“Verso la modernità. Presenze femminili nella collezione d’arte della Banca d’Italia” è il titolo della Mostra presso la sede di Firenze, che presenta una considerevole quantità di importanti opere di proprietà della Banca stessa; si tratta di una collezione di notevole valore che propone soprattutto ritratti di donne fra ‘800 e ‘900, eseguiti più o meno tra il 1870 e il 1950.
Si può visitare fino al 10 marzo, entrata libera da prenotare solo on line. Una guida competente accoglie subito i visitatori e li accompagna in un excursus spiegando i vari aspetti dell’esposizione.
All’ingresso si sale una magnifica scalinata in legno finemente lavorato, attraverso cui si accede alle sale espositive nonché alla Biblioteca.
In una delle sale troviamo anche alcune pregevoli copie della Divina Commedia, fra cui una in particolare è di Giovanni Boccaccio.
La caratteristica principale delle opere d’arte consiste nella tematica che ruota tutta attorno alla donna, partendo dal genere del ritratto (per es, Giovanni Fattori, Felice Casorati, Massimo Campigli, Lucio Fontana) per estendersi poi allo spazio della famiglia e della casa, spazio per eccellenza femminile.
La maggior parte dei lavori è opera di artiste, per lo più italiane, che hanno fissato sulle tele la loro profonda conoscenza della vita delle donne e di un mondo che, a quei tempi, si svolgeva certo principalmente nell’ambiente domestico: un ambiente riprodotto con sensibilità, attendibilità ed efficacia. Talvolta sembra proprio di trovarsi personalmente in situazioni vissute o raccontate, come in una sorte di quadro vivente.
Ad esempio, partendo dagli anni ’20 troviamo Leonetta Cecchi Pieraccini con “Fiori”e “Ragazza che cuce”, o Pasquarosa Marcelli e tante altre autrici che hanno prodotto opere accomunate dal medesimo spirito, quello di riprodurre la realtà con fedeltà e verosimiglianza ma anche di interpretare le istanze di un mondo al femminile in cui si mescolano lavoro, sentimenti, emotività, desiderio di cambiamento e voglia di nuovo nel quotidiano, in famiglia e nelle relazioni.
Sandra Fallaci©