L’ex segretario di stato americano si porta nella tomba alcuni segreti internazionali
La morte dell’ex segretario di stato americano Henry Kissinger (morte di cui francamente non ci duoliamo affatto), lascia agli storici ed ai giornalisti di inchiesta un compito importante da adempiere; la domanda che va posta, e che attende un’analisi a fondo ed una risposta esaustiva, è questa: quale ruolo ha avuto il defunto segretario di stato nella tragica morte di Aldo Moro? Sarà una lettura che dovrà mettere insieme gli elementi fin qui non ancora ben chiariti ed amalgamati. Ripetiamoli: Kissinger minacciò brutalmente Aldo Moro durante una visita di Stato dello stesso Moro negli Usa; con nessun rispetto per la sovranità italiana e con scarsissima educazione verso un ministro ospite di un altro Stato, Kissinger minaccio brutalmente Moro dicendoli:  «Se non cambi politica in Italia ne pagherai care le conseguenze!» La brutale intimidazione di stile gangsteristico che la presidente del Consiglio Meloni, durante la sua visita negli Stati Uniti, ha finto di dimenticare.
I ricercatori storici e politici dovranno collegarla alle circolari Westmoreland ed alla serie di documenti della intelligence USA desecretati dal presidente Bill Clinton, il cui contenuto già noto va confrontato con tutto il resto nell’ambito complessivo della strategia della tensione. Non voler esser chiari su questa fase storica, ormai così ben documentata e così ben trascurata, vuol dire non voler fornire ai cittadini italiani la verità. Riteniamo che l’ora della verità sia arrivata. Che Kissinger sia stato responsabile della morte del presidente cileno Salvador Allende, durante il colpo di stato in Cile, é cosa difficile da mettere in discussione. Per la morte di Moro, invece, toccherà agli storici chiarire la verità. Bisognerà analizzare i documenti esistenti con spirito obbiettivo. Confidiamo molto nei giornalisti americani che sanno essere a volte estremamente obiettivi.
Dott. Vincenzo Cerceo – Colonnello (c.a.) della Guardia di Finanza

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