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Del 19 Novembre 2023 alle ore 11:28Ho vissuto MEMORIAL, quando il passato interroga!
Dario Patruno
Siamo stati in tanti a vivere l’esperienza della Mostra itinerante “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da MEMORIAL.” Inaugurata il 28 ottobre a Bari, alla presenza di autorità civili e religiose presso il Cinema Esedra, proseguita sino all’ 11 novembre, a cura dell’Associazione Memorial Italia e dalla Fondazione Russia Cristiana con i materiali degli archivi di Memorial Russia e realizzata dalla Fondazione Meeting per l’Amicizia tra i popoli.
L’associazione russa Memorial è stata insignita del premio Nobel per la Pace il 7 ottobre 2022, sciolta con Decreto della Corte Federale russa il 28 dicembre 2021, sequestrati gli archivi a Mosca nel marzo 2022. L’inaugurazione del 28 ha visto la partecipazione di oltre duecento persone, tra cui Michail Talalay, Ricercatore dell’Istituto di Storia universale, Accademia Russa delle Scienze; Irina Ostrovskaja, responsabile dell’Archivio di Memorial a Mosca; Marina Žženova, cofondatrice di Memorial a San Pietroburgo; Andrea Gullotta, ricercatore di Lingua e Letteratura Russa dell’Università di Palermo – Responsabile di Memorial Italia. Ha moderato
Adriano Dell’Asta, Professore associato di Lingua e Letteratura Russa dell’Università Cattolica di Brescia già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca, Presidente della Fondazione Russia Cristiana.
L’evento ha ottenuto il cordiale sostegno di diversi soggetti istituzionali formativi ed educativi del territorio, la Fondazione Puglia, la Regione Puglia; il Comune di Bari Assessorato alla Cultura; la Città Metropolitana di Bari; l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro; la Facoltà Teologica Pugliese; l’Università Bona Sforza- Scuola Superiore di Mediatori Linguistici di Bari; l’Associazione Italiana Centri Culturali; la Fondazione Meeting di Rimini.
Presentata alla fine di Agosto 2022 al Meeting di Rimini ha lasciato un segno indelebile in alcuni amici tanto da desiderare di farla conoscere a Bari, come è accaduto nelle coscienze, tanto da coinvolgere 25 città sul territorio nazionale, in molte parti d’Italia. Un gruppo di amici riuniti nel soggetto giuridico CIPO (Centro Interculturale Ponte ad Oriente) l’ha portata a Bari nel Colonnato del palazzo della Città Metropolitana.
Ma tutto questo avvenimento, serve a noi che non viviamo in Russia e in un tempo diverso dal periodo 1918-1987 in cui vi “soggiornarono” venti milioni di persone in 476 Gulag (acronimo che indicava la Direzione generale dei Campi di lavoro correttivi)?
Le oltre cinquecentomila corrispondenze e le centinaia di oggetti ritrovati e conservati, venuti alla luce sin dal 1989, ci restituiscono la più ricca testimonianza di come in circostanze “date in regime di costrizione, i legami di parentela e di amicizia non sono sopprimibili perché la passione e il cuore di sentirsi uomini, persone libere, “nonostante tutto”, non possono essere soppressi e i sopravvissuti parlano a noi di un passato remoto che ci riconduce al valore di una verità storica, non fredda cronologia di statistiche e fatti.
Le scuole coinvolte attraverso i PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) hanno consentito così a studenti e docenti di Scuole Medie superiori della provincia di Bari che hanno partecipato attivamente. Alcuni dei quali hanno illustrato in qualità di guide, i pannelli ai loro compagni coetanei trasmettendo empatia e voglia di essere consapevoli di un evento che accade oggi per noi, per me.
Le scuole medie superiori di Bari e provincia, val la pena citarle Amaldi (Bitetto), Alpi Montale (Rutigliano), Marco Polo (Bari), Bianchi Dottula (Bari), Cartesio (Triggiano), Marconi (Bari), Scacchi (Bari), Salvemini (Bari), Cirillo (Bari), Galileo Galilei (Bitonto) DE LILLA (Bari), Liceo scientifico Battaglini (Taranto). Studenti universitari di Lingue e letterature straniere, dell’Università degli Studi di Bari, e di Scienze della Mediazione Linguistica dell’ Università Bona Sforza; un folto gruppo dell’Università della Terza Età presenti a Bari e in provincia.
L’8 novembre a latere della Mostra c’è stato un seminario sul contesto storico nel quale nacquero i Gulag, tenuto dal presidente di MEMORIAL Italia prof. Andrea Gullotta, docente di Lingua e Letteratura Russa nell’Università degli Studi di Palermo.
I numeri: oltre 1000 persone tra studenti, docenti, guide, addetti al servizio accoglienza, all’organizzazione che meriterebbero citazioni personali, impossibili da effettuare per non far torto ad alcuni, con alcune presenze straniere significative, rimaste meravigliate e contente di aver visto a Bari qualcosa di unico e di grande.
Ma tutto questo non è bastato a soffocare il grido di chi chiede di vivere questa esperienza con Misericordia e non con Giustizia. Alla fine del percorso i ragazzi posti di fronte ad una votazione se scegliere tra Misericordia o Giustizia si dividevano al 50% tra le due opzioni, manifestando una sincera volontà di comprendere le ragioni che hanno portato il male a mostrare il suo volto peggiore ma proprio in questo come ricorda padre Romano Scalfi che ha vissuto dal 1957 per oltre trent’anni in Russia bisogna “far germinare il seme di bene che è stato fecondato e può ancora fecondare la terra russa.”.
Il mondo tende a dividerci tra buoni e cattivi nella logica di Cappuccetto Rosso, ma papa Francesco afferma che è necessario riconoscere, come ricorda Solženicyn, che “la linea tra il bene e il male passa all’interno di ogni cuore”. Questa è la sfida del possibile, perché non abbiamo in mano né la giustizia né la verità, ma dipende sempre da noi dove ci posizioniamo.
Cosa ci resta. Poiché il gruppo promotore del CIPO vuole continuare a proporre questa come altre mostre sul passato che illuminino il presente, auspica che gli organi di informazione, emittenti televisive, quotidiani, radio, ne parlino, così da attrarre al bene che può nascere anche da una realtà orribile. Il fascino del male attrae più del bene. E questo Bene è testimoniato dalle numerose riflessioni lasciate dai visitatori della Mostra. Qualche citazione merita di essere ripresa.  “La dignità non si può cancellare”.  “Mostra che colpisce nell’animo, ti fa porre la domanda base dell’umanità: questa cosa mi rende uomo o animale?”. Interrogarci diventa obbligatorio, comportarsi di conseguenza è strategico se finalizzato al Bene di ciascuno.
Evgenija Solomonovna Ginzburg scrisse Viaggio nella vertigine sulla sua esperienza di diciotto anni in Gulag. Ma come canta Jovanotti nel 2005 in Mi fido di te “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”.L’articolo Ho vissuto MEMORIAL, quando il passato interroga! è già apparso su Corriere di Puglia e Lucania.

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