Del 21 Novembre 2023 alle ore 21:31di Annamaria Gargano
Gli studenti universitari in Italia, come in molte altre parti del mondo, si trovano a dover affrontare una serie di spese significative durante il loro percorso accademico. Tuttavia, il report “Universitari al Verde” evidenzia una discrepanza notevole tra gli studenti fuori sede e quelli che frequentano le sedi universitarie in termini di spesa mensile complessiva.
Secondo i dati presentati da questo studio congiunto condotto dall’Unione degli Universitari e Federconsumatori, uno studente fuori sede può trovarsi ad affrontare spese mensili che oscillano tra 1185 e 1593 euro. Questo ampio range tiene conto di una vasta gamma di fattori, tra cui le tasse universitarie, l’alloggio, il vitto, i costi legati ai trasporti, il materiale didattico, le spese per la salute e il benessere, così come le attività culturali.
Le tasse universitarie rappresentano una parte significativa di queste spese, spesso costituendo una sfida finanziaria per gli studenti e le loro famiglie. L’alloggio, che spesso implica l’affitto di un appartamento o una stanza in una residenza universitaria, rappresenta un’altra voce di spesa importante. La necessità di un alloggio fuori sede è spesso inevitabile per coloro che scelgono di frequentare un’università distante dalla loro residenza. I costi legati ai trasporti, che includono l’acquisto di biglietti per mezzi pubblici o la manutenzione di un veicolo personale, possono anch’essi accumularsi rapidamente. Inoltre, gli studenti devono considerare le spese per il materiale didattico, come libri di testo, quaderni e altre risorse necessarie per il loro apprendimento.
La salute e il benessere costituiscono un aspetto cruciale della vita studentesca, e le spese mediche e i servizi correlati rappresentano un’ulteriore voce di spesa a cui gli studenti fuori sede devono fare fronte. Inoltre, gli studenti desiderano partecipare ad attività culturali e sociali per arricchire la loro esperienza universitaria, e queste attività comportano ulteriori costi.
Il report mette in evidenza come la borsa di studio possa svolgere un ruolo fondamentale nella gestione di queste spese per gli studenti fuori sede. Confrontando le voci di spesa mensile con gli importi massimi garantiti dalle borse di studio, emerge che tali sovvenzioni potrebbero consentire agli studenti fuori sede di coprire l’intero ammontare delle loro spese, riducendo notevolmente il peso finanziario che grava su di loro. Tuttavia, per gli studenti pendolari e quelli che frequentano le sedi universitarie, la situazione è diversa. Essi affrontano spese mensili che si aggirano tra 783 e 856 euro in media, e le borse di studio possono coprire solo una percentuale limitata di tali costi, solitamente tra il 40% e il 60%.
Queste disuguaglianze finanziarie tra gli studenti fuori sede e quelli in sede pongono in evidenza la necessità di rivedere e rafforzare le politiche di supporto finanziario nell’ambito dell’istruzione superiore. L’accessibilità economica all’università dovrebbe essere una priorità per garantire che tutti gli studenti abbiano pari opportunità di perseguire i loro sogni accademici, indipendentemente dalla loro situazione geografica.
Questo report solleva importanti interrogativi sul sistema di borse di studio, sulla gestione dei costi universitari e sull’importanza di promuovere un accesso equo all’istruzione superiore per tutti gli studenti. Affrontare queste questioni può contribuire a ridurre le disparità finanziarie tra gli studenti e a promuovere un’istruzione superiore accessibile per tutti, un obiettivo che dovrebbe essere al centro dell’agenda politica e accademica.L’articolo Gli studenti fuorisede affrontano spese significativamente superiori rispetto ai loro colleghi in sede è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.