Del 21 Novembre 2023 alle ore 18:58di Carlo Forin
Dio, Padre nostro, Signor Terra, io ti ringrazio, a quaranta giorni dalla fine del 2023, di essere il Signore della Terra, in zumero EN KI. Io, Carlo Forin, sono il superbo che tu hai piegato 20 anni fa in autunno.
Tu, o Padre, sei IL, in zumero. Cioè stai davanti a tutti i superbi e al superbo che scrive.
GESH UB, in zumero Preghiera dall’Albero sta in me: è lui l’Albero della vita del Paradiso del Paradiso Terrestre ed, insieme, “In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni” con le loro particole Apocalisse, 22, 1-2.
Io ti ringrazio, a quaranta giorni dalla fine del 2023, di darmi il risultato della ricerca durata ininterrottamente per 33 anni su ANTARES, la stella teonimo del Capodanno, in zumero AN TAR ISH, in accado Tar an Ish.
Comincio solo in questi giorni a comporre la traduzione zumera della lingua italiana. -Ti te sé un zucòn-, dirai in dialetto veneto per essere sicuro di esser compreso bene.
Tu, invece, sei il BENE assoluto, tu sei il misericordioso, come ti riconobbe per primo san Giovanni XXIII, il papa della Pacem in Terris e dell’apertura del Concilio Vaticano II, l’ultimo tenuto sulla Terra, l’11 ottobre 1962, 61 anni fa.
Avevo quattordici anni, allora. Ero al liceo scientifico e al primo amore, per così dire il fatto non consumato con l’atto completo. Ciò nonostante, alla confessione, fatta al Castello del Vescovo di Vittorio Veneto, il demonio entrò, nell’attimo in cui sentii il confessore che parlava di me con un altro prete, poco dopo l’atto confessorio. Chissà quali cose innocenti avrà detto!
Ma, io, ottenebrato dall’aria creatami durante la colazione svolta durante un continuo racconto plumbeo di una registrazione magnetica di sottofondo, mi sentii tradito.
L’angelo perduto fu precisissimo: l’attimo ed il pollo erano suoi. Per trent’anni non mi confessai più. Rimasi cattolico in cultura, agnostico in fede. Come sono oggi il 95% degli italiani: credono che Dio esista: non si sa mai come andrà a finire. È stupido inventarsi un nemico così potente, se esiste!
Il misericordioso venne nell’autunno 2003
Il superbo che fui stava preparandosi per un convegno e non riusciva a dire in un quarto d’ora la storia dell’orientamento del cielo del mago etrusco Publio Virgilio Marone. Per quanto provassi non riducevo a meno di un’ora. Un po’ per il fatto che non avevo mai parlato in pubblico, ero alieno dal power point etc.; soprattutto, non ero allenato alla sintesi narrativa. Ogni narratore avrebbe saputo aiutarmi.
Il Padre Eterno, onnipotente ed onnisciente, può esser meno oculato del demonio?
Al mio ateo: -Dio aiuto!- detto solo per sfottere lo scrittore incapace, fu prontissimo.
In qualche ora ridusse a venti minuti il tempo necessario. Fui tanto felice, benchè non ancora in grado di adempiere alla consegna del quarto d’ora, che presi il treno per Pinerolo ed andai al mio primo convegno.
Qua, dopo tre giorni di ascolto di 39 oratori che parlarono per un quarto d’ora ciascuno, al mio momento, quand’ero su in cattedra pronto ad arrossire nei miei venti minuti, arrivò il direttore del Convegno, l’ing. Dario Seglie, e mi diede quei venti minuti che mi servivano.
In quel momento, mentre ricevevo gli applausi, mi convertii o, forse, mentre tornavo in treno e rimuginavo tutto il fatto dall’inizio. Vent’anni annebbiano la memoria.
Foto di Stefan Keller da Pixabay
Redazione Corriere di Puglia e Lucania
Corriere NazionaleL’articolo Signor Terra, ti ringrazio è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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