Del 21 Novembre 2023 alle ore 20:46Dario Patruno
BARI – Nella cultura musicale occidentale l’intervallo fra due suoni di cui uno ha frequenza doppia dell’altro si chiama intervallo di ottava. Questo stesso intervallo nell’antichità veniva chiamato diapason (naturalmente da non confondere con l’omonimo strumento per l’accordatura). Il riferimento è tratto dal famoso film drammatico del 2014 con al centro l’enorme potere della musica. Dopo la morte della madre single, Stet, un dodicenne di una cittadina del Texas, finisce in un’accademia di musica specializzata nelle voci bianche. Il maestro di canto (Dustin Hoffmann) riconosce in Stet doti non comuni e fa di tutto per spingerlo a utilizzare al meglio il suo immenso talento. E noi a Bari come favoriamo la scoperta di nuovi talenti?
A Bari e provincia le sezioni musicali sono presenti in trentadue scuole e in cinque Licei musicali.
Da moltissimi anni una tra le scuole di sicuro riferimento vi è la sezione musicale della Scuola secondaria di Primo grado “Amedeo d’Aosta” di Bari, composta da settanta alunni con l’insegnamento dei seguenti quattro strumenti affidati all’insegnamento dei professori di seguito indicati, Maria Leogrande(pianoforte),Luigi Ciani(chitarra),Gaetano Guastamacchia (clarinetto) e Giuseppe De Crescenzo (violino).
Qual è il vantaggio che i docenti della sezione musicale colgono nella crescita dei ragazzi che scelgono la materia dello strumento?
Indubbiamente l’aver scelto lo studio di uno strumento musicale comporta, da parte dell’adolescente, una maggiore predisposizione all’ascolto, al rispetto ed alla collaborazione tra compagni; i frequenti momenti di musica d’insieme (dai piccoli gruppi all’orchestra intera) favoriscono una crescita responsabile, attiva e creativa al contempo.
C’è un miglioramento nell’apprendimento scolastico e nella capacità di concentrazione?
Lo studente iscritto al corso musicale deve frequentare il pomeriggio con due rientri per un totale di 3 ore di strumento e teoria musicale. Ciò comporta necessariamente una più attenta gestione del tempo pomeridiano: una buona parte dei ragazzi svolge attività sportive e ludiche al di fuori del tempo scolastico e ciò comporta non poche difficoltà dal punto di vista organizzativo. Tuttavia, l’amore per la musica e lo spirito di sacrificio (anche delle famiglie), rendono paradossalmente lo studente più maturo ed autonomo.
Quale specificità coglie lo studio di uno strumento?
Studiare uno strumento musicale, apprenderne le specificità e potenzialità e poter trasmettere agli altri la propria gioia nei piccoli e costanti progressi quotidiani, sviluppa l’autostima del singolo individuo; allo stesso modo ne migliora la disciplina, nonché la capacità di concentrazione e di ascolto.
Le famiglie invogliano lo studio delle discipline musicali o è frutto di esclusive vocazioni personali?
Nella scelta dello studio dello strumento musicale statisticamente notiamo sempre meno ingerenza da parte delle famiglie; la tendenza a privilegiare il pianoforte e/o la chitarra è certamente presente, tuttavia i bambini delle quinte elementari, nei test di ammissione al corso musicale, iniziano a lasciarsi catturare da timbri diversi ed a mostrare la propria inclinazione al far musica senza barriere e preconcetti.
In un contesto sociale in cui i valori umani e i sentimenti vengono soffocati la musica riesce ancora a stimolare le emozioni?
La musica e lo sport, l’arte e la cultura in genere, dovrebbero aiutare e renderci capaci di rapporti affettivi sereni e collaborativi: il nostro ruolo nella scuola media ad indirizzo musicale è fondato soprattutto sulla crescita dell’individuo, attraverso l’ascolto partecipativo ed emotivo e la collaborazione con compagni e docenti nel raggiungimento di obiettivi condivisi. Basterebbe assistere alle prove orchestrali dei nostri giovani musicisti per capire come, al termine di una mattinata impegnativa (interrogazioni, spiegazioni, compiti in classe, ecc.), la musica può rasserenare ed emozionare.
Nei concerti che organizzate a scuola, come gli strumenti e gli alunni interpreti dialogano tra loro in una virtuosa “Prova d’Orchestra”, ricordando il famoso film di Federico Fellini?
Le prove d’orchestra sono indubbiamente un momento importante per tutti noi, docenti e studenti.
Il clima che si crea è quasi di festa: sono tutti eccitati e pronti a misurarsi con brani di diversa difficoltà in cui sfidarsi in passaggi di bravura, esecuzioni attente al gesto del Direttore (temuto e rispettato) che sa come stemperare ansie e paure, problemi con il proprio strumento per l’accordatura.
Per non parlare poi delle uscite esterne per concerti: è un po’ come assistere al trasloco di un piccolo circo, non sempre disciplinato ma capace di emozionare dalla prima all’ultima nota!
Quanti ragazzi dopo la scuola dell’obbligo scelgono il Liceo musicale e quali sono i loro sogni?
Al termine del triennio scolastico gli studenti del corso musicale non abbandonano del tutto lo studio dello strumento musicale, tuttavia sono pochi coloro che intraprendono lo studio specifico con iscrizione al Liceo Musicale o Conservatorio di Musica. Di recente abbiamo approvato la realizzazione della 2^ Rassegna di Incontri musicali del venerdì, per cercare di dare una opportunità di ascolto ai nostri ex alunni che abbiano deciso di continuare gli studi musicali (sia solisti che in formazioni classiche e/o band).
Siete consapevoli di esercitare una professione che apre le menti al sogno?
Noi docenti di strumento musicale non possiamo che ritenerci grati nello svolgere un mestiere che quotidianamente si “nutre” di bellezza. Lavorare facendo musica, e per di più con degli adolescenti, è un vero privilegio. Lo studio di uno strumento musicale dovrebbe essere garantito in tutte le scuole di ogni ordine e grado!
Cosa auspicare? Innanzitutto un appello all’Autorità Scolastica regionale per ottenere in tempi ragionevoli, l’adeguamento delle strutture didattiche attraverso finanziamenti mirati per avere spazi più accoglienti e dotati di migliore acustica e supporti tecnici per incentivare e rendere il servizio più attrattivo e fruibile da tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi alla bellezza di una disciplina musicale.
In questa scuola si avverte entrando un clima di armonia che permane grazie alle persone, al personale e all’opera instancabile delle professoresse Mustich e Sodano, collaboratrici preziose della Dirigente Ester Gargano.
Il grazie e il plauso più grande va dato agli alunni che con il loro impegno mostrano e comunicano i propri sentimenti o stati d’animo attraverso il linguaggio non verbale della musica. Questa è bellezza.L’articolo L’ottava nota esiste? Sì all’Amedeo d’Aosta! è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.