Del 13 Febbraio 2024 alle ore 07:12
Turk (commissario per i diritti): “I paesi influenti fermino Israele”
di Alessandra Fabbretti e Alessio Pisanò
ROMA – “Un’eventuale offensiva militare su vasta scala a Rafah – dove circa 1,5 milioni di palestinesi sono ammassati contro il confine egiziano senza nessun altro posto dove fuggire – è terrificante, data la prospettiva che un numero estremamente elevato di civili, ancora una volta per lo più bambini e donne, probabilmente sarà ucciso e ferito”. Lo ha detto in una nota Volker Turk, alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite. Secondo Turk “ciò che accadrà” nel caso in cui l’esercito israeliano proseguirà l’operazione di terra verso l’ultima città sud della Striscia “è perfettamente prevedibile”.
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“Non molto tempo fa- si legge ancora- avevo segnalato la sofferenza inimmaginabile affrontata dai palestinesi a Gaza. Oggi, purtroppo, data la carneficina finora compiuta, è perfettamente immaginabile cosa accadrà a Rafah. Al di là del dolore e della sofferenza provocati dalle bombe e dai proiettili, questa incursione a Rafah potrebbe anche significare la fine dei magri aiuti umanitari che sono entrati, con enormi implicazioni per tutta Gaza, comprese le centinaia di migliaia di persone a grave rischio di fame e di povertà e carestia nel nord”.
L’alto commissario ricorda: “Il mio Ufficio ha ripetutamente messo in guardia contro azioni che violano le leggi di guerra. La prospettiva di un’operazione del genere a Rafah, allo stato attuale, rischia di portare a ulteriori atrocità. Israele deve rispettare le ordinanze giuridicamente vincolanti emesse dalla Corte internazionale di giustizia e più in generale il diritto umanitario internazionale. Coloro che sfidano il diritto internazionale sono stati messi in guardia. Ne risponderanno davanti alla giustizia”.
L’alto commissario Turk conclude: “Il mondo non deve permettere che ciò accada. Coloro che hanno influenza devono frenare piuttosto che consentire. Occorre un cessate il fuoco immediato. Tutti gli ostaggi rimanenti devono essere rilasciati. E ci deve essere una rinnovata determinazione collettiva per raggiungere una soluzione politica”.
BORRELL: FONDI UNWRA CONTINUINO, VITE PALESTINESI CONTANO
“Finché non avremo le prove dell’accusa, l’Unwra va aiutata. Le vite palestinesi contano”. Lo ha dichiarato l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Josep Borrell durante la conferenza stampa a margine della riunione informale del Consiglio Ue dei ministri dello Sviluppo che si è svolta a Bruxelles. Alcuni Paesi hanno deciso di tagliare i fondi all’Unwra, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, dopo le accuse mosse ad alcuni membri dell’Agenzia di coinvolgimento negli attacchi di Hamas. “Milioni di vite dipendono dal supporto all’Unrwa” ha sottolineato Borrell, “bisogna lavorare a una soluzione” perché “se non aiutiamo l’Unwra la situazione dei rifugiati ci sarà ancora, ma sarà peggiorata”.
Agenzia DIRE www.dire.it
L’articolo Gaza, l’allarme dell’Onu: “Terrificante attaccare Rafah, conta 1,5 milioni di abitanti”. Borrell (Ue): “I fondi Unwra continuino” è già apparso su Il Corriere Nazionale.