos” di Joyce e la monade di Leibniz
Il chaos, la pioggia e il Nasdaq
Il gatto di Schrödinger e la quantistica
Conclusione: cos’è “la verità di una teoria”
La complessità: fisica e filosofia
Le teorie della complessità non sono appannaggio esclusivo della fisica, appartengono anche alle interrogazioni della filosofia.
Il pensiero scientifico e filosofico, le culture tutte e la tecnica paiono impossibilitati a delineare un’ontologia del caos.
Mauro Ceruti: la complessità, la tecnica e la filosofia
Il potere della tecnologia oscura letteratura e filosofia solo ad uno sguardo superficiale: la tecnica, nei suoi interstizi, apre ad una domanda di senso sulla condizione umana come Mauro Ceruti bene rappresenta nella sua ricerca.
Nietzsche: il chaos, dionisiaco e l’apollineo
Nel pensiero di Nietzsche non si dà la presenza di una divinità che, nella sua natura, possieda il dionisiaco e l’apollineo che non sono compresenti in uno spazio-tempo condiviso che contenga la natura di entrambi: dei ed uomini non coabitano contemporaneamente lì.
L’asimmetria dionisiaca non abita uno spazio temporale ben delineato e circoscritto ma s’inscrive in una spazialità che va oltre il limen.
Il “chaosmos” di Joyce e la monade di Leibniz
Joyce parla di “chaosmos” in cui l’ordine ed il disordine trovano un punto d’incontro e di fusione: nel chaosmos, l’apollineo cede il passo e si consegna all’ asimmetria dionisiaca.
E’ la monade di Leibniz che ci viene in aiuto: nella monade vive il chaos ma anche il cosmos: l’asimmetria e la simmetria.
Il chaos, la pioggia e il Nasdaq
In tanti modi si parla dell’essere diceva Aristotele ed anche il chaos si può dire in più modalità e, segnatatamente, con la pioggia e il Nasdaq si è dimostrao ben presente in tanti campi.
Il gatto di Schrödinger e la quantistica
I gattofili sicuramente si preoccuperanno per le sorti del gatto in gabbia di Schrödinger ed allora li invitiamo a gustare una tazza di tè che non si rifiuta mai, soprattutto se ci aspetta una sorpresa infatti la tazzina di tè diventa una ciambella in topologia.
Il chaos è uno “spazio-tempo” che accoglie eventi che non riusciamo, in un primo momento, a interpretare in modo univoco ed a definire: sono imprevedibili.
Conclusione: cos’è “la verità di una teoria”
La domanda delle domande è definire cosa si intende per “la verità di una teoria”.
“La fisica ammette una teoria con diverse interpretazioni” ovvero “se includiamo nella definizione di una teoria anche la sua interpretazione e quindi due diverse teorie che descrivono gli stessi fenomeni” è evidente che “la proposizione l’elettrone ha una traiettoria ben definita” dipende dall’ interpretazione scelta. La nozione di verità rispetto a un modello fisico è di carattere parziale…. l’uso di nozioni ‘parziali’ alternative a quella generale di ‘verità di una teoria’ risponde a un’impostazione che ritiene più opportuno concentrarsi su aspetti pragmatici e empirici” (Giacinto Plescia).
La verità di una teoria è una sola domanda ma con tante risposte
L’articolo Quando la scienza è arte tra cavoli, gatti, una tazza di tè con ciambella e farfalle è già apparso su Il Corriere Nazionale.