Del 4 Febbraio 2024 alle ore 18:16
Anche se non ha più la funzione di servire da valvola di scarico per i numerosi freni morali imposti, il carnevale rimane tuttavia un momento coinvolgente, socializzante e gratificante che incontra ancora i gusti del pubblico. Infatti, anche se non occorre più mascherarsi per dare sfogo agli impulsi essendo ormai quasi tutto considerato lecito, resta comunque il bisogno inconscio di trasgressione.
Inoltre, la maschera mantiene il suo fascino legato al fatto di nascondersi agli altri e sentirsi quindi più liberi: del resto, la parola “persona”, forse di origine etrusca, significa anche “maschera”. E’ comunque dalla Grecia antica che inizia la tradizione di questa festività, legata inizialmente al culto di Dioniso dio del piacere, del vino e della trasgressione appunto; in epoca romana poi i Saturnalia ne seguirono le tracce. In epoca più recente, col diffondersi del cristianesimo la festività fu legata alla quaresima col nome di carnevale (da “carnem levare”).
In ogni parte del mondo è diffuso il fatto di mascherarsi in occasione di rappresentazioni teatrali o ricorrenze religiose e non: una tradizione che non riguarda solo il carnevale, dunque. Quasi un archetipo…?
I carnevali più famosi in Italia sono a Venezia e Viareggio, ma se ne trovano tantissimi se si considerano quelli nelle varie città e anche paesi sparsi ovunque nella penisola. In particolare, l’uso delle maschere in Italia è nato nel ‘400 a Venezia, ma erano già usate in Cina fin dal 1600 a.C. . Successivamente si diffusero anche in Giappone, e non solo nei vari tipi di teatro ma anche in guerra: i samurai infatti le usavano largamente nei loro combattimenti.
Qui a Firenze la tradizione prosegue, anche se al tempo di Lorenzo il Magnifico era più sentita: lui stesso del resto scrisse i Canti Carnascialeschi.
Il carnevale è quindi un fenomeno diffusissimo che non accenna a diminuire, molto più interessante di quello che si possa pensare guardando i corsi mascherati o le varie manifestazioni in proposito.
SandraFallaci©
L’articolo Ancora carnevale è già apparso su Il Corriere Nazionale.