Del 28 Novembre 2023 alle ore 17:19“Era una notte che pioveva e tirava un forte vento, immaginatevi che grande tormento per un alpino che sta a vegliar!”. Così, i primi versi del celeberrimo canto della Prima Guerra Mondiale. L’altro giorno, però, in via A. Mammucari, non era notte e non pioveva, tirava solo un forte vento quando si è staccato l’ennesimo ramo da un abete che fa pena a vedersi tanto è malandato, poveretto.
E il tormento era per l’albero che non vorrebbe perdere rami e non recare danni a nessuno, e aspetta invano da quarant’anni d’essere potato. Per fortuna non era un grosso ramo. Un altro abete, a poca distanza, si spezzò di netto tempo addietro, abbattendosi sul marciapiede dove un attimo prima era passato un invalido sulla sua carrozzina. Ha resistito, invece, al forte vento l’ormai noto albero dei rosari del quale ho parlato in articoli precedenti. Trascrivo alcune righe dell’ultimo: “Dopo quasi due mesi, e precisamente il 20 settembre 2023, la redazione di “Abitare a Roma”, scriveva: “Colli Aniene. L’albero pericolante è stato posto sotto sequestro.
Quanto tempo ci vorrà prima che arrivino i giardinieri?…Quanto tempo ci vorrà? Intanto è già trascorso più di un mese (tre mesi dalla prima segnalazione), e l’albero è ancora lì con i suoi grossi, lunghi rami che lambiscono le finestre della palazzina vicino, rami che se dovessero cadere finirebbero ben oltre la recinzione che, tra l’altro, dalla parte della strada è stata abbattuta dal vento. Hanno portato via i rami caduti che erano un ingombro ma non costituivano pericolo, e non hanno reciso i rami che potrebbero cadere da un momento all’altro e costituiscono un pericolo. Quanto tempo ancora ci vorrà? La Madonna del Rosario forse lo sa”.
Adesso i mesi dalla prima segnalazione sono quattro e l’albero sotto sequestro per modo si dire, aspetta ancora i giardinieri del Comune. Gentile direttore, se la Madonna del Rosario non illumina i signori degli Uffici competenti, ai quali la Polizia locale ha inviato le diverse segnalazioni, Le scriverò ancora allo scadere del quinto mese e poi del sesto e poi del settimo… fino a che la Madonna il miracolo non lo farà. Evidentemente gli Uffici competenti sono come il dio Baal dell’Antico Testamento: “Forse sono occupati o hanno degli affari o sono in viaggio; forse dormono e devono essere svegliati”. Gentili vigili “gridate più forte”.
Renato PierriL’articolo Roma. Gli “Uffici competenti” come il dio Baal è già apparso su Il Corriere Nazionale.