Del 29 Novembre 2023 alle ore 10:46Non siamo al processo, ma nella stampa, nelle ultime ore tutti a discettare su quanto rischia Turetta dopo quell’efferato omicidio che ha sconvolto l’Italia
Un giudice ‘esperto’ dice che non ci sarebbero aggravanti in quanto si tratta di una relazione finita, insomma se uccidi la moglie rischi di più. Poi tra sconti per rito abbreviato e sconti di pena ogni quattro anni Turetta starà in carcere dodici anni. Uscirà ancora trentenne e si godrà una vita mentre ne ha negata un’altra.
Non si tratta di prendersela con il nostro Paese, patria del diritto, ma dopo tutto quello che è successo è possibile non avere più rigore giuridico, nuove norme che vietino sconti di pena per questo tipo di reati?
Io ricordo che, nel vecchio processo per stupro, che era alla stregua dei reati per atti osceni in luogo pubblico, un caporale di 53 anni, che stuprò una ventenne bracciante prese tre anni con la condizionale e fu subito a piede libero. Ora la riforma prevede il carcere da minimo di sei anni fino a 12 anni. Almeno!
In quel periodo, siamo agli inizi degli anni ’90, io organizzai un convegno per celebrare la nuova legge che aggrava il reato di stupro. Emblematico il titolo “Mai più sole”. Sette donne discutevano i risultati di decenni di lotte.
Non si tratta di arrivare al Bangladesh che ha messo la pena di morte per il reato di stupro, ma forse più severità senza sconti sarebbe auspicabile.
Lo chiediamo per Giulia, per tutte le Giulia che sono state uccise nel 2023 – un anno che fra un po’ ci lascerà -. Perché le donne richiamano a tutta la società il cambiamento necessario. Anche sulla violenza sul lavoro. Un esempio di diversi anni fa.
Erano due ragazze impaurite, vennero da me che curavo un ufficio legale sindacale, perché erano state licenziate dal titolare di un cantiere perché avevano osato denunciare due colleghi uomini che le spiavano mentre facevano la doccia. Ovviamente il fatto finì’ sulla stampa, la vertenza di lavoro recuperò un po’ di danaro, ma l’amarezza no, quella restava.
Ecco questo, oggi, dopo tanti anni, deve imporre a tutti un ripensamento sul ritardo, sul fallimento della società, com’è nel monito di Mattarella, per non avere più quella bruttura di un ordinamento giuridico vecchio e tarato su vecchie impostazioni che fa dire al papà di Iole, una bellissima quarantenne sempre del Veneto che, qualche tempo fa fu uccisa e fatta a pezzi da un falegname: ” Gli assassini dopo 15 anni cominciano a riavere una speranza che a noi vittime è stata tolta per sempre”.L’articolo Ma alla fine l’assassino di Giulia sarà punito? è già apparso su Il Corriere Nazionale.