Del 21 Novembre 2023 alle ore 22:09Tra poche ore le strade di Taranto saranno attraversate da musicistɜ, che intoneranno tradizionali pastorali.

E domani le pagine social di chi ha origini tarantine saranno inondate di foto di pettole a iosa.
Ma cosa sono le pettole?
Scopriamo insieme a Itinerari narrativi di Puglia.

Ingredienti per l’impasto base
farina
acqua (tiepida)
sale
lievito di birra fresco

La storia
La leggenda e la tradizione delle pettole tarantine narra, che, nel Novembre 1210, o su per giù, una signora di Taranto, abitante in Città Vecchia, si distrasse per uscire sul balcone e sentire gli zampognari che suonavano.
La signora lasciò a lievitare la pasta del pane, che stava preparando come di consueto di buon mattino. Una volta entrata in casa, la pasta era lievitata troppo e il pane non potè più infornarlo.
Decise di riempire d’olio una pentola, ci mise dentro i pezzi della pasta, a poco a poco, e vide che si formarono delle frittelle. Ci aggiunse cannella e zucchero, che i suoi figli apprezzarono molto.
Alla sera, per sfamare suo marito che arrivava da una giornata di lavoro da pescatore in mare, aggiunse all’impasto dei pezzi di acciughe.

L’etimologia
Pettele in antico greco, significa “palline”, o “cuscini”.
Le pettole, dunque, rappresenterebbero i cuscini del bambino Gesù, con cui il popolo di Taranto celebra l’inizio del periodo natalizio, a partire dal 22 Novembre, giorno di Santa CeciliaL’articolo Le origini delle pettole tarantine è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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