Del 1 Febbraio 2024 alle ore 19:21
Oggi, primo Febbraio, ho fatto ritorno nella suggestiva Parigi, una città che continua a suscitare in me sentimenti contrastanti.
Il suo fascino intramontabile si intreccia con la complessità del mio rapporto con la capitale francese.
Il tempo grigio e spesso uggioso, tipico di questa stagione, è in sintonia con la mia ambivalenza nei confronti della città. Tuttavia, il richiamo dell’arte e degli scorci pittoreschi contribuisce a dissipare in parte il velo di malinconia che avvolge la giornata.
La lingua francese, con la sua melodia suadente, continua ad essere per me una sfida affascinante e al contempo complicata. Mentre passeggio per le strade parigine, cedo all’incanto delle parole, cercando di immergermi sempre più nella ricchezza della comunicazione francese.
Parigi, con la sua storia millenaria e la maestosità dell’architettura che abbraccia ogni angolo, mi avvolge in un abbraccio culturale senza tempo. Ogni pietra, ogni monumento racconta storie secolari, creando un legame indissolubile tra il presente e il passato.
Le temperature sorprendentemente miti del primo Febbraio rendono la città ancora più accogliente, permettendomi di esplorare gli innumerevoli tesori nascosti con una piacevole brezza invernale che accarezza il volto.
Con uno spirito propositivo, mi apro alle nuove avventure che Parigi ha in serbo per me. Nuovi angoli da scoprire, nuovi amici da incontrare e, perché no, nuove sfide linguistiche da affrontare. La città della luce si presenta come un palcoscenico in cui ogni giorno può esserci una rappresentazione unica e indimenticabile.
Il mio ritorno a Parigi diventa così un capitolo aperto, una pagina bianca pronta ad accogliere le nuove esperienze che arriveranno. Nell’atmosfera intrisa di storia e cultura, mi immergo con curiosità e apertura d’animo, prontə a lasciarmi sorprendere da tutto ciò che la Ville Lumière ha da offrire.
L’articolo Ritorno a Parigi: riflessioni del 1° Febbraio è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.