Molti continuano a chiamarlo così, ma Swaziland è il vecchio nome anglòfono mutato nel 2018 in eSwatini: il Regno di eSwatini è la terra degli Swazis.
Una piccola monarchia abitata anche da altri gruppi etnici come gli Ndebele e gli Zulu; rappresenta una meta poco conosciuta e imperdibile, soprattutto per gli amanti della natura e della fauna africana che è sempre più a rischio, ad esempio per il bracconaggio dei rinoceronti. Anche se certe specie sono state introdotte, come leoni ed elefanti, qui vivono oltre 100 specie di mammiferi: nel ’90 l’ONU vietò l’utilizzo dell’avorio, il cui commercio aveva ridotto troppo gli esemplari. Successivamente il numero di elefanti aumentò oltre misura e furono necessari interventi : ma in ogni caso la situazione era notevolmente migliorata.
Posizionato tra Sudafrica e Mozambico, l’eSwatini è un paese ben strutturato e tranquillo che si può piacevolmente visitare a partire dalla capitale amministrativa Mbabane che insieme a Lobamba è una delle città più importanti. Situata a circa 1200 mt d’altitudine, Mbabane fu fatta capitale nel ’68 quando lo stato divenne indipendente dall’ Inghilterra. La lingua ufficiale è naturalmente l’inglese, come sempre nelle ex colonie britanniche (Zambia ecc…).
Anche se la disoccupazione è circa al 30% l’economia è autonoma, contrariamente al vicino Lesotho che dipende molto dal Sudafrica.
L’ eSwatini al pari del Lesotho è famoso per la musica, a cui vengono anche attribuite dalla società swazi qualità antidepressive. Tutta la musica di queste zone è fortemente influenzata da quella sudafricana. I generi sono molteplici: jazz, afropop, hip-hop, ma anche soul, rock, rap, reggae e quant’altro. E ovviamente gospel.
Il mondo della musica è inquieto e i vari generi vengono contaminati, per esempio talvolta certi tipi di ritmi vengono fatti rientrare nel mbakanga, un genere rimasto famoso per l’importante musicista raggae Dube, considerato il Bob Marley africano: rimase ucciso nel 2007 dopo aver pubblicato una ventina di album musicali in varie lingue come inglese, zulu e afrikaans (la lingua parlata fin dall’inizio dagli africaner, i primi colonizzatori olandesi).
Come sempre nelle zone dell’Africa australe occorre ricordare che le stagioni sono opposte alle nostre: i mesi più freschi con qualche gelata sui monti sono Giugno, Luglio e Agosto, mentre a Gennaio e Febbraio avremo oltre 40°.
Una valigia ben fornita è un ottimo inizio per un viaggio…
Sandra Fallaci©
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