Non vediamo premesse per ipotizzare una reale ripresa nazionale italiana. Quella che, appunto, dovrebbe modificare anche il nostro incero futuro. E’ meglio scriverlo da subito. Resta, infatti, da approfondire se le strategie politiche resteranno valide; almeno per evitare possibili declassamenti. Sul fronte dei partiti interni, c’è ancora tanta “nebbia” che non ci consente di vedere oltre i limiti del presente.

Quello che manca, a nostro avviso, è un polo d’effettivo riferimento sul quale, con buona approssimazione, potessero incontrarsi anche gli incerti che, nella Penisola, non sono pochi. Questo “Esecutivo” di Centro/Destra non ci pare una granitica garanzia.

Con l’illusione dei “polarismi”, ci siamo perduti nei meandri di un sistema che poco potrà offrire al nostro futuro. Tuttavia, politica ed economia dovrebbero trovarsi in ambiti differenti. Ci sembra inutile proporre scelte per puntellare un sistema che è, obiettivamente, instabile. Le proposte, almeno quelle essenziali, dovrebbero essere evidenziate entro il prossimo semestre. Con una pertinente linea esecutiva.

Gli imminenti mesi potrebbero servire per predisporre una tattica politica con chiari riferimenti di rilancio del nostro Paese. Per il bene d’Italia, le alleanze non saranno statiche. I preliminari per cambiare in meglio, forse, potrebbero mostrarsi. Molto dipenderà anche dalle “carte” che il Primo Ministro potrà giocarsi a livello parlamentare. Sarà nostra premura verificare le “carte” che l’esecutivo saprà giocarsi.

 

Giorgio Brignola

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