Del 1 Dicembre 2023 alle ore 11:14di Francesco Bianco^
Gent.mo Direttore,
oggi mi azzardo ad affrontare tre argomenti contemporaneamente, perché contestuali e molto attuali. Parlo delle varie manifestazioni per l’atroce omicidio della povera Giulia Cecchettin; della riforma della giustizia, e della figuraccia rimediata per la candidatura di Roma all’Expo 2030.
Omicidio di Giulia e Patriarcato
L’enorme attenzione mediatica avvenuta per l’ennesimo femminicidio di Vigonovo con tante manifestazioni di solidarietà alla famiglia della povera Giulia, ha ingenerato anche la solita disquisizione politica e sociale.
Viviamo ancora in una Società Patriarcale, o no? I grandi “ Soloni”, specie di Sinistra, non hanno dubbi: viviamo in una Società Patriarcale, che con la vittoria politica delle cosiddette “ Destre” (chissà perché sempre appellate al plurale) si sta consolidando ancora di più, ributtando indietro anni ed anni di lotte e conquiste “ progressiste” fatte dalla Sinistra (questa volta al singolare, perché secondo i soliti intellettuali la Sinistra Moderata non esiste). Si assiste, così, che anche nelle Scuole molti studenti in età ancora influenzabili abbiano lo stesso concetto: lotta al “ Patriarcato”. Questo concetto, così propagandato, che fa breccia anche nella popolazione scolastica rischia di indirizzare in una sola direzione lo sforzo da fare per combattere sia il femminicidio, sia i tanti fenomeni di stalking all’interno ed esterno delle famiglie. Parlare di Patriarcato nella Società Occidentale è antistorico e fuorviante, autoassolutorio di un sistema di diseducazione che viene dalle famiglie stesse e che coinvolgono non solo i Padri, ma anche le Madri. Ci sono, infatti, tante famiglie in cui i genitori, padre e mamma, abdicano al compito di educare nella giusta misura i figli. Si dichiarano loro “ amici” , e per non contraddirli assicurano loro una libertà assoluta che ne condiziona il comportamento. La nostra non è più una Società Patriarcale nel senso letterale del termine: nelle famiglie normali a guidare non è più soltanto l’uomo, anzi, quest’ultimo si “appoggia” saggiamente all’intuizione della donna, più dotata naturalmente di questa qualità. E’ molto più giusto, invece, ed appropriato parlare di “ Maschilismo” esistente in tante realtà di ogni ceto della nostra Società. Resiste, infatti, quell’abito mentale in cui l’uomo ha in mano il destino della donna, per cui, condizionandone i rapporti reciproci, impedisce alla Società stessa di progredire. E’ su questo aspetto che bisogna educare i nostri giovani. Il Patriarcato lasciamolo (e combattiamolo ) a quelle tante realtà in cui, per legge, alla donna è vietato non solo di mostrare il volto, ma anche di studiare o di sottoporsi a visita medica da parte di un professionista uomo!
Giustizia
A proposito della riforma della Giustizia, poi, mi ha molto colpito un aspetto di cui gli stessi Magistrati dovrebbero chiedere l’applicazione: quello delle prove psicoattitudinali al momento del concorso. Capisco la loro resistenza alla separazione delle carriere (requirente ed inquirente), fenomeno presente nella sola Italia, perché nelle altre Nazioni o fai per sempre il Pubblico Ministero, o il Magistrato Giudicante, permettendo, così, di specializzarsi sempre di più nel medesimo ramo professionale. Capisco ancora l’avversione al giudizio di merito, impropriamente chiamato “le pagelle”, forse per ridicolarizzarne l’applicazione, che imporrebbe al Magistrato un “lavoro supplementare” per evitare clamorosi svarioni, tante volte dovuti a disattenzioni per una notifica non fatta in tempo, che permette a veri delinquenti di uscire dalla galera. Quella della ribellione ai quiz di ingresso al concorso non la capisco proprio! Forse sono condizionato dalla mia professione di Ufficiale Commissario dell’A.M. : per accedere al primo grado di Tenente, oltre alla Laurea Magistrale in Giurisprudenza, richiesto come unico requisito a chi concorre in Magistratura, per tre giorni fui sottoposto ad esami medici, colloqui psicoattitudinali , quiz di cultura generale. Superati questi, ho partecipato, poi, alle tre prove scritte di Ditto Civile, Diritto Amministrativo, Diritto della Navigazione: 12 posti e 240 concorrenti! E meno male che c’erano le preventive prove psicoattitudinali, perché altrimenti saremmo stati più del doppio. D’altronde, se per accedere financo alla semplice iscrizione nelle Università di Facoltà come Medicina, o altre, vengono somministrate prove attitudinali, perché non attuarle anche per un concorso di accesso ad una professione tanto delicata, come quella della Magistratura?
Con le prove dei quiz non si mina certo il sempre temuto, ed evocato “attacco all’indipendenza dei Giudici”, perché le prove psicoattitudinali vengono somministrate a chi non è ancora Giudice; si favorisce, invece, l’accelerazione dei concorsi che vedono la partecipazione di migliaia di studenti che consegnano anche i temi, in cui l’88% viene bocciato per “errori grammaticali”, come disse l’ex Ministro Cartabia.
Bocciatura di Roma x Expo’ 2030
E vengo, infine, alla bocciatura clamorosa della candidatura di Roma all’Expo 2030. Clamorosa, perché non solo è stata bocciata quella che una volta veniva chiamata “Caput Mundi” , ma la distanza di voti tra la capitale dell’Arabia, vincitore, e Roma è abissale: 129 voti per Riad, 17 per Roma, classificatasi terza anche dietro la coreana Busan, con 29 voti ! Che i petrodollari dei Paesi Arabi siano uno stimolo fondamentale, lo vediamo anche in altri settori, come il calcio, ad esempio; e su questo dò piena ragione all’ambasciatore Giampiero Massolo, Presidente del Comitato Promotore, che ha parlato di “deriva mercantile”. Semplicemente ridicolo, poi, lo scaricabarile tra chi vuole incolpare il Governo per la sua ipotetica scarsa credibilità internazionale, come fa sempre la Sinistra salottiera, così come ingenerosi gli attacchi al Sindaco D.S. di Roma, Gualtieri. Se proprio vogliamo farcene una ragione, oltre ai petrodollari, forse sarebbe il caso di rispolverare la mancata candidatura della Capitale alle Olimpiadi per espressa rinuncia dell’ex Sindaca Grillina Cristina Raggi, che operava l’equazione tra i fondi economici di cui sarebbe stata inondata Roma per ospitare le Olimpiadi e la “sicura” corruzione derivante. Qualche Nazione che poteva votare Italia si sarà fatta questa domanda ed ha deciso diversamente!
^ Presidente Associazione ex Consiglieri Regionali della Campania. Gia’ Generale A.M. del Commissariato.
L’articolo Omicidio di Giulia – Giustizia – Expo 2030: riflessioni su casi dell’attualità è già apparso su Il Corriere Nazionale.