Del 30 Novembre 2023 alle ore 20:49Bologna, 30 Novembre 2023 – «Un nuovo capitolo di una spirale repressiva ed illiberale che colpisce le persone per il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.»
Gabriele Piazzoni, Segretario Generale di Arcigay, commenta la decisione della Corte Suprema della Federazione Russa di dichiarare “estremista” il movimento LGBTQI+.
«Dopo aver proibito, punito e perseguitato qualunque accenno all’omosessaulità o transessualità nella televisione, nel cinema e nella letteratura, dopo aver proibito qualunque manifestazione in pubblico dell’omosessualità, dopo aver negato alle persone trans la possibilità di effettuare percorsi di transizione di genere e di cambio del proprio genere sui documenti, e aver utilizzato nella propaganda a giustificazione dell’invasione dell’Ucraina la difesa dei valori Russi, ora addirittura hanno il coraggio di dare degli estremisti a noi.
È il loro furore omofobo, invece, il vero fanatismo, oltre che una violenza reiterata.
Vogliono dipingere le persone lgbtqi+ come pericolose, ma è la loro persecuzione ad essere figlia di una cultura terrorista.»
«La Corte Suprema russa, – spiega Roberto Muzzetta, Responsabile Politiche Internazionali nella segreteria nazionale di Arcigay – rispondendo positivamente alla richiesta del governo di Vladimir Putin, ha sostanzialmente proibito ogni attività alle organizzazioni che si battono per la tutela dei diritti umani, tra cui il diritto a non essere perseguitati per il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere.
Sollecitiamo il Governo italiano a prendere nettamente posizione su quanto sta avvenendo in Russia e ad attivarsi in tutte le sedi internazionali per contrastare questa deriva.
Al contempo, è necessario supportare le associazioni russe che si battono per i diritti civili e aiutare le persone che hanno necessità di avere riconosciuto il diritto di asilo di poter contare anche sul nostro paese per tutelare la propria incolumità e libertà.»L’articolo In Russia la Corte Suprema mette al bando il movimento LGBTQI+ è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.