Del 3 Febbraio 2024 alle ore 06:05
Crocini (Famiglie Arcobaleno): “È ridicolo che in Italia e in Europa nel 2024 si possa ancora pensare che uno spot possa condizionare l’orientamento sessuale di un bambino o di una bambina”
ROMA – Mancano quattro giorni a Sanremo ma è già polemica. Ad accendere gli animi è lo spot di Pupa in cui si vede uno sposo sull’altare che attende la sua sposa. Lei si prepara e poi lo raggiunge in una chiesa gremita, ma l’arrivo di un’altra donna, bagnata dal temporale – ma il trucco resiste – cambierà i piani e la porterà via, lasciando l’uomo solo e incredulo. Lo spot dovrà uscire la prossima settimana ma è stato pubblicato in anteprima sul sito ‘Affari Italiani’.
Non si fa attendere il senatore della Lega, Simone Pillon, che sul suo profilo X scrive: “Pupa prepara lo spot a tema LGBTQ per Sanremo 2024, con la sposa che lascia lo sposo sull’altare e scappa con l’amichetta. È la solita propaganda. Scriviamo come sulle sigarette: ‘Questo spot nuoce gravemente all’identità sessuale dei giovani’. E poi vadano a farsi benedire”.
Ma a definire “infondata, sterile ed inutile” la polemica sullo spot di Pupa per Sanremo è Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno: “Lo spot non ha nulla di scioccante, è un richiamo fedele al film ‘Il Laureato’, viene solamente sostituita la figura maschile con una femminile. È ridicolo che in Italia e in Europa nel 2024 si possa ancora pensare che uno spot possa cambiare o condizionare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di un bambino o di una bambina”.
Vale la pena ricordare, aggiunge Crocini, “che quasi tutti i Paesi dell’Europa occidentale hanno riconosciuto il matrimonio egualitario, a breve anche la Grecia lo approverà. Solo i Paesi dell’Est e l’Italia non lo hanno fatto. È ridicolo pensare che l’omosessualità o la transgenerità – non transgenderismo – possano essere considerate delle mode, che si possa pensare che siano qualcosa che esiste solo perché ne parliamo. Le donne che amano le donne, gli uomini che amano gli uomini sono sempre esistiti, basta aprire un qualunque libro di storia per verificarlo. Sono esistiti anche quando amare una persona del proprio sesso faceva finire in manicomio, in carcere o condannat* a morte. E sappiamo che ci sono molti Paesi nel mondo dove ancora questo accade, e ciò nonostante questo non impedisce a una persona di amare un’altra persona. Forse è di questo che ci dovremmo preoccupare. Che qualcuno possa essere ucciso ancora oggi perché ama un’altra persona“.
Agenzia DIRE www.dire.it
L’articolo Sanremo, Pillon contro lo spot Pupa: “Nuoce gravemente all’identità sessuale dei giovani” è già apparso su Il Corriere Nazionale.