Del 22 Gennaio 2024 alle ore 10:38

Il leader israeliano, Netanyahu, rifiuta ogni trattativa con Hamas e respinge ogni tentativo di mediazione per uno stop ai bombardamenti su Gaza

Sempre più isolato, sempre più contestato, anche all’interno di Israele, Benjamin Netanyahu continua per la sua strada e mostra i pugni anche a Biden, respingendo l’idea di un’autonomia futura di Gaza dopo il conflitto.

Nessuno Stato palestinese– ha affermato con determinazione- mentre ci sarò io al potere”. Questa la risposta data a Biden in un colloquio telefonico dei giorni scorsi. Una risposta che mette in luce la sua politica intransigente, manifestatasi anche durante l’amministrazione Obama. Ma il suo potere sembra vacillare e il suo delirio vendicativo, incurante della sorte dei 136 ostaggi israeliani, ancora nelle mani di Hamas, suscita la ribellione dei parenti di questi, e non solo.

‘Nessuna trattativa con quei mostri’

In linea con la politica intransigente da lui perseguita, ha infatti respinto ieri le condizioni di Hamas per il rilascio degli ostaggi e per una cessazione di un conflitto che sta seminando morte e distruzione sulla Striscia.

Hamas ha infatti chiesto il ritiro totale delle truppe israeliane da Gaza e il mantenimento del proprio potere sulla Striscia. Condizioni inaccettabili per il leader israeliano, il quale ha dichiarato drasticamente di non accettare ‘ nessuna trattativa con quei mostri’

E, mentre il fuoco colora di sinistri bagliori i cieli di Gaza, cresce di ora in ora il bilancio delle vittime tra i civili. Un bilancio che assume i contorni di un vero e proprio eccidio. Donne, bambini, anziani sono ormai privati del loro futuro, di quella vita che avrebbero dovuto vivere.

Solo macerie, volti segnati dalla fame e dalla disperazione. Mentre cresce di ora in ora l’ansia per le sorti degli ostaggi israeliani.

‘Vergogna’

Un grido echeggia per le strade di Tel Aviv, colme di una folla di manifestanti che invocano lo stop della guerra e un cambio di governo. ‘Vergogna’, gridano i tanti familiari degli ostaggi, preda ormai della disperazione. Una vergogna che sta scrivendo pagine terribili di storia col sangue di innocenti.

Netanyahu

Ma Netanyahu sembra inarrestabile e i bombardamenti continuano anche sulle tendopoli dei tanti sfollati, sugli ospedali. Ovunque.

Intanto lo scontento per il braccio di ferro del leader israeliano si manifesta anche all’interno del Parlamento. E’ di poco fa infatti la notizia di una mozione di sfiducia da parte dei laburisti  contro il governo Netanyahu. Reo di non essere riuscito a riportare a casa gli ostaggi.

A darne comunicazione, lo stesso partito, che ha sottolineato come ‘ il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro”. Un tentativo probabilmente destinato a incontrare l’ostracismo dell’opposizione, ma anche un forte segnale del malcontento generale, dilagante all’interno del Paese.

Le reazioni e i commenti del mondo

C’é un mondo che osserva, che teme, che trepida per le migliaia di vittime di questo conflitto, ma anche per le conseguenze di esso. E, mentre le piazze s’infiammano di manifestazioni contro la dura politica di Netanyahu, cresce l’ansia anche all’Onu..

Tutti invocano la costituzione di due Stati ed anche l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, deprecando lo sterminio della popolazione civile di Gaza, giunto oggi a Bruxelles, dichiara amaramente : “Non è il modo di condurre un’operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre”,

 

https://www.corrierenazionale.net/

https://www.corrierepl.it/

 

L’articolo Netanyahu mostra i pugni e dice no ad ogni trattativa è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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