di Yari Lepre Marrani
La tua bellezza è simile alla rosa che fiorisce in primavera e teme lo scorrere delle stagioni quando il suo splendore declinerà in autunno, svanirà tra i ghiacci dell’inverno. Ma tu, mio Amore, o per incoscienza o per passione, sei ingrata e ingenua perché pensi che la tua bellezza simile alla rosa che fiorisce e appassisce nel corso di un anno, seguirà il moto delle stagioni e pur essendo tu graziata dalla tua giovine meraviglia che rende i tratti del tuo viso un cristallo di rara caratura, essa splenderà in primavera e, progressivamente, con il sopraggiungere dell’inverno svanirà dal tuo viso.
La tua bellezza vive in primavera e, a differenza delle rose cui tu egregiamente somigli, non segue le stagioni di un anno anonimo e non sai che il fiore appassisce ma la tua bellezza vive della tua giovinezza e se quest’ultima si mostra regale in primavera, in inverno sarà semplicemente protetta da una sciarpa sotto cui ti proteggerai. Ma tu temi, pur nella tua divina gioventù, che la Bellezza brilli in primavera e d’inverno ti muti il volto in un spettacolo buio destinato a toglierti l’incanto. E, terrorizzata, fiorisci come il fiore in primavera e vivi nel terrore che l’inverno trasformerà il tuo destino nella rosa cui ho paragonato la tua estetica grazia. Guarda quel fiore cui ti ho paragonato: la tua bellezza è eterna mentre il fiore è caduco e il freddo di dicembre o le sfumature malinconiche d’autunno uccideranno il primo ma chiederanno alla prima semplicemente di coprirsi per ripararsi da quel freddo che la tua bellezza non tollera, tanto è la fragilità del cristallo ch’essa rappresenta. Sei così impaurita da apparire scioccia. Cosa dirai infatti quando dall’inverno delle stagioni giungerà l’inverno della tua vita? Quando il tuo viso soccomberà all’odiata vecchiaia, cosa ricorderai dei futili timori di un tempo?
Ma anche nell’inverno della tua vita vedrai splendere nei tuoi occhi la luce della bellezza appassita e sei così fortunata che quel fiore di un tempo è morto mentre la tua bellezza rivivrà nel ricordo e nel ricordo diverrà immortale. Allora guarderai il volto allo specchio con occhi traumatizzati: vedrai rughe al posto della levità di un tempo e occhiaie sotto quegli occhi verdi che stupirono quelle antiche stagioni scorrenti, quando temevi di essere destinata alla sorte della rosa. Cosa dirai quando giungerà l’inverno della tua vita? Forse dirai che il Tempo è malvagio e distruggerai quello specchio che riflette la tua bellezza avvizzita. Scioccia ragazza che vive nel mondo delle Grazie e delle illusioni, del pessimismo e del narcisismo!Perché in quelle notti d’inverno della tua vita la tua bellezza non sarà appassita, non sarà che una rinnovata bellezza che adombrerà quella antica e rivivrà nel ricordo tuo e dei tuoi ammiratori che non avranno dimenticato ma ti ameranno con più vetusta saggezza.
Non essere egoista con la Natura delle cose, non cedere al narcisismo della donna che teme le stagioni di un anno ma non teme quelle della vita perché né nelle prime né nelle seconde il tuo volto appassirà: l’inverno della tua vita mostrerà che nella bellezza eterna venata da qualche increspatura riflessa dai tuoi specchi rifulgerà la bellezza di una nuova stagione e, Amore, innanzi a quello che tu crederai un declino ineluttabile, gli uomini ancora rivedranno il fascino che il tempo non cancellerà mai. Ma se ho sbagliato e le mie parole hanno fallato e per te, turbata dalla tua ossessione, non sono stato una stella ma un orco nel dichiararti quanto dichiarato, non rinnegarmi o odiarmi: dimenticami come i raggi del sole dimenticano le stelle della notte.