Del 3 Febbraio 2024 alle ore 05:52

La Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico (Fisp) di Bologna ha organizzato un ciclo di otto incontri per capire cosa c’è alla base della crisi della democrazia occidentale. E cosa si può fare per rimediare

di Andrea Sangermano

BOLOGNA – Andare al cuore della “crisi della democrazia occidentale” per trovare gli strumenti con cui “rivitalizzarla”.

È l’obiettivo del ciclo di incontri organizzati dalla Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico (Fisp) di Bologna. Si tratta di otto appuntamenti, in programma tutti i sabati da domani, 3 febbraio, al 23 marzo all’Istituto Veritatis splendor, in preparazione alla 50esima ‘Settimana sociale dei cattolici italiani‘, che si terrà dal 3 al 7 luglio prossimi a Trieste.

La Scuola Fisp della Diocesi di Bologna vuole quindi aiutare tutte le persone interessate a prepararsi a quella settimana, con un programma che “analizzi le cause principali dello stato di crisi della democrazia occidentale- spiega la direttrice della scuola, Vera Negri Zamagni– fra cui il disimpegno dei giovanilo scontento con i partiti politici, il disallineamento tra democrazia e mercato, il proliferare dei conflitti, il contrasto tra identità nazionali e appartenenze internazionali”.

Insieme all’analisi di queste problematiche, dice ancora Negri Zamagni, “si illustreranno anche le strade per rinnovare la democrazia nel contesto attuale“. Uno dei riferimenti è il discorso pronunciato da papa Francesco al Parlamento europeo nel 2014, con cui sottolineò “l’importanza della cura della democrazia”. Come ricorda Negri Zamagni, “mantenere viva la democrazia in Europa richiede di evitare tante ‘maniere globalizzanti’ di diluire la realtà: i purismi angelici, i totalitarismi del relativo, i fondamentalismi astorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi senza sapienza”.

Secondo Negri Zamagni, dunque, “mantenere viva la realtà delle democrazie è una sfida di questo momento storico, evitando che la loro forza reale, forza politica espressiva dei popoli, sia rimossa davanti alla pressione di interessi multinazionali non universali, che le indeboliscano e le trasformino in sistemi uniformanti di potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti”.

I PROTAGONISTI DEGLI INCONTRI

Il primo incontro organizzato dalla Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico di Bologna, in programma sabato 3 marzo, sarà dedicato al tema ‘Chiesa e democrazia’: a parlarne sarà il vescovo di Faenza, Mario Toso.

Il 10 febbraio sarà la volta del sociologo Pierpaolo Donati, che si occuperà di ‘Democrazia e crisi della partecipazione alla vita pubblica’. Il 17 febbraio toccherà invece all’economista Stefano Zamagni spiegare ‘Il disallineamento tra democrazia e mercato’.

Il 24 febbraio il politologo Paolo Pombeni si occuperà della ‘Neutralizzazione del legame sociale’, mentre il 2 marzo Antonio Floridia affronterà il tema ‘La democrazia deliberativa: un’alternativa ai modelli elitisti di democrazia”.

Il 9 marzo si parlerà poi di ‘Democrazia, pace e guerra’ con il politologo Filippo Andreatta, mentre il 16 marzo il segretario della Cisl di Bologna, Enrico Bassani, porterà alcune testimonianze sulla ‘Partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese’. Infine, l’ultimo incontro del 23 marzo sarà dedicato al ‘Nuovo rapporto tra PA e Terzo settore’ col giurista Antonio Fici dell’Università di Roma Tor Vergata. Gli incontri si svolgeranno in presenza (è richiesta l’iscrizione), ma sarà possibile l’accesso on-line. Il primo appuntamento è aperto a tutti, fino a esaurimento posti.

Agenzia DIRE www.dire.it

L’articolo A Bologna 8 lezioni per capire la crisi della democrazia occidentale è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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