Del 31 Gennaio 2024 alle ore 06:31
Il video commento del direttore dell’Agenzia Dire Nico Perrone
ROMA – Le immagini mostrano blocchi stradali con i trattori degli agricoltori messi di traverso sulle strade. Dalla Francia, assediata, si allarga in Europa e arriva anche in Italia la protesta degli agricoltori a bordo di migliaia di trattori. E c’è il primo morto: un uomo di 56 anni colpito da malore mentre era in auto rimasta bloccata dalla protesta. Nelle prime interviste tv i singoli agricoltori ci tengono a sottolineare che la loro mobilitazione non ha bandiere politiche, che loro stanno solo difendendo l’agricoltura e il made in Italy dalle normative europee. Norme che invece favoriscono prodotti scadenti dei paesi non europei e che ai nostri agricoltori preferiscono dare sussidi per non farli produrre.
Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, si è affrettato a dichiarare di condividere le loro ragioni invitandoli a non compiuere atti violenti. Tornando al ‘cappello politico’, di quali forze politiche stanno guardando con interesse a queste proteste sperando di trarne vantaggio politico proprio in vista delle ormai pressime elezioni europee. In Germania e Francia, ad esempio, sono soprattutto le organizzazioni nazionaliste da sempre anti Unione europea che stanno cavalcando il malessere degli agricoltori: piatto riccco mi ci ficco, potrebbe essere la sintesi in vista delle prossime elezioni europee. Da parte loro gli agricoltori chiedono all’Europa di smetterla di ficcare il naso nelle loro aziende, stabilendo quanto devono essere lunghi cetrioli e zucchine, agendo con severità per chi non rispetta l’ambiente mentre tutti gli altri paesi extra Ue se ne fregano e possono invadere i mercati con i loro prodotti venduti a prezzi stracciati. “Qui non si parla di terziario- ha detto un agricoltore- ma di un bene primario, il cibo: senza agricoltori niente cibo e niente futuro“.
Agenzia DIRE www.dire.it
L’articolo Arriva in Italia la protesta (e i trattori) degli agricoltori: c’è il primo morto è già apparso su Il Corriere Nazionale.