Del 24 Febbraio 2024 alle ore 17:22

Foto SSC Bari

Che questa fosse una stagione deludente lo si era capito da agosto, ma che dovessimo essere spettatori di certe prestazioni davvero inguardabili, come quella di oggi (ma non era la prima), nessuno lo aveva messo in preventivo. Tutti si aspettavano una prestazione diversa dopo i confortati risultati precedenti in casa, ed invece siamo tornati al recente passato dove la modestia, ad essere molto generosi, ha fatto capolino sulla squadra.

Qui si vive di illusioni, questa è la squadra, non c’è altro da discutere. Con Iachini sembrava che tutto fosse cambiato, che la fiammella si fosse riaccesa, ed invece siamo caduti dalla padella nella brace, e siccome tutto torna nella vita, ora si spiegano le vittorie in casa ottenute con le ultime due in classifica, per giunta soffrendo, e perderle, forse, sarebbe stato davvero impossibile per tutte. Anche dal Bari.

Accade che il Lecco e la Feralpi, nel recupero, fanno tremare i tifosi, il Bari nel recupero a Bolzano fa solletico agli avversari. Questa è una delle tante sintesi di quest’anno. I valori sono questi.

Rieccoci, dunque, a recriminare per l’ennesima volta sull’atteggiamento sbagliato, sulle situazioni di possesso e non possesso lette male, sul carattere mancante, sulla cattiveria mai vista, tutte situazioni venute meno.

Si è fallito l’aggancio all’ottavo posto nonostante le opportunità capitate, ma al di là delle ambizioni illusorie sarebbe cosa buona e giusta assistere a prestazioni diverse, più dignitose, se si deve cadere, che lo si faccia in piedi: oggi non si è tirato in porta per cento minuti così come è accaduto contro la Reggiana e non solo. Si rimane davvero allibiti, esterrefatti. No che si siano viste grandi prestazioni col Lecco e Feralpi, ma se si ha la possibilità di giocare una trasferta alla portata, è ragionevole attendersi qualcosa in più, anche due soli tiri in porta sarebbero bastati, ed invece il nulla cosmico.

La verità è che Mignani aveva ragione. Lui aveva capito di che pasta era fatto questo Bari assai lacunoso tanto che riuscì ad ottenere il massimo, ed invece con la sola sconfitta di Parma e qualche pareggio miracoloso di troppo, è stato fatto fuori. E’ il risultato di un fallimento tecnico e tattico quest’anno a prescindere da come finirà.

Anche a gennaio, come abbiamo sempre evidenziato, sono arrivati giocatori non pronti. Puscas è inguardabile, ha perso tutti i palloni, è sempre in affanno, rincorre goffamente il pallone come un ragazzino in sovrappeso, l’unico che poteva essere utile alla causa era Kallon ma che col cambio di modulo è andato in difficoltà. Guibre ha dimostrato l’assoluta inaffidabilità. Nulla è cambiato insomma.

Difficile indovinare la partita più brutta del campionato da parte del Bari, ne sono accadute tante. L’effetto Iachini, le parole confortanti ed entusiasmanti dei calciatori che sono apparsi galvanizzati, hanno fatto pensare che le cose potessero prendere un’altra piega, ed invece stiamo a descrivere l’ennesima prestazione censurabile, perché perdere ci può stare nel calcio, non sempre si può vincere, ma perdere senza tirare in porta, mostrandosi remissivi no, non ci può e non ci deve mai stare tanto più se ti chiami Bari. Ma dove si vuole andare? I giocatori arrivati a gennaio che avrebbero dovuto dare quel valore aggiunto, non partono mai come titolari, subentrano sempre a gara in corso nel secondo tempo, con una resa negativa, e abbiamo detto tutto.

Con questa rosa non serve cambiare nemmeno anche dieci allenatori. Speriamo di rimanere in serie B quest’anno.

Certo può capitare un anno disgraziato, se Iachini è venuto a Bari è perché ha avuto garanzie per porre le basi per l’anno prossimo, ma ci chiediamo: su quali giocatori potrà contare? Sul solo Sibilli? Tutto passa dai suoi piedi, gli altri non prendono iniziativa, ed è inammissibile che una squadra venga portata avanti dal solo Sibilli che non è Maradona su cui, al limite, ci si può contare. Nessuno getta il sangue, il sudore nella maglia manca.

A centrocampo non è stato fatto nulla gennaio, considerando che Lulic non è pronto e chissà se lo sarà mai, le lacune e i limiti son rimasti inalterati,  Edjouma e Acampora non si possono guardare, Benali ci mette l’anima ma va incontro agli inevitabili falli tattici che gli pregiudicano la resa, senza dimenticare le possibili espulsioni, Maita non è più lui da tempo anche se azzecca una gara ogni tanto, Bellomo ormai ha ammainato bandiera avendo trovato la pace nella sua città, manca la gente di gamba, quella che strappi, che lasci l’avversario sul posto, quella che fa l’assist vincente, nel Bari c’è il buio pesto. In attacco anche, nella rosa ci sono sette attaccanti da cui si ricava molto, troppo poco, pressoché nulla, la difesa continua a subire gol, Dorval e Ricci continuano a non curare la fase difensiva.

Chissà se Iachini starà pensando: ma chi me lo ha fatto fare! E pensare che con lui ci si era aggrappati all’ultima flebile speranza per quest’anno disgraziato, ed invece occorre deporre le speranze. Inutile girarci attorno.

Questa prestazione pone fine ad ogni illusione. Occorre prenderne atto, si soffrirà di meno e si farà meno veleno. Anche nel caso di un risultato positivo (assai improbabile vista la stoffa della squadra) a Catanzaro. Questa è la squadra, “Così è, se vi pare”, per dirla alla Pirandello.

Il nostro pensiero va ai tifosi del Bari che hanno raggiunto Bolzano da tutta Italia, da Bari incluso, ma in generale a chi lo segue da inizio torneo a cui è inevitabile dedicare una frase: “E’ sincero il dolore di chi piange in segreto” (Epigramma di Marziale).

Massimo Longo

L’articolo Altro che illusioni. Il Bari conferma la stagione fallimentare. Sconfitto anche a Bolzano è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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