Del 8 Febbraio 2024 alle ore 18:06
di Antonino Giannone
La Trasformazione Digitale (Digital Transformation ovvero DT) riguarda tutti i sistemi organizzativi della Società e sta rimodellando le nostre vite, dalla fine degli anni Novanta[1]. Con il termine DT si indica un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali che, da numerosi anni, stanno consentendo alle Aziende di ridisegnare l’offerta del proprio business per renderla più competitiva e più aderente alle aspettative del proprio mercato grazie alle tecnologie digitali. Agendo in maniera organica e combinata su questi elementi la “trasformazione” va oltre la semplice adozione di nuove tecnologie e permette di erogare servizi, fornire beni, far vivere esperienze, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse (umane, materiali, intellettuali ed economiche, etc.), creando nuove connessioni tra persone, luoghi e cose. Ci siamo resi conto, maggiormente durante e dopo la pandemia di Covid-19, dell’impatto effettivo della DT sulla maggior parte dei settori dell’economia e del suo potenziale di poter modificare sostanzialmente lo sviluppo economico e sociale del futuro della Società. Abbiamo acquisito una consapevolezza della rilevanza che la DT avrà nei prossimi decenni sulla vita delle persone che saranno sempre più una combinazione di fisico e digitale. Abbiamo già metabolizzato l’esperienza in smart working stando a casa. Ma il processo della DT è causato dallo sviluppo di diverse tecnologie (Cloud, Mobile, Unified Communication and Collaboration, Internet of things, Internet of senses, Blockchain, Nanotecnologie, Robotica, Intelligenza Artificiale (IA), Metaverso) e non si limita alla loro adozione, esso integra e coinvolge tutto l’ecosistema toccato dal processo, incentivando la trasparenza, la condivisione e l’inclusione di tutti i partecipanti. La tecnologia che più di altre è attualmente nello scenario della comunicazione è l’IA[2] che è entrata nei luoghi di lavoro, nelle abitazioni, che governa mezzi di trasporto e processi produttivi. Il primo progetto di IA risale al 1943.[3] Unitamente all’IA si sviluppano le applicazioni Chat GPT[4] e insieme stanno progressivamente trasformando i sistemi organizzativi complessi della società e le relazioni e comportamenti delle persone.
Il dibattito crescente attorno all’IA si spiega con la maturità tecnologica raggiunta sia nel calcolo computazionale, perché ci sono sistemi hardware molto potenti, di ridotte dimensioni e con bassi consumi energetici, sia nella capacità di analisi in real-time e in tempi brevi di enormi quantità di dati e di qualsiasi forma. Quindi è cresciuta la capacità di un computer, di eseguire e portare a termine, elaborazioni e funzioni che sono appannaggio della mente umana. Ma oggi, assistiamo a un nuovo fenomeno: la compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico. L’IA esercita, già oggi, e ancor più eserciterà nei prossimi decenni, un’enorme pressione sulle dinamiche economiche e sociali e oggi, solleva numerosi quesiti di natura etica e politica.
La cosiddetta “macchina intelligente” riceve, dall’Uomo degli Input e seleziona milioni, miliardi di dati, in poco tempo, esegue dei compiti per rispondere alla richiesta con un Output.
Non potrebbe essere lasciato in disparte il problema della selezione dei dati impiegati come input, stante la possibile differenza di output in relazione ai dati con cui gli algoritmi[5] vengono addestrati. Una domanda che richiede risposte più sicure riguarda gli Algoritmi che vengono utilizzati nelle applicazioni di IA: sono buoni o cattivi? In quale relazione si pongono rispetto agli esseri umani, alle Persone? Come stiamo gestendo gli impatti dell’IA sulle società, la politica e i diritti? Ecco la necessità di studiare e sviluppare “algoritmi etici” come ha fatto tra i primi studiosi Paolo Benanti,[6] con la cosiddetta algor- etica[7]
È innegabile che, da un lato, si debbano evidenziare gli aspetti positivi dell’IA e mostrare il suo enorme potenziale per l’umanità, in tanti settori di attività; dall’altro, l’IA suscita una serie di questioni etiche, giuridiche, filosofiche e religiose.
Oggi, le grandi innovazioni dell’IA sono sviluppate da nove compagnie globali (Google- Microsoft- Alibabà- Open AI, altri), che hanno tutte insieme una capitalizzazione superiore al trilione di dollari, parliamo di cifre da capogiro. Insomma, l’IA non è un sistema diffuso di investimento/prodotto, non è un’iniziativa in tecnologie alla quale tutti possono arrivare. In pratica, stiamo rischiando sempre di più una forma di dipendenza da pochissimi monopolisti, perché nell’IA i colossi tech hanno investito miliardi di dollari e quindi, è ovvio, che si attendono risposte in termini di risultati e profitti.
Cambia il Lavoro nei sistemi organizzativi produttivi, dei Servizi e della P.A.
Nell’Era della Trasformazione Digitale e della Transizione Ecologica cambierà fortemente l’organizzazione dei fattori della produzione e dei servizi in tutti i settori della società.
Le competenze nelle innovazioni tecnologiche e digitali sono, già oggi, da considerarsi indispensabili per il ricorso crescente a forme di telelavoro, o di smart working, che sono possibili grazie allo sviluppo di connessioni di rete sempre più rapide e all’utilizzo di strumenti di comunicazione digitale sempre più efficienti.
Ormai la previsione è che per qualsiasi specifica professione e ruolo organizzativo servono oltre e, prioritariamente, le competenze tecniche (Hard Skills), servono sempre di più le Abilità Trasversali (Soft Skills), la Leadership e l’Etica per guidare e motivare i collaboratori a realizzare obiettivi condivisi, con efficienza ed efficacia. Pertanto per avere in futuro una classe di manager adeguata alle necessità serve una strategia, oggi, in progetti di Formazione e Alta Formazione nella “Scuola”, nelle Università e nei luoghi dove si promuove l’Educazione, la Cultura con un focus di Competenze Digitali e di Umanesimo.
I risultati delle ricerche fatte post Covid 19 indicano nel prossimo futuro questi scenari:
– i manager devono sapere comprendere e valorizzare le persone che assumono un nuovo ruolo strategico: People first
– la comunicazione delle imprese sarà caratterizzata fortemente dal digitale e impegnata a raccontare un mondo sempre piu proiettato verso il futuro;
– i giovani o come si usa dire le “risorse umane” si propongono, sin d’ora, per ricoprire nuovi ruoli professionali;
– la produzione industriale presenta e presenterà nuove offerte dei prodotti per incontrare le esigenze dei consumatori costantemente alla ricerca di nuovi beni, si tratta dell’ineluttabile risultato del cambio di paradigma economico e sociale,
– l’acquisizione di abilità trasversali e il possesso di una leadership adeguata sono indispensabili per esercitare un ruolo che eserciti responsabilità nella guida di persone
In questo scenario, quindi, se da un lato non possiamo tralasciare la fondamentale importanza del ruolo svolto dal digitale, il quale influenza e influenzerà nei prossimi decenni il cambiamento dei comportamenti singoli, collettivi e della cultura, trasformando il paradigma culturale in un’occasione dove è semplice e coinvolgente imparare con creatività, dall’altro lato si dovranno acquisire abilità trasversali (soft skilla) per migliorare i rapporti interpersonali e di relazione con le persone, con i clienti nelle aziende, con i pazienti nelle strutture sanitarie, con i cittadini nella Pubblica Amministrazione, con i Docenti e gli Studenti nelle Scuole e nelle Università.
Alcune domande alle quali serviranno risposte rassicuranti se la società digitale con l’IA si orienterà verso un Nuovo Umanesimo sono: IA cancellerà i Valori Etici fondanti dell’Umanità? L’IA oscurerà e ostacolerà, a qualunque latitudine e per ogni etnia, la ricerca dello sviluppo integrale della Persona, cioè la tutela della Persona e della sua Dignità? L’IA si svilupperà per l’uomo o viceversa? In futuro comunicheremo solo attraverso la Rete e avremo tra i nostri interlocutori prevalentemente chatbot e macchine intelligenti? La domanda che tutti poniamo a chi ha o avrà responsabilità di Governo: la Politica con la P maiuscola, quale Visione di Società esprimerà con l’IA e con quale Etica? Al momento le risposte sono le più diverse e contrastanti e non entreremo in questo esame perché non è lo scopo di questa riflessione sintetica, ma la rimandiamo al dibattito degli Esperti più accreditati che esprimono opinioni sostenibili in merito.
Le analisi statistiche confermano che gli utenti dei social media continuano a crescere: il totale globale degli utenti dei social media è aumentato di quasi il 30% dall’inizio della pandemia: oltre 1 miliardo di nuovi utenti negli ultimi 3 anni. I tassi di crescita negli ultimi anni indicano che il COVID-19 ha accelerato l’adozione dei social media. La crescita annuale tra il 2020 e il 2021 è stata quasi doppia rispetto ai dodici mesi precedenti. [8] Dunque la Società sarà sempre più caratterizzata dal ricorso ai social media e si amplificherà l’utilizzo dell’IA. Ma ci sarà l’orientamento a valorizzare l’umano?. Un ruolo centrale nei sistemi organizzativi lo svolgeranno i Ceo, i Leader, i Responsabili di gestione di risorse Umane. Alcune linee guida per affrontare la rivoluzione digitale evidenziano la necessità di utilizzare leader che dovranno “avere le conoscenze e le capacità adatte a riconoscere e anticipare le tendenze digitali, capirne le implicazioni per il business e usare a proprio vantaggio la tecnologia per rimanere al passo e che sappiano incoraggiare il reskilling dei dipendenti [9] Nei prossimi venti anni, si prevede la realizzazione del Cambiamento d’Epoca, si tratta di una durata che per età anagrafica non potrò vivere, e pertanto auguro che con la piena realizzazione della Società digitale, ci sarà ancora una Società guidata dall’Uomo e che conservi il principio di Creazione e il Valore dell’Eterno.
Antonino Giannone, Presidente dell’Associazione Umanesimo ed Etica per la società digitale e del CTS.
Membro di alcuni CTS: A.N.I.M. (Associazione Nazionale Italiani nel Mondo) – Comitato di collegamento dei Cattolici di Civiltà dell’Amore – ENTD (Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale) – Eurilink University Press – UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). Socio Onorario dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria.
[1] Considerazioni riprese (Cap. 5) da Umanesimo Digitale di Antonino Giannone (Edizioni Giuseppe Laterza, Giugno 2023).
[2] Guardando all’Informatica, potremmo identificare l’IA come la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.). Vedi Umanesimo Digitale di A. Giannone, (op. cit.)
[3] Warren McCulloch e Walter Pitt proposero al mondo scientifico il primo sistema di neuroni.
[4] GPT sta per Generative Pre-Trained Transformer, ovvero “Trasformatore Generativo Pre-Addestrato: sono una famiglia di modelli di rete neurale che utilizza l’architettura del trasformatore e rappresenta un progresso chiave nell’IA che alimenta applicazioni di IA generativa come CHATGPT.
[5] Algoritmo deriva dal nome del matematico arabo Muhammad Ibn Musa al-Khuwarizmi (vissuto nel 9° secolo a Baghdad) e indica una successione di istruzioni per risolvere un problema, cioè per ottenere un preciso risultato da un certo numero di dati iniziali.
[6] Paolo Benanti è un presbitero e teologo italiano del Terzo ordine regolare di San Francesco. Insegna alla Pontificia Università Gregoriana. Esperto di IA e inventore dell’algor-etica
[7] Algor-etica studia i problemi e i risvolti etici connessi all’applicazione degli algoritmi. Parola formata da algor, abbreviazione di algoritmo (‘insieme di regole per la risoluzione di un calcolo numerico’ e per estensione ‘metodo o procedimento matematico per la risoluzione di un problema’) ed etica (‘complesso delle norme morali e di comportamento pubblico e privato proprie di un individuo o di un gruppo’). Definizioni tratta da: https://accademiadellacrusca.it/it/parole-nuove/algoretica/18479.
[8] Digital 2023 Global Overview Report https://wearesocial.com/it/blog/2023/01/digital-2023-i-dati-globali/
[9] World Economic Forum, Our Shared Digital Future. https://www3.weforum.org/docs/WEF_Future_Focus_2025.pdf
L’articolo Trasformazione Digitale della Società e Intelligenza Artificiale: quale Formazione per un nuovo Umanesimo? è già apparso su Il Corriere Nazionale.