Del 21 Novembre 2023 alle ore 22:52di Vincenzo di Michele
n data 20 novembre 2023 Francesco Becchetti – tramite i suoi legali – ha provveduto a notificare atto di pignoramento nei confronti della Presidenza del Consiglio e nei confronti di tutti i Ministeri del Governo italiano affinché vengano pignorate, ai fini dell’assegnazione, tutte le somme fino alla concorrenza di circa 135 milioni di euro, che il Governo italiano si è impegnato a versare al Governo albanese sulla base del protocollo del 6 novembre 2023.
Tale azione esecutiva è giustificata dal lodo ARB 15/28 reso il 24 aprile 2019, all’unanimità, dal Tribunale ICSID della Banca Mondiale che ha condannato l’Albania a risarcire i danni subiti quantificati ad oggi in €135 milioni di euro circa.
Francesco Becchetti ha dichiarato: “Il lodo che ci assegna a titolo di risarcimento l’importo di €135 milioni di euro, ai sensi degli artt. 53 e 54 della Convenzione ICSID è definitivo, vincolante, esecutivo e ha la stessa efficacia di una sentenza definitiva resa all’interno dello Stato. Ciò nonostante, da ormai 4 anni, il Governo Rama si rifiuta di adempiere a quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale ICSID della Banca Mondiale, istituito dalla Convenzione di Washington del 1965.
Al di là del personale parere – continua Becchetti – sulla opportunità per il Governo italiano di siglare un accordo con il  Governo albanese che ha dato in passato e continua a richiamare oggi l’attenzione internazionale per lo scarso rispetto delle normative sui diritti umani, stupisce come il Governo italiano non abbia ancora adottato nei miei confronti, in qualità di cittadino italiano vittima di gravi violazioni dei diritti umani, la dovuta protezione diplomatica come previsto all’art. 27.1 della Convenzione ICSID.
Ricordo le parole del Primo Ministro Meloni: …e’ finita l’Italia che si accanisce contro chi rispetta le regole e che fa finta di non vedere chi le viola… (!)
Racconterò questa lunga storia di persecuzione politica in un libro in uscita a marzo prossimo a cui seguirà un film.
Segue una relazione dettagliata sui fatti.
Relazione 

in data 6 novembre 2023, è stata data notizia sulla stampa italiana e internazionale dell’avvenuta sottoscrizione a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un Protocollo tra il Governo italiano e il Governo albanese relativo al rafforzamento della collaborazione nel settore migrazione;
stando a quanto riferito dalla stampa, tale Protocollo sarebbe volto a consentire il trasferimento dei migranti in appositi centri realizzati in territorio albanese per l’espletamento delle procedure di frontiera o di rimpatrio nel rispetto della normativa italiana ed europea in materia;
tale Protocollo sarebbe inoltre diretto a promuovere una crescente cooperazione bilaterale tra l’Italia e l’Albania in tutti i settori, anche nella prospettiva di una futura adesione della Repubblica d’Albania all’Unione europea, di cui il Governo italiano si dice essere da sempre fermo sostenitore;
mentre il Primo Ministro greco Mitsotakis ha escluso deliberatamente il Primo Ministro Rama dal vertice europeo allargato sui Paesi dei Balcani perché’ responsabile dell’arresto del sindaco di Himare Fred Belleri (di origine greca), in palese quanto grave violazione dei diritti umani. Nei giorni corsi il Primo Ministro greco per queste ragioni ha ribadito il “no” vincolante all’entrata dell’Albania nell’Unione europea fino a quando la stessa non abbia risolto i suoi problemi relativi a: i diritti fondamentali, la giustizia, la libertà, la sicurezza e alle gare pubbliche;
l’attuazione di una siffatta forma rafforzata di cooperazione presuppone che l’Albania sia uno Stato di diritto rispettoso dei diritti fondamentali della persona umana, così come garantiti a livello internazionale, e che l’Italia riconosca nell’Albania un partner affidabile dal punto di vista del rispetto degli obblighi internazionali;
tale Protocollo è fondato su premesse chiaramente non corrispondenti alla realtà essendo l’Albania uno Stato che viola gravemente i diritti umani, la libertà di stampa e gli obblighi internazionali in materia di protezione degli investimenti e quindi non è idoneo ad aderire all’Unione Europea e comunque non è uno Stato sicuro;
Francesco Becchetti ne è la “prova vivente” essendo stato vittima, da 10 anni a questa parte, di una feroce azione persecutoria politicamente motivata da parte del Primo Ministro Edi Rama e delle strutture del suo Governo, il cui obiettivo primario era quello di espropriare tutti i suoi investimenti in Albania, in particolare una televisione libera internazionale (Agon Channel) che già trasmetteva dal suo centro di produzione di Tirana sia in Albania (nella lingua locale) sia in Italia (in lingua italiana) e che si apprestava a tramettere anche in altri Paesi europei, e ciò anche al fine di occultare le gravi violazioni dei diritti umani, degli obblighi internazionali e delle leggi interne che il suo Governo era abituato a commettere impunemente;
l’esistenza di tale azione persecutoria in violazione grave degli obblighi internazionali discendenti dal Trattato bilaterale tra Italia e Albania sulla promozione e protezione degli investimenti del 1991 è stata accertata in via definitiva dal lodo ARB 15/28 reso il 24 aprile 2019, all’unanimità, dal Tribunale ICSID della Banca Mondiale, istituito dalla Convenzione di Washington del 1965 di cui sono parte oltre 150 Paesi, che ha tra l’altro condannato l’Albania a risarcire i danni subiti dal sottoscritto nella misura, ad oggi, di circa 135 milioni di euro;
il lodo in questione – che ai sensi degli artt. 53 e 54 della Convenzione ICSID è definitivo, vincolante, esecutivo e ha la stessa efficacia di una sentenza definitiva resa all’interno dello Stato – è stato confermato dal Comitato ad hoc dell’ICSID per l’annullamento con decisione all’unanimità del 2 aprile 2021, che ha integralmente rigettato tutte le pretestuose censure formulate dall’Albania, e da ultimo dal Collegio arbitrale ICSID per la revisione con decisione del 29 marzo 2023, anch’essa all’unanimità, che ha respinto l’ultima possibile impugnazione da parte dell’Albania confermando che i fatti posti a base della azione penale erano già stati giudicati dal lodo ICSID come infondati;
in particolare, ai sensi dei paragrafi 724-725 del lodo, il Tribunale ICSID ha accertato con efficacia di res judicata che Edi Rama e le sue strutture di Governo hanno realizzato una campagna politica con abuso dei poteri di polizia, inventando reati infondati a  carico di Becchetti, e ha, altresì, accertato una serie di fatti che implicano la commissione di reati penali, ad oggi ancora impuniti, quali, in particolare: associazione per delinquere, concorrenza illegittima con violenza o minaccia, costrizione attraverso minaccia, abuso d’ufficio, compimento di atti arbitrari, falsa perizia;
ciò nonostante, da ormai 4 anni, il Governo Rama non soltanto si rifiuta di adempiere al lodo ICSID, ma continua nella sua escalation persecutoria nei  confronti di Becchetti in grave e reiterata violazione degli obblighi internazionali stabiliti dalla Convenzione ICSID e dai trattati internazionali sui diritti umani, giungendo al punto di ricorrere alla forza di polizia per allontanare coercitivamente dall’aula di udienza i suoi  così da impedire loro di rassegnare le conclusioni e da precludere l’accertamento della verità nel processo a Tirana;
una condotta del genere, che in Europa si era vista solo ai tempi del Governo autoritario di Ceausescu in Romania, contravviene ad ogni più basilare principio dello Stato di diritto ed è radicalmente incompatibile con qualsiasi prospettiva di adesione dell’Albania all’Unione europea;
per tali ragioni, Becchetti è stato costretto a mettere nuovamente in mora il Governo albanese in vista dell’instaurazione di un altro arbitrato nei suoi confronti per il risarcimento degli ulteriori gravi danni subiti;
sino a questo momento, nonostante le reiterate istanze avanzate, il Governo italiano si è immotivatamente rifiutato di adottare qualsiasi azione a  tutela di Becchetti nell’esercizio doveroso della protezione diplomatica di cui all’art. 27.1 della Convenzione ICSID in favore dei suoi cittadini vittima di gravi violazioni dei diritti umani;
uno Stato di diritto come l’Italia non può validamente concludere un accordo con uno Stato come l’Albania che ha violato e continua a violare gravemente le norme internazionali sulla tutela dei diritti umani e sulla protezione degli investimenti, né promuovere il processo di adesione dell’Albania all’Unione europea, cui infatti altri Stati membri si sono fermamente opposti;
la conclusione del sopra richiamato Protocollo è idonea a ledere gravemente gli interessi di Francesco Becchetti, che si riserva, in quanto con esso il Governo italiano addirittura riconosce illegittimamente e falsamente che l’Albania del Primo Ministro Rama è uno Stato affidabile dal punto di vista del rispetto degli obblighi internazionali e dei diritti umani e dichiara di volerne addirittura sostenere l’adesione all’Unione europea;
in data 8 novembre 2023 Francesco Becchetti ha diffidato la Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana ad adottare qualsiasi atto o misura volta a trasferire il denaro o altre risorse economiche alla Repubblica di Albania e contestualmente ha formulato istanza formale di accesso agli atti;
in data 20 novembre 2023 Francesco Becchetti et al. tramite i suoi legali ha provveduto a notificare atto di pignoramento nei confronti della Presidenza del Consiglio e nei confronti di tutti i Ministeri del Governo italiano affinché’ vengano pignorate, ai fini dell’assegnazione, tutte le somme fino alla concorrenza di circa 135 milioni di euro, che il Governo italiano si è impegnato a versare al Governo albanese sulla base del citato Protocollo del 6 novembre 2023.
Francesco Becchetti si riserva tutte le eventuali ulteriori azioni.
L’articolo Protocollo Italia – Albania del 6 novembre 2023. Francesco Becchetti notifica atto di pignoramento nei confronti della Presidenza del Consiglio e nei confronti di tutti i Ministeri del Governo Italiano per un importo di €135 è già apparso su Il Corriere Nazionale.

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