Del 6 Febbraio 2024 alle ore 11:44

100Domande sulla sessualità rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo e dalla giornalista Daniela Piesco 

Un grande dell’Antropologia culturale Bronislaw Malinowski (1884-1942). È stato uno dei primi antagonisti delle teorie di Freud e in particolare del cosiddetto “Complesso di Edipo” che nella psicanalisi freudiana spiega l’avversità del figlio maschio per il padre considerato un ostacolo all’amore materno. Malinowski attento osservatore della vita in un villaggio della Nuova Guinea ai primi del novecento, riportò nel suo libro “La vita sessuale dei selvaggi” sorprendenti informazioni che fecero molto scalpore nel mondo civilizzato. Soprattutto il tabù della sorella che contrastava la teoria di Freud sul mito edipico. Il complesso di Edipo era sconosciuto nella società matrilineare delle isole Trobriand ove il padre non possedeva nessuna autorità che invece dalla madre veniva delegata a suo fratello. Il desiderio represso dei maschi non era per la madre come nella teoria di Freud, ma per le loro sorelle che venivano allontanate dai fratelli maschi nella prima infanzia per il temuto tabù dell’incesto. Il padre aveva un ruolo secondario oltre che totalmente disinteressato sul piano economico, dato che la trasmissione dei beni, e dell’eredità (comprendente saperi tecnici e magici) avveniva dallo “zio materno” al “nipote”. Il marito della madre, non aveva, secondo la concezione locale, un ruolo diretto nella nascita dei figli, poiché i nuovi nati erano considerati la reincarnazione di spiriti di defunti della linea di discendenza materna. Oggi secondo i critici del complesso di Edipo la teoria elaborata dal fondatore della psicanalisi dovrebbe essere considerata come una metafora e non presa alla lettera come invece fatto per oltre un secolo e considerata universale per lo sviluppo di ogni bambino o bambina in grado di raggiungere un sano sviluppo psicologico. Anzi secondo la visione di alcuni psicoanalisti come Jerome Wakefield, potrebbero esserci stati effetti nocivi, per la stessa vita affettiva famigliare con madri che hanno avuto il timore di diventare sessualmente stimolanti verso il bambino, diventando caute nell’accudirlo fisicamente e danneggiando così il bisogno del figlio di vicinanza affettiva e di attaccamento. Le polemiche non mancano e non mancheranno tra gli psicoanalisti che intervengono nelle problematiche famigliari di oggi, da segnalare anche la retromarcia di alcuni specialisti per i disturbi di origine alimentare in cui decenni fa si metteva sotto accusa la famiglia e il padre distaccato dalla figlia, creando così ulteriori scompigli nel nucleo famigliare e proponendo trattamenti psicologici brevi inutili, costosi e improvvisati. Con le attuali unioni che si tende a classificare di genitore 1 e genitore 2 si attendono conferme che per crescere bene i figli non servono solo teorie.

Il commento giornalistico

Il complesso di Edipo mi riporta alla mente un caso successo nel febbraio del 2023.L’episodio, che suscita non poche domande, è stato raccontato dalla wedding planner professionista Georgie Mitchel in un episodio del podcast Unfiltered Bride, dove dà consigli su come organizzare il matrimonio perfetto.
Una truccatrice che lavorava alla preparazione della sposa racconta che questa, una volta pronta, andò in bagno e con enorme sorpesa vi trovò il futuro marito attaccato al seno della madre.Durante il podcast Georgie e la co-conduttrice Beth si chiesero come fosse possibile per la madre di un figlio adulto producesse ancora latte. E la conclusione fu che la donna non smise mai di allattare sin da quando il figlio era in fasce.
Nonostante la sconvolgente svolta degli eventi, la wedding planner confermò che alla fine il matrimonio fu ugualmente celebrato.
Aldilà del caso estremo di complesso di Edipo irrisolto riportato in esempio normalmente, il complesso di Edipo si risolve da solo tra i 5 e i 7 anni, con la rinuncia alla conquista del genitore del sesso opposto e l’imitazione del genitore dello stesso sesso, definendo così il giusto approccio psicologico nei confronti della mamma e del papà.Tuttavia le conseguenze di un complesso di Edipo non superato possono generare disordini dell’identità di genere o di parafilia (disturbi del comportamento sessuale) che devono essere superati con l’aiuto di uno specialista.
Ma la vera domanda da porsi è un’ altra: Il complesso di Edipo può essere considerato valido nelle nuove forme di famiglia? Il complesso di Edipo nasce dallo studio di famiglie che includevano solo un padre e una madre. Nelle famiglie moderne dove si parla di famiglie monoparentali o omoparentali, dove la parte materna o paterna è assente o dove la famiglia è composta da due uomini o da due donne, fa nascere la necessità di ripostulare lo schema psicoanalitico del Complesso di Edipo, messo già in discussione da molti anni anche dalla comunità scientifica.

L’articolo Il Complesso di Edipo, esiste? è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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