L’Opinione di Roberto Chiavarini
In questo momento storico di grande confusione Sociale, vale la pena precisare che …
… in uno Stato di Diritto, per una Società più giusta, equidistante e a misura d’uomo, dobbiamo dire tutti insieme, universalmente, TRENTA NO ad ogni forma di violenza in quanto tale, senza alcuna retorica.
NO alla violenza verbale
NO alla violenza fisica e materiale
NO alla violenza della calunnia
NO alla violenza della diffamazione
NO alla violenza sulle donne
NO alla violenza tra i coniugi in danno della prole NO alla violenza sui figli
NO alla violenza sui bambini
NO alla violenza sugli anziani
NO alla violenza dei pedofili suoi minori
NO alla violenza attraverso l’induzione alla prostituzione
NO alla violenza dei magnaccia sulle Donne
NO alla violenza degli abusi di potere
NO alla violenza sugli ammalati
NO alla violenza sugli infermi
NO alla violenza sui poveri
NO alla violenza del mafioso sul cittadino
NO alla violenza del più forte sul più debole
NO alla violenza causa dell’assoggettamento dell’individuo
NO alla violenza del “giù la testa”
NO alla violenza del crimine organizzato
NO alla violenza sulle vittime della droga, della dipendenza da alcool e da quella ludica del gioco d’azzardo, da parte chiunque la metta in atto
NO alla violenza sui lavoratori sottopagati e/o non retribuiti chiunque sia il datore di lavoro
NO alla violenza che compie il “Raccomandato Privilegiato” in danno dell’altrui “Diritto”
NO alla violenza in danno dell’Esercizio del Diritto del Cittadino
NO alla violenza sulle famiglie meno ambienti ed abbandonate
NO alla violenza delle persecuzioni Religiose NO alla violenza delle persecuzioni Politiche NO alla violenza del Terrorismo
NO alla violenza delle Guerre
NO ad ogni forma di violenza. Contro ogni forma di violenza …
Ma soprattutto NO alla violenza sui bambini e sugli anziani.
Perché i bambini rappresentano il futuro della società.
Perché gli anziani rappresentano il passato della società e sono il patrimonio e la storia della cultura e delle tradizioni del nostro paese.
Non c’è futuro, se non si tuteli prima il passato, attraverso il presente.
Tuteliamo tutti insieme, dunque, la dignità del nostro patrimonio umano, perché la violenza da qualsiasi parte essa venga posta in essere, tanto da chi sia asserragliato nei Palazzi del Potere, quanto da chi sia protagonista in negativo sul palcoscenico della vita, toglie al violentato la “dignità” e “lede” la sua stessa esistenza.
Il tempo perso dalla “vittima”, per rimarginare e superare psicologicamente le “ferite” di una violenza subita, morale e/o fisica che sia non ha la minima importanza, non potrà mai essere risarcito da nulla
e da nessuno al mondo.
La vita, è unica e irripetibile per chiunque.
ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica